
L’Apogeo della civiltà della polis e lo splendore di Atene
28 Dicembre 2019
Indicativo futuro semplice dei verbi attivi e passivi
28 Dicembre 2019📜 “Donna, ecco tuo figlio!” ✍️ di Mim El Messaoudi 📚 (da EL, 2001)
🧑🦱🇲🇦 Un figlio emigrato, una madre lontana
Questa toccante opera epistolare prende forma sotto l’impulso del dolore e della memoria. La voce narrante è quella di un’amica che, dopo la tragica morte di Tarek, un giovane emigrato marocchino in Belgio, decide di scrivere una lunga lettera alla madre del ragazzo, rimasta in Marocco. 💔
✉️ La lettera come ponte tra mondi
La lettera non è solo un gesto affettuoso: è un atto d’amore e un tentativo di ricostruzione della verità, di raccontare a quella madre, lontana e forse inconsapevole, chi fosse suo figlio davvero, quale vita abbia vissuto nella diaspora, in un paese straniero.
🇧🇪 Tarek in Belgio: sogni, lotte, dignità
Tarek non è il classico eroe, ma è un simbolo dell’umanità invisibile dei migranti: vive tra sogni spezzati, amicizie, emarginazione e dignità. Lavora, lotta, si innamora, si confronta con la fatica di essere straniero e figlio a distanza.
Attraverso il racconto dell’amica, la madre viene messa davanti a una verità profonda: non ha mai conosciuto davvero il figlio, eppure il figlio ha vissuto, ha amato, ha sofferto. E ora che è morto, resta solo la parola, il ricordo.
🕯️ Temi centrali
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🌍 Migrazione e identità
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🤱 Rapporto madre-figlio a distanza
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💌 Memoria, lutto, narrazione
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🤲 Vita quotidiana degli emigrati
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🧭 Ricerca di senso e radici
🧠 Commento
Il titolo “Donna, ecco tuo figlio!” richiama parole bibliche (Gesù dalla croce) e assume un valore altamente simbolico: ogni madre dovrebbe sapere chi è suo figlio, anche se il mondo lo ha portato lontano.
📖 Questo breve ma intenso testo di Mim El Messaoudi è una testimonianza toccante su ciò che resta dopo la morte di chi è partito: una storia da raccontare, un’identità da onorare. 🕊️ Un atto di pietà e giustizia attraverso la letteratura.