“I tre strumenti di morte” è uno dei racconti della serie di racconti gialli di Padre Brown, scritti da G.K. Chesterton.
Fa parte della raccolta intitolata “L’innocenza di Padre Brown”, pubblicata per la prima volta nel 1911.
Trama
Il racconto inizia con la morte misteriosa di Sir Aaron Armstrong, un uomo d’affari molto influente, trovato morto nella sua villa in circostanze apparentemente contraddittorie. La morte sembra inizialmente un suicidio, ma alcuni dettagli non tornano.
Padre Brown, un prete cattolico dotato di grande intuito e capacità deduttive, viene coinvolto nella risoluzione del caso. Esamina con attenzione le prove e scopre tre diversi strumenti che avrebbero potuto causare la morte di Sir Aaron: una corda, un coltello e una pistola. Tuttavia, nessuno di questi sembra essere il vero strumento del delitto.
Tema e Analisi
Come in molti racconti di Padre Brown, il vero colpevole e il motivo del crimine vengono rivelati solo alla fine, con un colpo di scena che mette in luce la complessità della natura umana e la fragilità delle apparenze. Padre Brown utilizza la sua comprensione della psicologia e della morale, piuttosto che le sole prove fisiche, per scoprire la verità.
Questo racconto, come altri nella serie, illustra il contrasto tra la razionalità logica e l’intuizione spirituale, tipico dello stile di Chesterton. Padre Brown, con la sua umiltà e saggezza, riesce a vedere oltre ciò che è evidente e a cogliere le motivazioni più profonde che spingono le persone a commettere atti estremi.
“I tre strumenti di morte” è un esempio perfetto della capacità di Chesterton di intrecciare il mistero con temi filosofici e morali, creando storie che non solo intrattengono, ma invitano anche alla riflessione.
Fotogramma tratto da I racconti di padre Brown, sceneggiato televisivo prodotto dalla Rai nel 1970 e diretto da Vittorio Cottafavi
Audio Lezioni sulla Letteratura del novecento del prof. Gaudio