
Nascondino di Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019
La fine della confusione di Luigi Gaudio
28 Dicembre 20191. Struttura e tematiche
Il testo si sviluppa in tre momenti, tutti legati alla contemplazione del mare e dei suoi elementi simbolici. Le tematiche principali sono:
- Il viaggio e la speranza → La scia di luce sul mare rappresenta un percorso da seguire, nonostante le incertezze.
- Il sacrificio e il coraggio → Il pescatore incarna la fatica, il rischio e la dedizione alla propria vocazione.
- La libertà e il desiderio di elevarsi → I gabbiani simboleggiano l’aspirazione alla libertà, un sogno che anche l’uomo può realizzare a modo suo.
L’intero testo segue un filo conduttore poetico: il mare come metafora della vita, con le sue difficoltà, ma anche con la bellezza di un viaggio da affrontare.
2. Analisi delle strofe
Prima strofa – Il tramonto e il cammino
“Guardo sul mar il sole tramontar
E davanti a me una scia di luce
E si alternano lungo la scia
Riflessi di luce e buchi di blu
Ma comunque verso il sole
Il cammino continuerà.”
Questa immagine evoca il tramonto come simbolo di fine e rinascita. Il sole che tramonta potrebbe rappresentare la fine di una giornata, ma anche una fase della vita.
La “scia di luce” sull’acqua rappresenta un percorso che, nonostante le incertezze (“buchi di blu”), prosegue verso una direzione luminosa. Il messaggio è positivo: anche tra alti e bassi, si deve continuare a seguire la luce.
Seconda strofa – Il pescatore e il sacrificio
“Guardo sul mar tornare il pescator
Carico di pesci, salsedine e sudor
Con il pericolo di non tornare
E di perdere la vita in mar
Ma è sempre meglio non rinunciare
A rischiar se stessi e quel che si ha.”
Il pescatore è una figura fortemente simbolica, che rappresenta il duro lavoro, il sacrificio e il rischio. Il mare, con la sua imprevedibilità, diventa metafora della vita: affrontarlo significa avere coraggio, senza rinunciare alle sfide.
La morale della strofa è chiara: per ottenere qualcosa di valore, bisogna essere disposti a rischiare. Questo concetto è universale e può riferirsi sia alla vita personale che alle scelte importanti.
Terza strofa – I gabbiani e la libertà
“Guardo sul mar gabbiani volteggiar
Con le ali tese li vedo arrivar
E invidio il loro volo
E invidio la loro libertà
Ma son certo che, a suo modo,
anche l’uomo libero potrà volar.”
I gabbiani sono un simbolo universale di libertà e leggerezza. Il protagonista li osserva con desiderio e ammirazione, ma invece di sentirsi escluso, arriva a una riflessione positiva: anche l’uomo, a suo modo, può volare.
Il volo qui diventa un’allegoria della libertà umana, non necessariamente fisica, ma spirituale o esistenziale. La libertà non è solo un’assenza di vincoli, ma la capacità di seguire i propri sogni, affrontare il mare della vita e trovare il proprio modo di elevarsi.
3. Significato complessivo
“Sul mar” è una canzone che utilizza il mare come metafora dell’esistenza umana. I tre elementi (sole e scia di luce, pescatore, gabbiani) rappresentano tre momenti di riflessione:
- Il viaggio della vita – anche con ostacoli, bisogna seguire la luce.
- Il sacrificio e il coraggio – la vita comporta rischi, ma è meglio affrontarli che rinunciare.
- Il desiderio di libertà – ognuno può trovare il proprio modo di “volare” e sentirsi libero.
Il tono della canzone è poetico, malinconico ma anche positivo, con un messaggio di resilienza e speranza.
4. Stile e influenze
Il testo richiama lo stile di Fabrizio De André, con immagini evocative legate al mare e ai suoi protagonisti (pescatori, gabbiani), ma anche un certo lirismo riflessivo tipico di cantautori come Guccini o Vecchioni.
L’uso della prima persona rende il testo molto personale, come se fosse una riflessione interiore, un pensiero osservando il mare. 😊
SUL MAR
(musica e parole di Luigi Gaudio)
Guardo sul mar il sole tramontar
E davanti a me una scia di luce
E si alternano lungo la scia
Riflessi di luce e buchi di blu
Ma comunque verso il sole
Il cammino continuerà
Guardo sul mar tornare il pescator
Carico di pesci, salsedine e sudor
Con il pericolo di non tornare
E di perdere la vita in mar
Ma è sempre meglio non rinunciare
A rischiar se stessi e quel che si ha
Guardo sul mar gabbiani volteggiar
Con le ali tese li vedo arrivar
E invidio il loro volo
E invidio la loro libertà
Ma son certo che, a suo modo,
anche l’uomo libero potrà volar