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Acrostico
23 Agosto 2022Basilica e Cattedrale di Roma, San Giovanni in Laterano è la prima di tutte le chiese del mondo, capo e madre delle chiese dell’Urbe Romana e dell’ Orbe mondiale.
SAN GIOVANNI IN LATERANO
Premessa
Il Laterano è la Chiesa romana per eccellenza, sede della Curia e del Vicario Episcopale di Roma, è la chiesa del popolo, nel senso che tutte le famiglie romane facevano a gara per arricchirla, e dotare la Chiesa di Cappelle laterali finanziate dalla famiglia, un po’ come la chiesa penitenziale della Sagrada Famiglia a Barcellona o il Duomo di Milano: una chiesa del popolo romano.
Porta e Piazza San Giovanni
Porta S.Giovanni deve il suo nome alla vicina basilica di S. Giovanni in Laterano e, come si può osservare nella foto sopra, consiste in un grande arco aperto nelle Mura Aureliane da Giacomo Della Porta, secondo alcuni, o da Giacomo del Duca secondo altri.
La piazza prende il nome dalla maestosa e bellissima basilica di S.Giovanni in Laterano (nella foto sopra la facciata con l’annesso Palazzo del Laterano a destra), anche se poi questa si affaccia sulla piazza di Porta San Giovanni.
L’Arcibasilica Laterana, meglio nota come San Giovanni in Laterano, è la cattedrale della diocesi di Roma e la sede ecclesiastica ufficiale del Papa, contenendovi la cattedra papale o Santa Sede. È inoltre una delle quattro basiliche papali e la più antica basilica d’Occidente. Il suo nome completo è Arcibasilica del Santissimo Salvatore e del Santo Giovanni Battista ed Evangelista in Laterano madre e capo di tutte le chiese della città e del mondo
Durante l’era delle persecuzioni, che si estende ai primi tre secoli della storia della Chiesa, ogni manifestazione di fede si rivelava pericolosa e perciò i cristiani non potevano celebrare il loro Dio apertamente.
Prima il palazzo, poi la chiesa
Dopo che l’imperatore romano Costantino sconfisse i suoi nemici, verso il 312, donò al Papa Milziade il palazzo del Laterano, che egli aveva fatto costruire sul Celio per sua moglie Fausta.
Il Palazzo del Laterano è anche visitabile. In esso furono firmati i Patti Lateranensi nel 1929.
I “Patti Lateranensi “ presero il nome dal palazzo in cui avvenne la firma degli accordi: il palazzo di San Giovanni in Laterano
Firmatari furono:
- A nome di PIO XI il cardinal Pietro Gasparri
- A nome di VITTORIO EMANUELE III il primo ministro Benito Mussolini
Dopo il palazzo, la chiesa
Verso il 320, vi aggiunse una chiesa, la Basilica del Laterano, , la prima, per data e per dignità, di tutte le chiese d’Occidente. Essa è ritenuta madre di tutte le chiese dell’Urbe e dell’Orbe.
Consacrata dal Papa Silvestro il 9 novembre 324, col nome di Basilica del Santo Salvatore, essa fu la prima chiesa in assoluto ad essere pubblicamente consacrata.
Per tutti i cristiani reduci dalle “catacombe”, la Basilica del Laterano fu il luogo dove potevano finalmente adorare e celebrare pubblicamente Cristo Salvatore.
Quell’edificio di pietre, costruito per onorare il Salvatore del mondo, era il simbolo della vittoria, fino ad allora nascosta, della testimonianza dei numerosi martiri.
Fu dedicata appunto al Salvatore, per rendere gloria a Dio che si è fatto carne ed è morto e risorto per tutti gli uomini
Basilica e Cattedrale di Roma, la prima di tutte le chiese del mondo, essa è il primo segno esteriore e sensibile della vittoria della fede cristiana sul paganesimo occidentale.
Per più di dieci secoli, i Papi ebbero la loro residenza nelle sue vicinanze, e fra le sue mura si tennero duecentocinquanta Concili, di cui cinque ecumenici.
Semidistrutta dagli incendi, dalle guerre e dall’abbandono, venne ricostruita sotto il pontificato di Benedetto XIII (1724-1730) , e venne di nuovo consacrata nel 1726.
Sulla facciata settecentesca della basilica, sorta nel IV secolo su di un possedimento fondiario della famiglia dei Laterani, c’è scritto: CLEMENS XII PONT MAX ANNO V CHRISTO SALVATORI IN HON SS IOAN BAPT ET EVANG (Clemente XII Pontefice Massimo, dal 1730 al 1740, nel suo quinto anno di pontificato fece costruire a Cristo Salvatore, in onore dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista).
La navata centrale: il pavimento è cosmatesco, le statue rappresentano i dodici Apostoli, sopra di esse sono illustrate delle scene della Bibbia e i profeti. Il soffitto è fatto a cassettoni e vi sono rappresentati gli stemmi dei Papi.
Abside dove si trova la cáttedra papale, la cattedra del vescovo, da cui presiede la Messa, simbolo della podestà e della responsabilità.
Il “Nicchione” del Triclinio Leonino, resto di un antico triclinio fatto costruire da papa Leone III (795-816), prendendo a modello una sala del palazzo imperiale di Costantinopoli. Molto bello il mosaico del Triclinio Leonino
Il Battistero di San Giovanni in Laterano ha una forma ottagonale, l’esterno è fatto di granito come l’obelisco nella piazza, che è il più grande obelisco di Roma.
Il Palazzo e l’entrata laterale della basilica
La Piazza davanti al Palazzo Laterano ospita un obelisco di granito rosso alto più di 30m, forse il più grande esistente.
L’obelisco fu realizzato all’epoca dei faraoni del XV secolo a.C. e proveniente dal tempio di Ammone a Tebe (Karnak) in Egitto. Fu portato a Roma dall’imperatore Costanzo II nel 357.
Battistero di San Giovanni in Laterano.
Il Battistero lateranense, il cui titolo è San Giovanni in Fonte, è una chiesa di Roma. Costruito da Costantino nel IV secolo, inaugurato dallo stesso nel 315 d.C, di forma ottagonale con colonne angolari è coperto da tetto in legno.
Nel corso del XII secolo, per via del suo battistero, che è il più antico di Roma, fu dedicata a San Giovanni Battista, da cui la sua corrente denominazione di Basilica di San Giovanni in Laterano.
Interno del battistero di San Giovanni in Laterano.
Al centro si può notare la loggia sotto la cupola, al suo interno è posto il fonte battesimale. Gli affreschi interni, con episodi della vita di Costantino, risalgono al pontificato di Urbano VIII (1623-1644), il cui stemma con le api campeggia sul pavimento.
Il chiostro del monastero della Basilica
Dall’interno della basilica si accede anche al chiostro (opera dei più celebri maestri cosmateschi romani).
L’Università Lateranense è preziosa per l’internazionalizzazione della lingua italiana
Con la costruzione del nuovo palazzo, i resti dell’antico Patriarchio vennero traslati in un nuovo edificio, detto di San Salvatore alla Scala Santa o, più semplicemente, Scala Santa, per la particolarità di contenere quella che é ritenuta dai devoti la scala del pretorio di Gerusalemme, dove Ponzio Pilato giudicò Gesù. La scala venne portata a Roma da Flavia Giulia Elena, madre di Costantino.
Sulla cima della scala si trova la cappella detta Sancta Sanctorum che conserva alcune tra le più importanti reliquie cristiane.
La scala santa
La Scala Santa è, nella tradizione cristiana, la scala salita da Gesù per raggiungere l’aula dove avrebbe subito l’interrogatorio di Ponzio Pilato prima della crocifissione, trasportata a Roma dal pretorio di Pilato in Gerusalemme dall’imperatrice Sant’Elena nel 326 d.C.. Fa parte di un complesso denominato Santuario della Scala Santa compreso nella Basilica di San Giovanni in Laterano, che fu fatto edificare alla fine del XVI secolo da papa Sisto V. I fedeli che giungono a Roma percorrono in ginocchio i 28 gradini in segno di adorazione di Dio crocifisso che si trova all’apice della Scala e anche in segno di pentimento per i peccati commessi.
I gradini furono iniziati partendo dall’alto affinché non venissero calpestati dagli operai che la stavano costruendo ; molti affreschi la adornano . Più tardi i gradini furono coperti per impedirne l’usura.
il Sancta sanctorum
La zona dove oggi sorge il Santuario della Scala Santa è una delle più importanti nella storia urbanistica di Roma. Un’area ricca di sostrati archeologici e architettonici che testimoniano il passaggio di varie epoche. Questo luogo, se pur con qualche modifica ottocentesca, si presenta agli occhi del visitatore e del pellegrino nella sua struttura cinquecentesca, secondo il progetto di Domenico Fontana commissionato da Papa Sisto V. Raggiunto l’ultimo gradino della Scala Santa, accompagnati dalle pitture che segnano un grandioso itinerario didattico e devozionale lungo la storia della Salvezza, si accede al Sancta Sanctorum, che fu per secoli considerata la Cappella Sistina del Medioevo. Esso costituiva, l’oratorio privato dei papi nell’ambito dell’antico Patriarchìo e nella sua forma duecentesca, così come l’aveva ideata Papa Niccolò III, conserva numerose reliquie, tra cui un’immagine di origine acheropìta, il celebre Volto Santo.
Santa Croce in Gerusalemme
Storia
Nasce alle pendici del colle Esquilino, in un’area ricca di storia ed arte. La storia della basilica risale al III – IV secolo d.C. ,nella zona periferica e residenziale dove si trovava sorgeva un complesso imperiale (gli edifici dell’imperatore) comprendente: un palazzo detto “Sessorium”, Le Terme Eleniane, il Circo Variano e l’Anfiteatro Castrense, contenuto nelle Mura Aureliane (Tra il 271 e il 275 d. C.).
Essa contiene le reliquie sessoriane, autentiche, tra cui una parte della croce di Gesù, portata a Roma e collocata nella basilica: ne danno conferma gli antichi riti del medioevo delle funzioni papali, che stabiliscono la Stazione del Venerdì santo proprio a Santa Croce.
Sessorio
In questa occasione il Pontefice, procedeva scalzo dalla basilica Lateranense, e in processione, con il clero e il popolo andava a Hierusalem per onorare Il Legno della vera Croce. Inoltre è presente la reliquia del titolo, cioè la tavola di legno che riportava l’affermazione formulata da Pilato nei confronti di Gesù, scritta in tre lingue: ebraico, greco e latino, questa reliquia fu casualmente trovata durante dei lavori di restauro in Basilica voluti dal card. Mendoza. Ritrovata chiusa con il sigillo del card.
Essa giunse a Roma tra il 570 e il 614, in coincidenza con l’attribuzione del titolo di cardinale a S. Croce ad opera di Papa Gregorio Magno
Storia
Entrando nella chiesa, in fondo alla navata centrale, si possono ammirare degli affreschi che illustrano la leggenda di Santa Elena, diffusa in tutto il medioevo dalla «Leggenda aurea» di Jacopo da Varagine (Varazze). Ella cercando la Croce di Cristo ne trovò tre. Per capire quale fosse quella giusta, fece appoggiare una alla volta le croci sul corpo di un morto e quando fu la volta della terza il morto resuscitò.
Le reliquie
Nella chiesa è custodito anche uno dei Chiodi con i quali Gesù è stato crocifisso, portato da S. Elena a Roma dove è anticamente annoverato tra le Reliquie Sessoriane. Trovo anche gli ulteriori due chiodi: uno lo fece mettere nel freno del cavallo di Costantino e un altro nella corona. Tra le reliquie sono presenti anche due spine che si ritiene provengano dalla corona che cinse il capo di Gesù. Di questa reliquia (la corona di spine) si sa che era venerata a Costantinopoli già ai tempi di Giustiniano. Durante l’impero latino d’oriente l’ebbero i Veneziani. Poi nel 1270 S. Luigi, Re di Francia, la depose nella Cappella del Palazzo reale. Venne poi spostata alla chiesa abbaziale di Dionigi, ed infine a Notre Dame. Essa è priva di spine, sparse in molte chiese.
Nel corso dei secoli S. Croce si è arricchita di altre reliquie come i frammenti della grotta di Betlemme, del santo Sepolcro, della colonna della flagellazione, il palo orizzontale della croce del buon ladrone, il dito di San Tommaso. È esposta anche una copia della Sacra Sindone (il telo con cui era stato avvolto Cristo prima di resuscitare).