
Salmo 148 Lodate il Signore dai cieli
28 Dicembre 2019
Evenu shalom alejem
28 Dicembre 2019🎶 Analisi meditativa del Salmo 21 della Bibbia CEI, nella numerazione cattolica (corrisponde al Salmo 22 secondo la Tanakh ebraica), intitolato “A te la mia lode, Signore, nell’assemblea dei fratelli”, ideale per momenti liturgici o spirituali.
📖 Salmo 21: “A te la mia lode, Signore, nell’assemblea dei fratelli”
1. Il ritornello‑cuore
“A te la mia lode, Signore, nell’assemblea dei fratelli”
Questa breve frase funge da nucleo del salmo: è sia invocazione personale, sia canto comunitario. La lode a Dio avviene nel contesto dell’assemblea dei fratelli, cioè non è un atto individuale, ma un’esperienza condivisa. È un momento sacro in cui ogni individuo aggiunge la propria voce a quella della comunità, creando un’unica sinfonia proposta al Signore.
2. Scioglimento di voti e compimento di promesse
“Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.”
Il salmista non si limita a parlare: rispetta un impegno preso, un voto promesso a Dio. Lo compie alla presenza di chi lo teme, di chi crede in lui. Questo gesto genera autenticità spirituale e responsabilità.
3. Giustizia e lode in un progetto universale
“I poveri mangeranno e saranno saziati… loderanno il Signore quanti lo cercano; il loro cuore vivrà per sempre!”
Questa strofa mostra la visione di un disegno inclusivo: Dio non è solo per pochi eletti, ma per chiunque lo cerchi, soprattutto i poveri, i fragili, chi cerca ristoro. La pace e la giustizia si incarnano nelle azioni concrete. Lode non solo a parole, ma vita che riflette la cura di Dio.
4. Un futuro che costruisce radici
“Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra; davanti a lui si prostreranno tutte le famiglie dei popoli.”
La lode non rimane circoscritta al presente: diventa annuncio. Il salmo propone un orizzonte escatologico: tutte le genti riconosceranno la sua giustizia. È una visione che unisce fedeltà storica e speranza universale.
5. Una testimonianza generazionale
“E io vivrò per lui, lo servirà la mia discendenza… Si parlerà del Signore alla generazione che viene; annunceranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: ‘Ecco l’opera del Signore!’”
Il salmo chiude con un impegno che supera il tempo: la fede diventa eredità, non solo memoria ma missione. Il presente si trasforma in testimonianza per coloro che verranno. Il “solo” davanti a Dio è proclamazione di fedeltà, non di solitudine.
🕊 Conclusione
Il Salmo 21/22 (CEI) è un canto di lode comunitaria, dove l’esperienza personale del credente si unisce a quella dell’assemblea. È una preghiera che unisce:
-
la parola di lode ripetuta come un ritornello condiviso,
-
un impegno di vita vissuto nel quotidiano,
-
una visione universale che abbraccia ogni popolo,
-
una trasmissione di fede alle generazioni future.
Non è un salmo isolato: è una liturgia che diventa comunità viva, attesa, promessa e testimonianza.
📄 Testo, spartito e accordi
Salmo 21 A te la mia lode Signore nell’assemblea dei fratelli