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27 Gennaio 2019Gelmini: Ma il tempo pieno sarà confermato dove già è praticato
Tuttoscuola, 5 febbraio 2009
Oggi il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è protagonista di due interviste, a Mario Reggio su La Repubblica” (“Manterrò il tempo pieno. Corsi di recupero: i soldi ci sono”) e a Gino Cavallo su Il Mattino (“Con il 5 in condotta sconfitto il bullismo”).
Nella prima, il ministro detta le regole del prossimo anno scolastico, su tempo pieno, organici nelle primarie, regole per il 5 in condotta, e stanziamenti per i corsi di recupero: “Il tempo pieno verrà almeno confermato nelle scuole elementari dove già è praticato. Gli organici sono stati già fissati per consentire 27 ore a settimana nella prima classe e 30 dalla seconda alla quinta della scuola primaria. A breve verrà emanato il regolamento che delega all’autonomia degli istituti, cioè ai consigli di classe, la decisione di sanzionare con il 5 in condotta e quindi bocciare gli studenti che si sono resi responsabili di atti gravi a scuola. I soldi per i corsi di recupero ci sono: quasi 250 milioni di euro, una dotazione alle scuole più o meno uguale a quella dei due anni trascorsi”.
La Gelmini cerca di tranquillizzare le famiglie sull’adeguatezza degli organici: “Abbiamo concordato con Tremonti gli organici che assicureranno le 27 ore a settimana nella prima primaria e le 30 per i restanti quattro anni”. Resta il dubbio su che cosa potrebbe accadere se le famiglie si orienteranno verso una massiccia scelta del tempo pieno, come sembrano accreditare recenti sondaggi.
Quanto al 5 in condotta, il ministro ha sottolineato che “da troppo tempo i comportamenti degli alunni sono considerati secondari. E’ giunto il momento di ridare dignità alla scuola e ai docenti, coinvolgendo le famiglie. Ma voglio ribadire che il compito spetta alle singole scuole, alla loro autonoma decisione. Sarà il Consiglio di classe a valutare, oltre ai livelli di apprendimento, anche il rispetto delle regole di convivenza dello studente”.
Il tema del voto in condotta torna nell’intervista rilasciata al “Mattino”, dove la Gelmini spiega inoltre che alle scuole del Sud “sono destinati circa 2 miliardi di euro dei Fondi strutturali europei per il periodo 2007/2013. Con questi fondi puntiamo a migliorare il sistema scolastico del Mezzogiorno, ad assicurare la sicurezza degli edifici scolastici, a ridurre la dispersione scolastica, ad aumentare le dotazioni informatiche per le scuole, a sviluppare l’educazione degli adulti e a favorire il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro, così come previsto dalla strategia di Lisbona”.