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28 Dicembre 2019Il latino, lingua madre della civiltà romana, ha un sistema di segni e suoni che ne caratterizzano la fonetica e la scrittura.
Ecco una panoramica dettagliata:
L’alfabeto latino
L’alfabeto latino classico era composto da 23 lettere:
- A, B, C, D, E, F, G, H, I, K, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, V, X, Y, Z.
- Le lettere J, U e W furono aggiunte successivamente.
Pronuncia del latino
La pronuncia del latino può variare a seconda del periodo storico e della regione. Tuttavia, si possono distinguere due principali pronunce:
- Pronuncia classica: ricostruita sulla base di testimonianze antiche, è quella utilizzata prevalentemente in ambito accademico.
- Pronuncia ecclesiastica: sviluppatasi nel Medioevo, è quella utilizzata dalla Chiesa cattolica.
Vocali
Il latino possedeva 5 vocali, ognuna delle quali poteva essere breve o lunga:
- a, e, i, o, u
- La durata vocalica era un elemento distintivo di significato.
Dittonghi
I dittonghi più comuni erano:
- ae, oe, au
Consonanti
Le consonanti latine presentano alcune differenze rispetto all’italiano:
- La lettera “c” aveva sempre suono di “k”.
- La lettera “v” aveva suono di “u” o “w”.
- La lettera “s” poteva avere suono sordo o sonoro.
Accento
L’accento tonico in latino cadeva:
- Sulla penultima sillaba, se questa era lunga.
- Sulla terzultima sillaba, se la penultima era breve.
Particolarità
- La “h” era aspirata in epoca classica, ma divenne muta nel tempo.
- I gruppi consonantici “ph”, “th” e “ch” venivano pronunciati con aspirazione.
Risorse utili
- Per approfondire la pronuncia del latino, è possibile consultare risorse online come Wikiversità.
- Per una panoramica completa dell’alfabeto e della fonetica latina, si può fare riferimento alla pagina di Wikipedia dedicata.