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28 Dicembre 2019Il latino è una lingua antica appartenente alla famiglia delle lingue indoeuropee.
Era la lingua parlata nell’antica Roma e, con l’espansione dell’Impero Romano, si diffuse in gran parte dell’Europa. Oggi il latino non è più una lingua parlata, ma continua a essere fondamentale nello studio delle lingue romanze (italiano, francese, spagnolo, portoghese, rumeno) e in ambiti accademici come la medicina, il diritto e la filosofia.
1. L’alfabeto latino
L’alfabeto latino è molto simile a quello italiano e comprende 23 lettere (mancano J, U e W, che sono state introdotte successivamente).
- V si pronunciava sia come v che come u (es. VITA si leggeva come UITA).
- J era una variante grafica di I (es. Julius si scriveva Iulius).
2. La pronuncia latina
Esistono due tipi di pronuncia:
-
Pronuncia classica (usata dagli antichi Romani)
- C si pronuncia sempre dura (Caesar → “kaisar”)
- V si pronuncia come u (Veni, vidi, vici → “Ueni, uidi, uici”)
-
Pronuncia ecclesiastica (usata dalla Chiesa e in italiano)
- C davanti a e, i si pronuncia dolce (Caesar → “Cesare”)
- V si pronuncia come in italiano (Veni, vidi, vici → “Veni, vidi, vici”)
3. Il nome in latino: declinazioni e casi
In latino, i nomi cambiano forma a seconda della loro funzione nella frase. Questo fenomeno si chiama declinazione.
I nomi si declinano attraverso sei casi grammaticali:
- Nominativo → soggetto (puella venit → “la ragazza viene”)
- Genitivo → complemento di specificazione (liber puellae → “il libro della ragazza”)
- Dativo → complemento di termine (do librum puellae → “do il libro alla ragazza”)
- Accusativo → complemento oggetto (video puellam → “vedo la ragazza”)
- Vocativo → richiamo (o puella! → “o ragazza!”)
- Ablativo → vari complementi (cum puella → “con la ragazza”)
4. Le cinque declinazioni
Il latino ha cinque gruppi di nomi, chiamati declinazioni. Ecco un esempio della prima declinazione, tipica dei nomi femminili in -a:
Caso | Singolare | Plurale |
---|---|---|
Nominativo | puella | puellae |
Genitivo | puellae | puellarum |
Dativo | puellae | puellis |
Accusativo | puellam | puellas |
Vocativo | puella | puellae |
Ablativo | puella | puellis |
5. Il verbo latino
I verbi latini si coniugano in base a:
- Persona (io, tu, egli, noi, voi, essi)
- Numero (singolare, plurale)
- Modo (indicativo, congiuntivo, imperativo, infinito, participio)
- Tempo (presente, imperfetto, futuro, perfetto, piuccheperfetto, futuro anteriore)
Esempio di verbo della prima coniugazione (amare = amare) al presente indicativo:
Persona | Latino | Italiano |
---|---|---|
1ª sing. | amo | io amo |
2ª sing. | amas | tu ami |
3ª sing. | amat | egli ama |
1ª plur. | amamus | noi amiamo |
2ª plur. | amatis | voi amate |
3ª plur. | amant | essi amano |
6. La struttura della frase latina
In latino l’ordine delle parole è più libero rispetto all’italiano perché il ruolo dei termini è determinato dalle desinenze, non dalla posizione. Tuttavia, la struttura tipica è:
- Soggetto + complementi + verbo
- Puella librum legit. → “La ragazza legge il libro.”
Il verbo tende a essere alla fine della frase, ma può variare in poesia o per enfasi.
Conclusione
Questo è un primo sguardo al latino! Per impararlo bene, bisogna esercitarsi con le declinazioni, la coniugazione dei verbi e l’analisi logica. 😊