
Per la vita che ci dai
20 Luglio 2019
Noi non sappiamo chi era
20 Luglio 2019Analisi, testo e accordi del canto “Pace a te, fratello mio”
Analisi del testo
Una benedizione semplice ma profonda
“Pace a te, fratello mio” è un canto che colpisce per la sua apparente semplicità. Ma proprio in questa semplicità si cela la potenza di un augurio universale, capace di attraversare cuori, culture e condizioni. Il testo si presenta quasi come una preghiera cantata, una benedizione reciproca che si fa coro, comunità, abbraccio.
1. Un saluto che è già profezia
“Pace a te, fratello mio…
pace a te, sorella mia…”
Le prime parole sono un saluto, ma anche un desiderio profondo. Non si dice “ciao” o “buongiorno”, ma “pace”. E quella pace non è solo assenza di guerra, ma serenità, riconciliazione, presenza di Dio. È lo stesso saluto che Gesù risorto rivolgerà ai suoi discepoli: “Pace a voi”. Ogni volta che ripetiamo questo canto, è come ripetere quel gesto di Gesù, rivolto a chi abbiamo accanto.
2. La pace per tutti
“Pace a tutti gli uomini di buona volontà!”
Questa frase riecheggia le parole dell’annuncio degli angeli nella notte di Natale. È un invito aperto, inclusivo, che va oltre i confini religiosi o culturali. Chiunque abbia un cuore disposto al bene è destinatario di questa pace. Non è una pace elitaria, riservata a pochi, ma una pace disponibile a chiunque sia disposto ad accoglierla.
3. Pace nei momenti chiari e in quelli bui
“Pace in questo giorno e in tutti i giorni,
pace nella gioia e nel dolore.”
Qui il canto non è ingenuo, non finge che la vita sia sempre luminosa. Anzi, riconosce che ci sono giorni belli e giorni faticosi. Eppure, proprio in questo, invoca la pace. Una pace che non dipende dalle circostanze esterne, ma che nasce da dentro, dalla fiducia che Dio è presente anche nei giorni più duri.
4. Pace nelle relazioni fondamentali
“Pace in famiglia, pace nella chiesa, pace nel Signor.”
Il canto si conclude radicando la pace nei luoghi più importanti della nostra vita: la famiglia, la comunità di fede, la relazione personale con Dio. Perché la pace vera è sempre concreta: si vive nel quotidiano, nelle parole scambiate a tavola, nei silenzi condivisi, nelle preghiere sussurrate. È lì che la pace di Cristo deve posarsi.
5. Una melodia che accompagna il messaggio
La linea melodica è dolce, cantabile, adatta al canto comunitario. Il ritmo è lento, meditativo, quasi a volerci far gustare ogni parola. L’armonia (con accordi come RE, SOL, FA#m, LA) accompagna con delicatezza, senza invadere. È una musica che sostiene, non sovrasta, proprio come fa la vera pace.
Conclusione
“Pace a te, fratello mio” non è solo un canto, ma un gesto profondo: quello di chi, cantando, si fa strumento di pace. È un invito alla fraternità vera, quella che sa riconoscere nell’altro un fratello, una sorella. È un canto da proporre nei momenti di preghiera comune, all’inizio o alla fine di un incontro, oppure come segno di riconciliazione dopo un momento difficile.
È un canto da cantare guardandosi negli occhi, da vivere, stringendosi non solo la mano, in un abbraccio fraterno, prima ancora che eseguire.
Testo e accordi
Pace a te fratello mio
RIT. RE SOLm RE
Pace a te, fratello mio…
SIm La7 RE
pace a te, sorella mia…
RE FA#m Sim FA#m SOL LA7 RE SOL RE
pace a tutti gli uomini di buona volontà! ..
RE SOLm RE
Pace in questo giorno e in tutti i giorni
SIm LA RE
Pace nella gioia e nel dolore
SOL FA#m SIm SOL LA RE SOL RE
Pace in famiglia, pace nella chiesa, Pace nel Signor.
Pace a te, fratello mio…