
Un amore di Dino Buzzati
28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019Il preromanticismo è un movimento culturale e letterario che si sviluppa nella seconda metà del XVIII secolo, e rappresenta una transizione tra il razionalismo dell’Illuminismo e le passioni tumultuose del Romanticismo.
Non è propriamente un movimento organico, ma piuttosto un insieme di tendenze che anticipano i temi e i sentimenti romantici. Il preromanticismo si manifesta attraverso la crescente insoddisfazione nei confronti delle rigide regole neoclassiche e dell’enfasi sulla ragione, spingendo verso una riscoperta dell’individualità, dell’emozione e del sublime.
Caratteristiche principali:
- Esaltazione delle emozioni: Si rivaluta il sentimento e la passione rispetto alla freddezza razionale. Il “sentimento della natura” diventa centrale, con paesaggi selvaggi e incontaminati che riflettono gli stati d’animo dell’individuo.
- Sublime e orrore: Il concetto del sublime, teorizzato da Edmund Burke (A Philosophical Enquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful, 1757), diventa centrale. Ciò che è grande, vasto, oscuro e terribile suscita una sorta di ammirazione mista a timore, anticipando il gotico letterario.
- Individualismo e malinconia: Il protagonista preromantico è spesso solitario, malinconico e riflessivo, in conflitto con la società. Il tema della Wertherizzazione (dal Werther di Goethe, 1774), ovvero il culto dell’eroe sofferente, è emblematico di questa fase.
- Natura selvaggia e notturna: La natura non è più vista solo come armonica, ma anche come misteriosa e incontrollabile. Ambienti come le rovine, le foreste oscure, i deserti e i luoghi desolati diventano frequenti nei testi preromantici. Il paesaggio notturno, in particolare, acquisisce un fascino sinistro.
- Sensibilità al tempo e alla morte: Il preromanticismo è impregnato da una consapevolezza della caducità della vita, del tempo che scorre inesorabile e dell’impossibilità di fermarlo. Temi come la morte, la tomba e l’effimero diventano centrali.
Opere e autori principali:
- James Macpherson con i Canti di Ossian (1760-1765), una raccolta di poesie pseudo-celtiche che evocano un mondo di eroi antichi, malinconia e paesaggi selvaggi.
- Edward Young, autore de Le Notti (1742-1745), un poema meditativo sulla morte e la fragilità dell’esistenza.
- Horace Walpole con Il castello di Otranto (1764), che è uno dei primi romanzi gotici, fondendo elementi soprannaturali con una trama di terrore e mistero.
- Thomas Gray, noto per l’Elegia scritta in un cimitero di campagna (1751), un’opera che riflette il senso di malinconia e la meditazione sulla mortalità.
In Italia, una figura di rilievo del preromanticismo è Vittorio Alfieri, il cui pessimismo e la forte passione civile lo pongono tra i precursori del Romanticismo italiano.
Il preromanticismo, dunque, prepara il terreno per il Romanticismo vero e proprio, sviluppando quella sensibilità più profonda e individuale che esploderà a inizio Ottocento con autori come Goethe, Byron, Shelley e altri, che esalteranno l’irrazionale, l’immaginario e l’espressione del sé.