
La terza declinazione: terzo gruppo e particolarità
28 Dicembre 2019
Star of the County down
28 Dicembre 2019“Un malessere profondo” è uno dei testi più significativi del romanzo Una vita di Italo Svevo
Il brano analizza un momento cruciale nella relazione tra Alfonso Nitti e Annetta Maller, due personaggi centrali del romanzo Una vita . Attraverso una descrizione dettagliata delle emozioni contrastanti di Alfonso, si evidenzia il suo disagio interiore, che riflette non solo la complessità della sua personalità, ma anche le tensioni esistenziali e morali che caratterizzano l’opera di Svevo. Vediamo ora un’analisi approfondita del testo.
1. Il Contesto Narrativo
Il capitolo XIV descrive la notte d’amore tra Alfonso e Annetta, un evento che marca un punto di svolta nella loro relazione. Tuttavia, anziché portare felicità e appagamento, questa esperienza lascia Alfonso in preda a un “malessere profondo” , un sentimento ambivalente che lo tormenta durante e dopo l’incontro.
Annetta appare come una figura passionale e determinata, pronta a rinunciare alle convenzioni sociali per vivere il suo amore con Alfonso. Tuttavia, quest’ultimo, pur essendo desideroso di Annetta, non riesce a provare la stessa intensità emotiva. La sua razionalità e il suo temperamento riflessivo lo allontanano da un coinvolgimento totale, generando un senso di insoddisfazione e disagio.
2. Analisi dei Passaggi Chiave
Il Cambiamento di Annetta
“Quella donna che in una sola ora aveva mutato di sentimenti e di opinioni era forse impazzita?”
- Analisi :
Alfonso osserva con stupore e diffidenza il repentino cambiamento di Annetta. La sua incapacità di comprendere i sentimenti altrui lo porta a dubitare della sincerità di lei. Questo passaggio sottolinea la distanza emotiva tra i due: mentre Annetta si abbandona completamente al momento presente, Alfonso rimane ancorato alla sua razionalità, incapace di accettare l’intensità delle emozioni.
La Felicità Incompleta
“Un malessere profondo lo fece tacere. Egli volle spiegarlo con i dubbi sull’avvenire della sua relazione con Annetta.”
- Analisi :
Nonostante Alfonso tenti di attribuire il suo malessere ai timori per il futuro, è chiaro che il problema risiede altrove. La sua insoddisfazione deriva da una frattura interna: egli ha ottenuto ciò che desiderava (Annetta), ma non riesce a sentirsi felice. Questo paradosso riflette un tema centrale del romanzo: la difficoltà di conciliare desiderio e realizzazione.
Il Disgusto Retrospettivo
“Riandando col pensiero su tutti gli avvenimenti della notte innanzi, il suo disgusto aumentava.”
- Analisi :
Al risveglio, Alfonso riconsidera gli eventi della notte precedente e ne trae un senso di disgusto crescente. Ogni gesto, ogni parola gli appare ora come una finzione o un errore. Questo sentimento di ripulsione rivela una crisi più profonda: Alfonso non riesce ad accettare né se stesso né la realtà della sua relazione con Annetta.
L’Amore come Convenzione
“Non credeva che Annetta lo amasse; ella si piegava alle conseguenze di un fatto irrevocabile.”
- Analisi :
Alfonso interpreta l’atteggiamento di Annetta come una resa alle circostanze, piuttosto che come un atto d’amore sincero. Questa convinzione alimenta il suo senso di vuoto e alienazione. L’amore, in questo contesto, diventa un costrutto sociale privo di autenticità, un “fatto irrevocabile” che obbliga i protagonisti a conformarsi a ruoli prestabiliti.
3. Temi Principali
Alienazione e Malessere Esistenziale
Il “malessere profondo” di Alfonso simboleggia la condizione umana moderna, caratterizzata da uno scollamento tra desiderio e realizzazione. Alfonso è un uomo diviso tra il bisogno di appartenenza e l’incapacità di trovare soddisfazione nelle relazioni umane.
Razionalità vs. Emotività
La contrapposizione tra Alfonso e Annetta evidenzia il conflitto tra razionalità ed emotività. Mentre Annetta vive l’amore con passione e spontaneità, Alfonso lo analizza e lo scompone, perdendo così il contatto con l’esperienza stessa.
Il Fallimento dell’Amore
L’amore tra Alfonso e Annetta è presentato come un fallimento inevitabile. Entrambi sono guidati da motivazioni diverse e incompatibili: Annetta cerca l’appagamento immediato, mentre Alfonso aspira a una connessione più profonda, che però non riesce a raggiungere.
4. Simbolismo e Linguaggio
- La Finestra e la Cortina Rosea :
La cortina rosea della finestra, illuminata dai primi raggi del mattino, simboleggia l’alba di una nuova fase nella vita di Alfonso. Tuttavia, questa immagine idilliaca è offuscata dal suo malessere interiore, suggerendo che la luce esteriore non riesce a penetrare la sua oscurità emotiva. - Il Saluto Finale :
L’ultimo saluto tra Alfonso e Annetta, con la figura bianca alla finestra che agita una pezzuola, è carico di simbolismo. Sebbene il gesto sia convenzionale e romantico, Alfonso lo compie meccanicamente, senza provare alcuna emozione autentica. Questo episodio sottolinea l’artificialità delle loro interazioni.
5. Conclusione
Il “malessere profondo” di Alfonso rappresenta una crisi esistenziale che va oltre la semplice insoddisfazione amorosa. Attraverso il personaggio di Alfonso, Svevo esplora le contraddizioni della natura umana: il desiderio di appartenenza e il bisogno di autenticità, la ricerca della felicità e la consapevolezza della sua impossibilità.
🌟 Messaggio Finale : Una vita è un romanzo che indaga il fallimento delle aspettative umane, mostrando come la felicità sia spesso accompagnata da un senso di vuoto e alienazione. Alfonso incarna questa dicotomia, diventando un’icona del disagio moderno. 😊
📘Testo del brano “Un malessere profondo” (da Una vita di Italo Svevo)
XIV – Fu per lui un’amante compiacente e appassionata. Gli chiese perdono delle parole brusche che poco prima aveva pronunziate.
— Senza dubbio le pensavo, ma riconosco di aver pensato scioccamente.
Senza che si potesse indovinare l’ordine delle sue idee, ella diede una definizione della sua vita. La vita era quella che le dava lui quando la baciava; il resto non valeva niente. Poi egli pensò che espressamente ella aveva voluto rinunziare a tutto il resto per il suo bacio. La baciò per dimostrarsi grato, ma pensava ch’ella lo disprezzava troppo, credendo che per essersi data a lui perdesse il diritto ad ogni altra felicità. Annetta ripeté la sua dichiarazione parecchie volte durante la notte mutandone la forma: — Sposare quel ragionatore ch’è mio cugino Macario perché è ricco!
Rise di questa pretesa che qualcuno pur doveva avere avuta.
Se c’era, la felicità di Alfonso veniva diminuita da un timore.
Quella donna che in una sola ora aveva mutato di sentimenti e di opinioni era forse impazzita? Egli si sentiva ragionatore come al solito, calmo, trascinato dai sensi per brevi tratti e poi sazio, e non sapeva figurarsi che in altrui la commozione durasse sempre ugualmente intensa.
Una sola volta con rapidissimo passaggio ella ebbe un’espressione di tristezza anzi di disperazione come un’ora prima. Aveva nominato per caso una famiglia patrizia presso la quale i Maller erano stati ammessi da poco. Fu un solo istante, ed ella fece poi ogni sforzo per dimenticarlo e farlo dimenticare.
La cortina rosea della finestra era divenuta visibile per il primo raggio mattutino e, per quanto fosse ancora poca la luce che giungeva dal di fuori, faceva impallidire quella della candela che avevano lasciata accesa.
— Già! — esclamò Annetta stringendosi a lui.
Egli ripeté ipocritamente la stessa parola. […]
Alle quattro della mattina ella si alzò per accompagnarlo fino alla porta di casa.
Nell’atrio oscuro gli gettò ancora una volta le braccia al collo e gli disse che non si sarebbero riveduti finché non potevano farlo alla piena luce del sole. Ciò doveva avvenire al più presto. Si mise a ridere e con franca sensualità aggiunse:
— Avremo tanti giorni e tante notti da passare insieme.
Egli stette fuori a seguire gli sforzi ch’ella faceva per girare la chiave nella toppa; poi udì lo strisciare lento, impacciato delle pantofole sulle scale.
— Addio! — le gridò commosso.
— Addio, addio! — rispose Annetta a mezza voce.
Anche in quel saluto aveva messo quanto affetto le era stato possibile ed egli si figurò ch’ella gli avesse gettato dei baci con la mano.
Si diresse verso casa con passo frettoloso quando si sentì chiamare. Si volse. Una figura bianca, dalla finestra della stanza di Annetta, gli faceva segni di saluto con una pezzuola bianca. Egli salutò agitando alto il cappello. Il gesto era trovato, ma a lui mancava la sensazione corrispondente. Al vedere Annetta alla finestra s’era ricordato che così si usava in amore.
Poi volle sentirsi felice come la sua buona fortuna lo meritava e canticchiò un’arietta che non voleva riuscire allegra nelle vie vuote appena rischiarate da un sole invisibile nel cielo violaceo.
Un malessere profondo lo fece tacere. Egli volle spiegarlo con i dubbî sull’avvenire della sua relazione con Annetta; da quella notte non ancora gli erano stati tolti. Ma Annetta era sua! Non era questo già molto, tanto che avrebbe dovuto sentirsi l’uomo più felice sulla terra? Egli aveva lungamente desiderato Annetta, l’aveva amata. Erano il sonno e la stanchezza che gli toglievano di godere della sua felicità e, salendo l’erta che conduceva alla casa dei Lanucci, egli andava persuadendosi che la dimane egli si sarebbe risvegliato all’amore e che avrebbe anelato di rivedere Annetta.
Si coricò e s’addormentò non appena poggiata la resta sul guanciale.
XV
Ma svegliandosi si ritrovò con quell’istesso malessere.
Riandando col pensiero su tutti gli avvenimenti della notte innanzi, il suo disgusto aumentava. Tutto gli dispiaceva, dal primo abbraccio che egli aveva rubato fino a quell’ultimo saluto cui egli aveva risposto costringendosi ad una finzione che, per quanto facile, gli era costata dello sforzo. Volle non ammettere la conclusione ch’evidentemente egli avrebbe dovuto trarre da questo suo sentimento. Nell’immensa felicità di possedere Annetta, egli si diceva che gli dispiaceva il modo con cui l’aveva conquistata. Non credeva che Annetta lo amasse; ella si piegava alle conseguenze di un fatto irrevocabile.