L’ Arabia preislamica e Maometto
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28 Dicembre 2019“La Fiera delle Vanità” (Vanity Fair), celebre romanzo dell’Ottocento inglese
“La Fiera delle Vanità” è un romanzo satirico scritto da William Makepeace Thackeray, pubblicato originariamente a puntate tra il 1847 e il 1848. È considerato uno dei capolavori della letteratura vittoriana e un classico della letteratura inglese dell’Ottocento.
Il sottotitolo dell’opera, “Un romanzo senza eroe”, riflette l’approccio innovativo di Thackeray nel presentare personaggi complessi e moralmente ambigui, piuttosto che eroi e eroine convenzionali. La storia segue principalmente le vite di due giovani donne:
1. Becky Sharp: intelligente, affascinante e astuta, di umili origini ma determinata a scalare la società a qualsiasi costo.
2. Amelia Sedley: dolce e ingenua, di buona famiglia ma destinata a confrontarsi con le difficoltà della vita.
Il romanzo è ambientato in Inghilterra durante e dopo le guerre napoleoniche, offrendo uno spaccato della società inglese dell’epoca, con particolare attenzione all’alta borghesia e all’aristocrazia. Thackeray utilizza una narrazione ironica e talvolta cinica per criticare l’ipocrisia, la superficialità e l’ossessione per lo status sociale tipiche del suo tempo.
“La Fiera delle Vanità” affronta temi come l’ambizione, il matrimonio, la classe sociale, la guerra e il denaro, offrendo un ritratto vivido e spesso impietoso della società inglese del XIX secolo. Il titolo stesso dell’opera allude alla vanità e alla futilità delle aspirazioni umane in un mondo governato dalle apparenze e dagli interessi materiali.
Il romanzo ha goduto di grande successo sia al momento della pubblicazione che nei decenni successivi, influenzando numerosi scrittori e diventando oggetto di vari adattamenti cinematografici e televisivi.