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Rafael Alberti, poeta spagnolo, nacque a Puerto de Santa Maria (Cadice) nel 1902 e vi morì nel 1998. Nel testo egli esprime il rammarico per la fine crudele che gli uomini hanno decretato a un albero, umanizzato in modo del tutto soggettivo dal poeta.
Han sradicato un albero. Ancora stamani
il vento, il sole, gli uccelli
l’accarezzavano benignamente1. Era
felice e giovane, candido e eretto2,
5 con una chiara vocazione di cielo
e un alto futuro di stelle3.
Stasera giace come un bimbo4
esiliato dalla sua culla, spezzate
le tenere gambe, affondato
10 il capo, sparso per terra e triste,
disfatto in foglie
e in pianto ancora verde5, in pianto.
Questa notte uscirò – quando nessuno
potrà vedere, quando sarò solo –
15 a chiudergli gli occhi ed a cantargli
quella canzone che stamani il vento
passando sussurrava.
(R. Alberti, Poesie, Milano, Mondadori, 1964)
Note di comprensione
5. in pianto… verde: la sinestesia indica che il pianto è «verde» perché fatto di foglie e perché l’albero-bambino è ancora in tenera età.