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28 Dicembre 2019Il romanzo Quando sei nato non puoi più nasconderti di Maria Pace Ottieri è un viaggio nel mondo sommerso dell’Immigrazione
Maria Pace Ottieri, scrittrice e giornalista milanese, è nota per il suo “carattere antropologico della sua lirica”. Tra le sue opere, spicca Quando sei nato non puoi più nasconderti, un romanzo del 2002 da cui il regista Marco Tullio Giordana ha tratto un film premiato con il Nastro d’Argento nel 2005. Questo volume si immerge in una realtà spesso ignorata: quella del “popolo sommerso” dei clandestini, offrendo una cronaca intensa e profondamente umana di un mondo di cui percepiamo solo la “crosta emersa”.
La Trama: Un Imperativo di Sopravvivenza
Il titolo stesso, Quando sei nato non puoi più nasconderti, riprende un detto in mandingo, “Ebar Soraya iti dogon”, e sintetizza il dramma esistenziale di milioni di clandestini. La storia si concentra su Ebar Yekubu, un giovane immigrato della Sierra Leone sbarcato a Lampedusa per sfuggire alle violenze della guerra civile. Ma Ebar è solo uno dei tanti: donne, bambini, giovani e anziani che, come lui, non conoscono nulla se non il villaggio in cui sono nati, ma sentono l’urgenza di muoversi, di non potersi più nascondere, vittime della fame e della violenza.
Maria Pace Ottieri ricostruisce le loro “peregrinazioni” attraverso la Penisola, ripercorrendo in prima persona un itinerario che parte dalle spiagge del Sud, dalle coste dell’Adriatico, dalle zone di frontiera del Nord-Est (come Gorizia, dove i clandestini “scavalcano la rete che taglia la città”) e giunge fino alle periferie degradate e ai quartieri multietnici delle grandi città. Questo viaggio li porta attraverso “campi di prima accoglienza, le case-comunità, le mense dei poveri”, luoghi che diventano tappe di un’esistenza precaria e invisibile.
La Descrizione: Una Cronaca del Mondo Sommerso
Il romanzo si propone come una “cronaca della vita del popolo sommerso”, un’indagine su un mondo su cui “camminiamo ignari”. L’autrice, mossa da una “curiosità appassionata ma profondamente rispettosa”, si immerge nelle pieghe di questa realtà, condividendo “giorno dopo giorno, preoccupazioni, paure, progetti e aspirazioni”.
Il testo si arricchisce di esperienze dirette e testimonianze:
- Lampedusa: L’autrice assiste agli “sbarchi clandestini” e incontra gli uomini della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera.
- Palermo: Incontra Reiner e altri ospiti della comunità creata da Biagio Conte, un luogo di “disperazione ma anche accoglienza gratuita”.
- Roma: Ascolta i “raccapriccianti racconti di Andy e dei suoi compagni”, esuli liberiani vittime della guerra civile.
- Milano: Prende a cuore la sorte di Zoia, Rosen, Martin e altri abitanti dell’Hotel Garibaldi, un edificio fatiscente che ospita “bulgari, rumeni e albanesi che vivono di espedienti”.
Il risultato è una “cronaca di straordinaria intensità”, caratterizzata da uno stile scorrevole e di piacevole lettura, in cui si intrecciano interviste, testimonianze, confessioni e “quadri di vita ai margini della società”. L’autrice stessa afferma che “Senza il racconto, le ultime avventure degne di questo nome, le inaudite imprese di mare e di terra di uomini del deserto e delle montagne, resterebbero inenarrate”.
L’Impatto e il Messaggio
Quando sei nato non puoi più nasconderti è un’opera che invita il lettore a non ignorare l’esistenza di questa “realtà sommersa e dei suoi protagonisti”. Attraverso le storie di questi individui, Maria Pace Ottieri non solo racconta il dramma dell’immigrazione, ma offre anche una riflessione più ampia sulle dinamiche umane, sulla resilienza e sulla ricerca di dignità in condizioni estreme. Il romanzo si distingue per la sua capacità di dare voce a chi non ne ha, trasformando l’invisibile in visibile e l’ignoto in comprensibile, spingendo alla consapevolezza e all’empatia.