
La quiete dopo la tempesta e Il sabato del villaggio
28 Dicembre 2019
Giacomo Leopardi: la vita e le idee
28 Dicembre 2019“A Silvia” è una delle più celebri liriche di Giacomo Leopardi, composta nel 1828 e inclusa nei “Canti”.
In questa poesia, il poeta evoca il ricordo di una giovane donna, Silvia, simbolo della speranza e della giovinezza, prematuramente scomparsa.
📜 Testo e Parafrasi
“A Silvia” testo di Leopardi
Silvia, rimembri ancora Sonavan le quiete Io gli studi leggiadri 15 Che pensieri soavi, Tu pria che l’erbe inaridisse il verno, 40 Anche peria fra poco |
Parafrasi Silvia, ti ricordi ancora di quel periodo della tua vita terrena, quando la bellezza brillava nei tuoi occhi ridenti e fuggitivi, e tu, lieta e pensierosa, ti avvicinavi alla giovinezza? Le stanze silenziose e le vie intorno risuonavano del tuo canto continuo, mentre sedevi intenta ai lavori femminili, contenta di quel futuro pieno di speranze che immaginavi. Era il maggio profumato e tu passavi così le tue giornate. Io, lasciando talvolta i miei amati studi e le carte sudate, dove trascorrevo la maggior parte del mio tempo, dai balconi della casa paterna ascoltavo il suono della tua voce e della tua mano veloce che scorreva sulla tela faticosa. Guardavo il cielo sereno, le vie dorate e i giardini, e di qui il mare lontano e di là il monte. Nessuna lingua umana può descrivere ciò che sentivo nel cuore. Quali pensieri dolci, quali speranze, quali sentimenti, o mia Silvia! Come ci apparivano allora la vita umana e il destino! Quando mi ricordo di tanta speranza, mi opprime un sentimento aspro e sconsolato, e torno a soffrire per la mia sfortuna. O natura, o natura, perché non mantieni ciò che prometti allora? Perché inganni così tanto i tuoi figli? Tu, prima che l’inverno inaridisse le erbe, combattuta e vinta da una malattia incurabile, morivi, o tenera fanciulla. E non vedevi il fiore dei tuoi anni; il tuo cuore non era consolato dalla dolce lode ora delle tue chiome scure, ora degli sguardi innamorati e timidi; né le compagne parlavano con te d’amore nei giorni di festa. Anche la mia dolce speranza morì presto: anche ai miei anni il destino negò la giovinezza. Ah, come sei passata, cara compagna della mia giovane età, mia speranza rimpianta! È questo il mondo? Sono questi i piaceri, l’amore, le opere, gli eventi di cui tanto parlavamo insieme? È questa la sorte degli uomini? All’apparire della verità, tu, infelice, cadesti: e con la mano la fredda morte e una tomba spoglia mostravi da lontano. |
🔎 Analisi del testo
Analisi
- Struttura: La poesia è divisa in sei strofe di varia lunghezza, con versi endecasillabi e settenari liberamente rimati.
- Temi:
- La memoria: Il ricordo di Silvia è il punto di partenza per una riflessione sulla giovinezza, sulla speranza e sulla delusione.
- La giovinezza: Silvia rappresenta la giovinezza, con le sue promesse e le sue illusioni.
- La natura: La natura è vista come una madre ingannevole, che promette felicità e poi la nega.
- La morte: La morte di Silvia è il simbolo della caducità della vita e della fine delle speranze.
- La delusione: La poesia esprime la delusione di Leopardi per la vita, che non ha mantenuto le promesse della giovinezza.
- Linguaggio:
- Il linguaggio è semplice e musicale, con l’uso di immagini evocative e di suoni dolci.
- Leopardi utilizza termini che richiamano la natura e la vita agreste.
- La poesia è ricca di figure retoriche, come l’anafora, l’apostrofe e l’ossimoro.
Tematiche e commento
“A Silvia” è una poesia che esprime la visione pessimistica di Leopardi sulla vita. La morte prematura di Silvia è vista come un simbolo della caducità della felicità e della fine delle illusioni giovanili. La poesia è anche una riflessione sulla natura, che viene vista come una forza indifferente al destino umano.