
Pessimismo eroico e opere scritte a Firenze e Napoli da Leopardi
28 Dicembre 2019
Lettura e commento di due poesie di Leopardi: La quiete dopo la tempesta e Il saba…
28 Dicembre 2019Nel sonetto, Petrarca si rivolge ai lettori che ascoltano le sue “rime sparse”, ovvero le poesie d’amore che ha scritto nel corso della sua vita.
Ricorda poi con malinconia il tempo della sua giovinezza, quando era dominato dalla passione amorosa per Laura. Ora, con maggiore maturità, si rende conto dell’errore commesso: l’amore lo ha reso oggetto di scherno per gli altri, e il suo unico frutto è la vergogna e la consapevolezza che i piaceri terreni sono effimeri, come un “breve sogno”.
TESTO ORIGINALE DEL SONETTO DI FRANCESCO PETRARCA
Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono
di quei sospiri ond’io nudriva ’l core
in sul mio primo giovenile errore
quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono, 4
del vario stile in ch’io piango et ragiono
fra le vane speranze e ’l van dolore,
ove sia chi per prova intenda amore,
spero trovar pietà, nonché perdono. 8
Ma ben veggio or sì come al popol tutto
favola fui gran tempo, onde sovente
di me medesmo meco mi vergogno; 11
et del mio vaneggiar vergogna è ’l frutto,
e ’l pentersi, e ’l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo è breve sogno. 14
TEMATICHE PRINCIPALI
-
L’amore come errore giovanile
- Il poeta riconosce che il suo amore giovanile era una forma di illusione, un “vaneggiar” di cui ora si vergogna.
- Petrarca esprime un forte senso di pentimento e autoconsapevolezza.
-
Il tempo e la maturazione
- Il contrasto tra passato e presente è evidente: da giovane era “in parte altr’uom”, ora ha acquisito una visione più lucida della vita.
- Questa riflessione anticipa il tema della fugacità delle cose terrene.
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Il giudizio della società
- Il poeta afferma di essere stato una “favola al popol tutto”, cioè un argomento di pettegolezzo e scherno.
- Questo sottolinea il rapporto tra individuo e collettività, tra passione privata e percezione pubblica.
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La vanità dei piaceri mondani
- La chiusa del sonetto (“che quanto piace al mondo è breve sogno”) racchiude la filosofia petrarchesca: tutto ciò che dà piacere è effimero e destinato a svanire.
- Il poeta anticipa così il contrasto tra desiderio terreno e aspirazione spirituale, che sarà centrale in tutta la sua opera.
COMMENTO
Questo sonetto introduce il Canzoniere e il suo percorso interiore: dall’amore terreno e dalla passione alla consapevolezza della vanità di tutte le cose umane.
Petrarca esprime un’intima lotta tra sentimento e ragione: da una parte il ricordo struggente dell’amore per Laura, dall’altra la consapevolezza che questo amore era un’illusione.
Il tono è malinconico e riflessivo, tipico della poetica petrarchesca, in cui l’uomo è sempre sospeso tra il desiderio e il rimorso. L’ultimo verso, con l’immagine del “breve sogno”, è emblematico della concezione del tempo e della vita come qualcosa di fugace e inconsistente.