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26 Aprile 2025Ottant’anni di luce e verità. Un 25 aprile che vuole unire di Luigi Gaudio
Ottant’anni di luce e verità,
non contro qualcuno, ma per la libertà.
Un 25 aprile che vuole unire,
con la pace nel cuore, per farci fiorire.
Luigi Gaudio
Ottant’anni sono trascorsi da quel 25 aprile del 1945, giorno in cui l’Italia scelse di rialzarsi, di rifiutare l’oscurità del totalitarismo e di abbracciare la luce della libertà. Oggi, più che mai, questa ricorrenza assume un valore simbolico profondo: non è una celebrazione “contro” qualcuno, ma un’invocazione “per” qualcosa — per la libertà, per la democrazia, per la convivenza civile.
Luce e verità: due parole che descrivono il cammino intrapreso da un Paese che, ferito dalla guerra e dall’occupazione, ha saputo risorgere grazie al coraggio di donne e uomini comuni, che hanno scelto di non restare indifferenti. La Resistenza non fu solo un fatto militare, ma soprattutto un moto dell’anima, un desiderio collettivo di giustizia e dignità.
Oggi, 25 aprile, non può e non deve essere motivo di divisione. È un giorno che vuole unire, che ci ricorda la responsabilità di custodire quella libertà conquistata a caro prezzo. È un invito ad ascoltarci, a riconoscerci nei valori comuni, a coltivare un senso di appartenenza che non esclude ma abbraccia.
In un tempo in cui la pace nel mondo è di nuovo minacciata, e in cui nuove forme di odio e intolleranza cercano spazio, la memoria del 25 aprile ci chiede di avere pace nel cuore, di trasformare la memoria in impegno, la celebrazione in azione.
Fiorire è il verbo giusto. Perché la libertà non è solo un diritto, ma un seme che va nutrito ogni giorno con il dialogo, con l’educazione, con il rispetto dell’altro. Solo così potremo essere, ancora una volta, un Paese che cresce, che costruisce, che dà speranza.
Questo 25 aprile, ottantesimo anniversario della Liberazione, sia dunque un giorno di luce, di verità e di unità. Per non dimenticare da dove veniamo. Per scegliere, ancora una volta, da che parte stare.
Luigi Gaudio
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