
Non più pesci ma duomi
27 Gennaio 2019


Le università italiane
27 Gennaio 2019Autogestione sì, ma con esperti
La scuola anti-occupazione propone didattiche alternative
Insegnamento contro tendenza
Il preside del liceo scientifico Newton suggerisce incontri con esperti, approfondimenti internet e giornalismo
Corriere della sera – 10 dicembre 2009
ROMA – Una didattica alternativa per contrastare le occupazioni. Questo è il senso delle lezioni ‘alternative’ organizzate dai ragazzi in collaborazione con i prof. Il liceo scientifico Newton di Roma, quello in cui il preside aveva ingaggiato una battaglia aperta contro le occupazioni lanciando un manifesto per bandirle dalle scuole. Da giovedì la dimostrazione: parte un ciclo di giornate dedicate alla didattica flessibile.
ALTRE FORME DI PROTESTA – «Questa iniziativa- spiega il dirigente, Mario Rusconi- si inserisce nel quadro di quell’appello contro l’occupazione che ho lanciato a nome dei presidi romani nelle scorse settimane. Lasciar occupare una scuola significa ingannare i ragazzi, dargli l’illusione che possono fare quello che vogliono. Ma quello è un atto illegale. Si possono trovare altre forme per la protesta o per allargare i confini della didattica». Ecco, dunque, la soluzione del Newton: quattro giornate, da oggi a fine anno, in cui mettere da parte libri di storia, matematica e geografia per aprire la scuola al mondo esterno.
LE INIZIATIVE – Al via da giovedì con un calendario fitto di iniziative e di ospiti. «Ci sarà l’ambasciatore austriaco – dice il preside – E avremo un sindacalista che spiegherà il famoso disegno di legge Aprea che viene tanto contestato dagli studenti. Avremo anche il regista Giulio Montaldo, un docente della Sapienza e ospiti istituzionali». Sono previsti anche workshop organizzati dagli alunni con lezioni su Facebook, sui graffiti, sull’uso del computer.
GLI STUDENTI ORGANIZZANO TUTTO – Inoltre, un giornalista insegnerà agli studenti come fare il loro giornale scolastico. «Questa è la nostra risposta all’occupazione – commenta il preside – Invece di lasciare la scuola in mano ai ragazzi e di consentire loro di commettere un reato offriremo loro contenuti in grado di intercettare i bisogni culturali ed emotivi dei più giovani». Non finisce qui: a gennaio gli studenti avranno anche il loro «club», un’aula da gestire con le proprie risorse per realizzare i loro progetti. Ci sarà anche un referendum per scegliere il nome per questo spazio. A fine anno, poi, è già in programma un gran ballo ispirato agli Anni 60-70-80. «Saranno gli studenti ad occuparsi di tutto- anticipa il preside- compresa la musica: dovranno realizzare loro le compilation».
10 dicembre 2009