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“Un infinito numero” di Sebastiano Vassalli: un viaggio nella memoria e nella follia della storia
“Un infinito numero” di Sebastiano Vassalli è un romanzo straordinario e complesso, che merita di essere approfondito. Ecco una panoramica dettagliata.
Un infinito numero è un romanzo di Sebastiano Vassalli pubblicato nel 1999, che si inserisce perfettamente nel filone della sua narrativa storica e metafisica. L’opera è un viaggio affascinante e spesso inquietante attraverso l’Italia del XVI secolo, un’epoca di grandi sconvolgimenti religiosi, politici e sociali, vista attraverso gli occhi di un protagonista eccezionale e marginale.
1. Trama: La Ricerca di Se Stesso in un Mondo in Crisi
Il romanzo segue la vicenda di Agostino Tornielli, un giovane monaco domenicano dell’inizio del Cinquecento, affetto da una singolare forma di follia: egli crede di essere la reincarnazione di figure storiche o mitologiche, e di possedere una conoscenza enciclopedica di tutto ciò che è accaduto. Questa sua condizione lo rende sia un genio che un reietto, capace di prevedere eventi futuri o di rievocare dettagli del passato con precisione sconcertante.
La sua “malattia della memoria” (o “malattia della conoscenza”) lo porta a essere espulso da ogni convento in cui tenta di trovare pace, poiché la sua eccessiva sapienza e le sue visioni turbano l’ordine stabilito. Agostino si ritrova così a vagare per un’Italia in fermento, attraversando i paesaggi della Riforma e della Controriforma, delle guerre tra stati, delle carestie e delle pestilenze.
Il suo peregrinare lo conduce in luoghi simbolici e lo mette a contatto con personaggi storici reali (o verosimili), come artisti, riformatori religiosi, inquisitori e figure popolari. Attraverso le sue allucinazioni e le sue “reincarnazioni”, Vassalli ci offre affreschi vividi di eventi storici e di mentalità dell’epoca, come l’assedio di Firenze, la furia dell’Inquisizione, i riti popolari e la vita nelle campagne e nelle città.
Il viaggio di Agostino è una continua ricerca di un equilibrio interiore e di un senso in un’epoca di profonde incertezze. Egli cerca di comprendere la sua stessa identità e il suo posto nel “flusso infinito” della storia, che si manifesta in lui con un’incessante e dolorosa pienezza di memorie.
2. Personaggi Chiave
- Agostino Tornielli: Il protagonista assoluto. Non è un eroe nel senso tradizionale, ma un uomo tormentato dalla sua condizione, che oscilla tra lucidità e delirio. È il veicolo attraverso cui Vassalli esplora la storia, la memoria e la condizione umana. La sua “follia” è, paradossalmente, una forma di iper-lucidità.
- I Monaci e gli Ufficiali della Chiesa: Rappresentano l’istituzione e la sua reazione (spesso di paura o intolleranza) di fronte a ciò che non può controllare o comprendere.
- Le Figure Storiche/Popolari Incontrate: Sono spesso abbozzate, ma servono a contestualizzare il viaggio di Agostino e a mostrare la varietà umana dell’epoca.
3. Temi Principali
- La Storia e la Memoria: È il tema dominante. Vassalli esplora come la storia venga costruita, ricordata, distorta e come influenzi la vita degli individui. Agostino è una metafora vivente della memoria storica, che può essere sia un dono che una maledizione. Il romanzo suggerisce che la storia è un “infinito numero” di eventi e di vite, in cui tutto si ripete e nulla è davvero nuovo.
- Follia e Sapienza: La “follia” di Agostino è in realtà una forma di sapienza trascendente, una capacità di connettersi con il passato e il futuro. Il romanzo interroga il confine tra ciò che la società definisce “normale” e ciò che è “geniale” o “profetico”.
- L’Individuo e il Collettivo: Agostino è un emarginato che cerca di trovare il suo posto in una società che lo respinge. Il suo isolamento mette in luce la difficoltà dell’individuo di fronte alle grandi forze della storia e delle istituzioni.
- Verità e Illusione: Le visioni e i deliri di Agostino mescolano fatti storici, miti e allucinazioni, ponendo il problema della verità storica e della sua interpretazione.
- La Crisi dei Valori: Il romanzo riflette la crisi spirituale e morale dell’Europa del Cinquecento, divisa dalle guerre di religione, dall’Inquisizione e da un profondo senso di incertezza.
- Il Viaggio come Metafora: Il peregrinare di Agostino è un viaggio interiore ed esteriore, un percorso di scoperta e di accettazione della propria condizione e della fluidità della storia.
4. Lo Stile di Vassalli
Sebastiano Vassalli è riconoscibile per il suo stile unico e inconfondibile:
- Prosa Lirica e Riflessiva: La scrittura è elegante, ricca di immagini evocative e di momenti di profonda riflessione. Vassalli combina la narrazione storica con divagazioni filosofiche e liriche.
- Gusto per l’Aneddoto e il Dettaglio: L’autore è maestro nel ricreare l’atmosfera dell’epoca attraverso dettagli minuti, aneddoti curiosi e descrizioni vivide della vita quotidiana e dei costumi.
- Ironia e Disincanto: Spesso c’è una vena di sottile ironia e un senso di disincanto nei confronti delle grandi narrazioni storiche e delle certezze umane. Vassalli smonta la retorica per mostrare la complessa realtà.
- Struttura Non Lineare: Il racconto non procede in modo strettamente cronologico. Le visioni di Agostino permettono all’autore di spaziare nel tempo e nello spazio, creando una narrazione frammentata ma coesa, in cui passato e presente si fondono.
- Lingua Ricca e Precisa: Vassalli dimostra una padronanza eccezionale della lingua italiana, con un lessico ampio e una sintassi raffinata, che contribuiscono a creare un’atmosfera evocativa.
Conclusione
Un infinito numero è un romanzo che va oltre la semplice ricostruzione storica. È una potente meditazione sulla natura della storia, sulla memoria umana e sulla fragilità della ragione di fronte all’enormità del tempo e degli eventi. Attraverso la figura indimenticabile di Agostino Tornielli, Vassalli ci invita a riflettere su cosa significhi essere “umani” in un mondo in perenne trasformazione, un mondo in cui il passato non è mai davvero morto e continua a influenzare il presente in un “infinito numero” di modi.