San Cipriano di Cartagine
16 Marzo 2023San Cornelio papa
16 Marzo 2023San Cipriano è nato nel terzo secolo a.C., nella città di Antiochia dove, quando nacque, fu consacrato dai genitori alla dea Afrodite, da dove viene il suo nome.
Afrodite era anche chiamata Cipride, poiché secondo la leggenda questa dea è nata nel mare al largo dell’isola di Cipro. Cipriano proveniva da una famiglia di lunga tradizione magica come molti dei suoi antenati, che erano stati sacerdoti pagani. Infatti suo padre lo voleva sacerdote del tempio di Giove, e per questo gli aveva fornito una istruzione elevata sin dai 5 anni.
Cipriano fu consacrato nel tempio di Apollo e iniziò formalmente il suo apprendistato nelle arti magiche sin dall’adolescenza. In un primo momento imparò una specie di magia bianca, ma nel tempo approfondì i misteri del ramo oscuro della magia, quello che noi oggi conosciamo come magia nera.
In gioventù Cipriano fece molti viaggi per approfondire il suo apprendistato magico, anzitutto in Caldea, dove imparò l’astrologia e la numerologia. Poi Cipriano andò in Egitto, dove, secondo alcuni suoi biografi, imparò l’arte di invocare ed evocare il diavolo. Raggiunse infine anche l’attuale Salamanca in Spagna.
A trent’anni, Cipriano tornò nella sua città natale di Antiochia, e là iniziò a lavorare come mago famoso, guadagnando notorietà tra la popolazione per i suoi riti di stregoneria.
Qualche tempo dopo andò a vivere in una grotta vicino ad Antiochia con l’obiettivo di approfondire ancora di più i riti magici, perché voleva entrare in contatto con le entità più potenti degli inferi.
Nel profondo della grotta Cipriano si dedicava alla sperimentazione di rituali sempre più sinistri, anche raggiungendo forse la pratica del sacrificio umano fino a quando, si mise in contatto con lo stesso Lucifero. Come scrisse poi Cipriano stesso, il diavolo gli dettò un gran numero di conoscenze nascoste registrate in pergamene antiche.
Racconta la leggenda che molti di quei rotoli conservavano in gran parte ciò che oggi è il grimorio, noto come il libro di San Cipriano.
Un giorno mentre Cipriano partiva per fare un sacrificio nel tempio del dio Mercurio, un giovane gli si avvicinò, e chiese a Cipriano di aiutarlo ad ottenere l’amore di una bellissima giovane donna, offrendogli un sacco di soldi.
Cipriano accettò di aiutarlo, e iniziò ad attuare tutti i rituali necessari per provocare l’amore di questa donna, di nome Giustina, ma comunque passato del tempo, capì che niente di quello che stava facendo aveva un risultato. Disperato, chiamò lo stesso Lucifero, chiedendogli la causa del suo fallimento.
Il diavolo rivelò a Cipriano che il motivo per cui i suoi incantesimi non avevano avuto effetto era che Giustina aveva fiducia in qualcuno di molto più potente di lui: il figlio di Dio, chiamato Gesù.
Questa rivelazione indusse Cipriano a voler incontrare chi era più potente di Lucifero. Giustina ricevette con gentilezza e dolcezza Cipriano, gli parlò di Gesù Cristo e lo presentò al vescovo Eusebio, che allora insegnava la dottrine della religione cristiana in quella regione.
Cipriano ne fu così colpito che decise di apportare un cambiamento radicale alla sua vita. Da allora cominciò a predicare il Cristianesimo, e in poco tempo fu nominato accolito, sacerdote e infine vescovo di Antiochia.
La fama di Cipriano diventò grandissima, per via dell’imponente numero di persone che riuscì a convertire al Cristianesimo, tanto che infine il suo nome giunse alle orecchie dell’imperatore Diocleziano.
Un bel giorno, mentre Diocleziano stava facendo un sacrificio al dio Apollo nella città di Nicomedia, i suoi consiglieri gli riferirono che un vescovo cristiano, detto Cipriano, si era voltato dall’altra parte.
Molte persone ad Antiochia affermarono anche davanti all’imperatore che c’era un solo Dio vero e che non avrebbero implorato Apollo.
Questo fatto fece infuriare l’imperatore così tanto che Diocleziano ordinò subito l’arresto di Cipriano, ma anche per il consiglio del governatore di Antiochia, anche Giustina venne arrestata.
Cipriano e Giustina furono sottoposti a processo in un tribunale della Cappadocia. Il giudice ordinò loro di rinunciare alla loro fede, ma essi rifiutarono categoricamente. Pertanto vennero condannati ad essere frustati prima, e scuoiati più tardi.
Non essendo ancora morti dopo aver sofferto tali terribili torture, un sacerdote del dio Marte, di nome Atanasio, consigliò al giudice di lanciarli nell’acqua bollente. Anche questa volta, per opera di un miracolo, non successe niente.
Per questo il giudice decise di rimandarli nella città di Nicomedia, per chiedere all’imperatore stesso che cosa si doveva fare di loro.
In seguito a ciò, il 26 settembre dell’anno 304, Cipriano e Giustina furono decapitati per ordine dell’imperatore Diocleziano sulle rive del fiume Gallo.
Al momento della sua esecuzione, un cristiano di nome Teoctisto corse ad abbracciare Cipriano, e anche per questo anche Teoctisto fu giustiziato sei giorni dopo.
Un gruppo di cristiani furtivamente recuperò le ossa di Cipriano Giustina e le portò a Roma, dove uno di questi cristiani le depose nella cattedrale di San Giovanni in Laterano.
San Cipriano è un santo venerato soprattutto per il suo potere di disfare incantesimi e opere di magia nera, perché lui stesso era un mago dell’occulto prima della sua conversione al cristianesimo.