Una proposta per facilitare i colloqui dei genitori con i prof
Tuttoscuola – ottobre 2009
Le croniche difficoltà dei genitori di conciliare gli impegni di lavoro con l’orario dei colloqui con i professori, rilevate anche da Tuttoscuola che ha ospitato in merito alcune lettere di nostri lettori, ha avuto in questi giorni diversi riscontri da parte di esponenti sindacali (Scrima e Di Menna) e da associazioni di genitori (CGD) che, pur ritenendo fondato il problema, hanno espresso, con sfumature diverse, una complessiva giustificazione degli insegnanti.
La più convinta difesa dei docenti non è venuta dai rappresentanti sindacali, ma da Angela Nava del Coordinamento Genitori Democratici (“in una scuola così poco generosa con gli insegnanti è impensabile chiedere questo maggiore impegno”).
Visto che il problema della difficoltà di conciliare le ore di disponibilità degli insegnanti con quelle dei genitori sembra essere presente soprattutto nella scuola secondaria, perché non intensificare gli incontri pomeridiani (quando ci sono), prevedendo che i professori utilizzino parte delle ore di insegnamento non prestate e non recuperate grazie alla norma che consente di fruire della riduzione dell’ora di lezione prevista per gli alunni?
Molti professori, per quella strana clausola contrattuale, non hanno infatti l’obbligo di recuperare il tempo di lezione non prestato, grazie alla riduzione dell’ora di lezione da 60 a 50 (e anche meno) minuti. Per molti di loro gli sconti sull’orario di 18 ore di cattedra portano a cumulare una, due e anche tre ore a settimana in meno. Regolarmente pagate.
Una parte di quelle ore potrebbe essere restituita sotto forma di incontri per colloqui con le famiglie (o di recuperi per gli alunni). Cosa ne pensano le associazioni dei genitori?
Maggiore flessibilità per i colloqui da parte di docenti e famiglie
Lo chiede la Cisl Scuola
Tuttoscuola – 16 ottobre 2009
Oggi il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima ha risposto all’agenzia AdnKronos in merito alle critiche mosse alla categoria degli insegnanti da alcuni genitori che chiedono più flessibilità negli orari per i colloqui con i docenti: “Fermo restando che il colloquio con i docenti è un momento fondamentale del rapporto e del coinvolgimento dei genitori nel processo educativo dei ragazzi, è possibile trovare degli accorgimenti organizzativi, a cui partecipino anche le famiglie, per facilitarlo“.
Scrima ha però precisato che “Non si può pensare che i docenti siano disponibili 24 ore su 24. Fino ad ora i colloqui si sono organizzati con grande disponibilità da parte delle scuole ma qualcosa in più debbono fare anche le famiglie. Non si capisce perché nella flessibilità del mondo del lavoro non si possa garantire la possibilità di utilizzare dei permessi per parlare con i docenti. Occorre un’organizzazione affinché entrambi le componenti risecano a trovare una sincronizzazione“.
Uil-scuola e CGD sulle difficoltà dei colloqui dei genitori con i prof
Tuttoscuola – 17 ottobre 2009
Dopo la presa di posizione del segretario della Cisl-scuola, Francesco Scrima, sulla difficoltà dei colloqui delle famiglie con i professori, anche la Uil-scuola e il CDG, Coordinamento dei genitori democratici, prendono posizione sulla questione.
“Sicuramente la denuncia delle difficoltà per partecipare ai colloqui con i docenti rappresenta una situazione di fatto esistente – afferma il segretario della Uil-scuola, Di Menna – ma, in tante realtà si è risolta”, perché “in quasi tutte le scuole si organizzano incontri programmati pomeridiani, proprio per venire incontro alle diverse necessità“.
Per il sindacalista il problema esiste quando c’è un approccio burocratico nell’organizzazione dei colloqui.
Secondo Di Menna, spesso avviene il contrario: insegnanti che hanno necessità di parlare con i genitori per segnalare difficoltà, suggerimenti o scambi di opinioni sul rendimento o sull’attenzione dell’alunno, non trovano la stessa attenzione da parte dei genitori“.
Angela Nava del CGD riconosce che “le difficoltà per partecipare a tutti i colloqui con i docenti sono oggettive ed esistono da sempre”, ma ritiene che, grazie alla scuola dell’autonomia si sono sviluppate alcune buone pratiche, come, ad esempio, gli incontri individuali su appuntamento o i pomeriggi dedicati in cui sono presenti tutti i docenti.
Le soluzioni, secondo la Nava si possono trovare grazie alle gestione flessibile dell’autonomia scolastica, anche se in una scuola così poco generosa con gli insegnanti è impensabile chiedere questo maggiore impegno.