
Turno irrompe nel campo troiano, Eneide, IX 672-761
28 Dicembre 2019
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28 Dicembre 2019Viandante, se giungi a Spa… di Heinrich Böll: l’orrore della guerra e la perdita dell’identità
“Viandante, se giungi a Spa…” (Wanderer, kommst du nach Spa…) è uno dei racconti più celebri e incisivi di Heinrich Böll (1917-1985), Premio Nobel per la Letteratura nel 1972, pubblicato per la prima volta nel 1950. Questo racconto è un’opera emblematica della cosiddetta “Letteratura delle macerie” (Trümmerliteratur), che affronta le ferite fisiche e morali lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale nella Germania del dopoguerra. Con una prosa asciutta e tagliente, Böll denuncia l’assurdità della guerra, la disumanizzazione e la perdita dell’identità.
1. Trama: Il Ritorno al Luogo dell’Innocenza Perduta
Il racconto è narrato in prima persona da un giovane soldato tedesco gravemente ferito, trasportato in barella attraverso una città in fiamme e ridotta in macerie. Il soldato è cosciente, ma la sua percezione è frammentata e confusa a causa delle ferite e dello shock. Viene condotto in un lazzaretto provvisorio allestito all’interno di una scuola.
Durante il suo trasporto e l’attesa delle cure, il protagonista inizia a riconoscere dettagli dell’edificio: la disposizione dei locali, le scritte sulle pareti, i dipinti, le statue. Questi elementi gli sembrano stranamente familiari, ma non riesce a collocarli con certezza. Chiede a due persone dove si trovi, e gli viene risposto “Bendorf”, la sua città natale.
La sensazione di familiarità si intensifica man mano che viene spostato. Riconosce la sala di disegno, i gessi, la lavagna. È proprio sulla lavagna che la sua attenzione viene catturata da una scritta incompleta, tracciata con la sua stessa calligrafia: “Viandante, se giungi a Spa…“. Questa è la prima parte del celebre distico di Simonide di Ceo, che commemora i caduti spartani delle Termopili: “Viandante, se giungi a Sparta, annuncia che qui giaciamo, obbedendo alle sue leggi”. Il professore di disegno si era arrabbiato perché non era riuscito a completare la parola “Sparta” per mancanza di spazio.
In quel momento, il soldato realizza con orrore che non solo si trova nella sua vecchia scuola, ma che quella scritta l’aveva fatta lui stesso solo tre mesi prima. La rivelazione della propria identità e del luogo coincide con la terribile scoperta della gravità delle sue ferite: gli sono state amputate entrambe le braccia e una gamba. Il racconto si conclude con il soldato che, in un grido di disperazione, riconosce il vecchio bidello della scuola, ora vestito da pompiere, e gli chiede un po’ di latte, come faceva da studente.
2. Temi Principali: La Disumanizzazione della Guerra
Il racconto di Böll è un’opera densa di significati, che esplora temi profondi e universali:
- L’Assurdità e l’Orrore della Guerra: La guerra è presentata come un’esperienza che distrugge non solo i corpi, ma anche le menti e le identità. L’orrore non è solo nelle ferite fisiche, ma nella totale privazione di senso che accompagna la distruzione. Il titolo stesso, incompleto, è una denuncia dell’ipocrisia retorica che glorifica il sacrificio in guerra, ignorando la realtà brutale delle mutilazioni e della morte.
- La Perdita dell’Innocenza e della Giovinezza: Il protagonista è un ragazzo che aveva lasciato la scuola solo tre mesi prima. La guerra lo ha trasformato da studente a soldato mutilato in un tempo brevissimo. Il ritorno nella sua vecchia scuola, simbolo dell’innocenza e della formazione, contrasta drammaticamente con la sua condizione attuale, evidenziando la perdita irreversibile della sua giovinezza.
- La Critica alla Propaganda e all’Educazione Nazionalista: La scritta sulla lavagna, un epitaffio che esalta il sacrificio eroico per la patria, diventa un simbolo della propaganda nazionalista che ha spinto i giovani a immolarsi. Böll critica un sistema educativo che, invece di formare menti critiche, indottrinava i ragazzi al culto della guerra e della morte.
- L’Identità e la Sua Frantumazione: La ricerca dell’identità da parte del protagonista è un processo doloroso e frammentato. Inizialmente non riconosce il luogo né se stesso. La scoperta finale della sua identità coincide con la consapevolezza della sua mutilazione, suggerendo che la guerra non solo gli ha tolto parti del corpo, ma ha anche frantumato la sua integrità come persona.
- L’Alienazione e l’Incomunicabilità: Il soldato è isolato nella sua sofferenza e nella sua scoperta. Le sue domande ricevono risposte meccaniche, e la sua richiesta finale di latte al bidello è un tentativo disperato di aggrapparsi a un residuo di normalità e infanzia, in un mondo che non ha più senso.
- La Memoria e il Trauma: Il racconto esplora come la memoria riemerga in modo frammentato e doloroso, portando il protagonista a una consapevolezza traumatica del suo stato.
3. Stile e Tecniche Narrative: L’Asciutto Realismo di Böll
Lo stile di Böll in questo racconto è caratterizzato da:
- Prosa Asciutta e Essenziale: La narrazione è priva di fronzoli, diretta e concisa. Böll evita ogni sentimentalismo, lasciando che l’orrore emerga dalla nuda descrizione dei fatti e delle sensazioni.
- Focalizzazione Interna e Flusso di Coscienza: Il racconto è narrato in prima persona, con una focalizzazione interna che permette al lettore di vivere le sensazioni e i pensieri frammentati del protagonista. Questo crea un’immersione profonda nella sua esperienza traumatica.
- Ironia e Sottostima: L’ironia è sottile ma pervasiva, in particolare nel contrasto tra la retorica eroica del titolo e la realtà brutale delle ferite del soldato. Il “niente di nuovo” del rapporto del fronte, pur non essendo nel titolo originale, è un concetto che risuona con la disumanizzazione della guerra.
- Simbolismo: La scuola (simbolo di innocenza e formazione), la scritta incompleta (simbolo della retorica spezzata), e le mutilazioni (simbolo della distruzione totale dell’uomo) sono elementi simbolici potenti.
- Dettagli Realistici: Böll descrive con precisione i dettagli dell’ospedale di fortuna, i suoni, gli odori, le sensazioni fisiche, rendendo l’esperienza vivida e tangibile.
4. Contesto Storico: La Germania del Dopoguerra
Heinrich Böll visse in prima persona la Seconda Guerra Mondiale, combattendo come soldato e venendo fatto prigioniero. La sua opera è profondamente segnata da questa esperienza e dal desiderio di elaborare il trauma collettivo della Germania del dopoguerra. La “Letteratura delle macerie” si proponeva di raccontare la realtà nuda e cruda delle città distrutte, delle vite spezzate e della disillusione, in contrasto con ogni forma di glorificazione bellica. “Viandante, se giungi a Spa…” è un esempio perfetto di questa poetica, che mette a nudo le conseguenze disastrose della guerra sull’individuo.
Conclusione
“Viandante, se giungi a Spa…” è un racconto di straordinaria potenza emotiva e critica. Heinrich Böll, con la sua prosa asciutta e la sua capacità di scavare nella psiche umana, ci consegna un’immagine indimenticabile dell’orrore della guerra. La storia del giovane soldato che scopre la sua mutilazione nel luogo della sua innocenza perduta è un monito universale contro la retorica bellicista e un’esaltazione della dignità dell’individuo di fronte alla distruzione. Un capolavoro che continua a risuonare per la sua attualità e la sua profonda umanità.