Inutili sono stati gli sforzi per portarla in processione sopra un’altura. La Madonna si faceva sempre ritrovare in mezzo a quel bosco di larici, così la comunità decise di costruire lì il Santuario, detto appunto della Madonna del detta “del lares” perché costruita al centro di una radura circondata da larici (lares in dialetto), ancora così amato dalla gente del posto e da chi cerca un luogo in cui meditare e rifugiarsi dal tram-tram quotidiano.
La facciata è a timpano morbido e reca la scritta “Ave Maris Stella” dipinta nel 1872 da Valentino Pupin di Schio. Sulla destra è un piccolo campanile. Il pronao è sostenuto da quattro colonne cilindriche in granito e il tetto è rivestito di zinco. Nella nicchia dell’altare è collocata l’icona della Madonna con Bambino e rosa in mano, che la leggenda ritiene miracolosa. L’icona che oggi si può ammirare è una copia realizzata nel 1971 perché l’originale cinquecentesco è stato trafugato.