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28 Dicembre 2019“Volta la carta” è una delle canzoni più celebri di Fabrizio De André, inclusa nell’album “Rimini”, pubblicato nel 1978.
Il brano è una sorta di filastrocca, costruita come una storia ciclica in cui ogni strofa è una tappa di un racconto che si ripete, accompagnata dall’invito a “voltare la carta”, cioè a passare alla strofa successiva, proprio come si farebbe in un gioco di carte o in una fiaba.
Temi e Significato
La canzone ha un tono giocoso, quasi infantile, ma, come molte delle opere di De André, nasconde significati più profondi. Il testo, con il suo ritmo incalzante e le immagini vivide, racconta una storia ricca di simboli, in cui si intrecciano amore, inganno, morte, e rinascita. Ogni personaggio e situazione presentati sembrano appartenere a un mondo onirico, dove la realtà si mescola alla fantasia.
Struttura e Stile
La struttura del brano ricorda quella delle canzoni popolari e delle antiche filastrocche, con un ritornello che si ripete invitando a “voltare la carta”. Questo conferisce alla canzone un andamento circolare e ripetitivo, che cattura l’ascoltatore e lo trascina in un mondo quasi fiabesco.
Versi
Ecco il testo della canzone per avere un’idea del suo stile:
C’è una donna che semina il granoVolta la carta si vede il villano Il villano che zappa la terra Volta la carta viene la guerra Per la guerra non c’è più soldati A piedi scalzi son tutti scappatiAngiolina cammina cammina sulle sue scarpette bluCarabiniere l’ha innamorata, volta la carta e lui non c’è più Carabiniere l’ha innamorata, volta la carta e lui non c’è piùC’è un bambino che sale un cancelloRuba ciliege e piume d’uccello Tira sassate non ha dolori Volta la carta c’è il fante di cuoriIl fante di cuori che è un fuoco di pagliaVolta la carta il gallo ti svegliaAngiolina alle sei di mattina s’intreccia i capelli con foglie d’orticaHa una collana di ossi di pesca, la gira tre volte intorno alle dita Ha una collana di ossi di pesca, la conta tre volte in mezzo alle dita, ehiMia madre ha un mulino e un figlio infedeleGli inzucchera il naso di torta di meleMia madre e il mulino son nati ridendoVolta la carta c’è un pilota biondoPilota biondo camicie di setaCappello di volpe sorriso da atletaAngiolina seduta in cucina che piange, che mangia insalata di moreRagazzo straniero ha un disco d’orchestra, che gira veloce che parla d’amore Ragazzo straniero ha un disco d’orchestra, che gira che gira che parla d’amore, ehiMadamadorè ha perso sei figlieTra i bar del porto e le sue meraviglie Madamadorè sa puzza di gatto Volta la carta e paga il riscatto Paga il riscatto con le borse degli occhi Piene di foto di sogni interrottiAngiolina ritaglia giornali, si veste da sposa, canta vittoria Chiama i ricordi col loro nome, volta la carta e finisce in gloria Chiama i ricordi col loro nome, volta la carta e finisce in gloria, ehi
Esecuzione
Musicalmente, “Volta la carta” è caratterizzata da una melodia vivace e ritmata, con influenze folk che rimandano alla musica tradizionale italiana. L’arrangiamento è semplice ma efficace, e la voce di De André, con la sua tipica dolcezza e profondità, conferisce al brano un fascino particolare.
Impatto e Eredità
“Volta la carta” è un esempio perfetto della capacità di De André di creare canzoni che sembrano leggere e giocose, ma che in realtà portano con sé una grande profondità poetica. Il brano è rimasto uno dei preferiti del pubblico, ed è spesso citato come uno dei momenti più iconici della carriera del cantautore genovese.