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30 Luglio 2019Questa poesia di Alda Merini affronta con una forza cruda il tema della violenza sessuale e delle sue conseguenze, esplorando la complessità dell’esperienza femminile attraverso la lente della maternità forzata.
Analisi della poesia “Il furto della verginità” di Alda Merini
La struttura del componimento si divide in due momenti distinti ma interconnessi. Il primo “trafugamento” (verso 1) è descritto con un linguaggio che mescola violenza e sacralità: l’atto violento si consuma “in una notte d’estate” sotto gli occhi della natura, testimone silenziosa, dove persino “la luna gridò così tanto contro le stelle offese”. Questa immagine cosmologica amplifica l’orrore dell’oltraggio, mentre il riferimento al Signore che “volse il capo all’indietro” introduce una dimensione teologica che attraversa tutta l’opera di Merini. Il secondo “trafugamento” (verso 13) presenta una dinamica apparentemente diversa – “sotto il calore impetuoso del sesso” – ma mantiene la stessa matrice di sottrazione dell’autonomia femminile.
Qui, però, emerge una nota di tenerezza con “una bimba gentile con un sorriso dolcissimo”, che sembra offrire una temporanea redenzione al trauma. La conclusione rivela la vera portata dell’ingiustizia: non solo la violenza subita, ma anche la sottrazione del figlio, affidato “a mani più ‘sante'” (le virgolette qui sono significative nella loro ironia).
L’io poetico rivendica la propria dignità nell’atto finale, trasformando la maternità forzata in una forma di trascendenza: “io che salii sopra i cieli per aver concepito una genesi”. Il linguaggio di Merini combina un registro alto con un crudo realismo, creando una tensione espressiva che riflette la complessità dell’esperienza narrata. La ripetizione di “trafugamento” sottolinea come la violenza si perpetui in forme diverse, mentre la progressione da “madre” a “donna” delinea un percorso di consapevolezza dolorosa ma necessaria.
Testo della poesia “Il furto della verginità” di Alda Merini
“Il furto della verginità” di Alda Merini
Il mio primo trafugamento di madre
avvenne in una notte d’estate
quando un pazzo mi prese
e mi adagiò sopra l’erba
e mi fece concepire un figlio. 5
O mai la luna gridò così tanto
contro le stelle offese,
e mai gridarono tanto i miei visceri,
né il Signore volse mai il capo all’indietro
come in quell’istante preciso 10
vedendo la mia verginità di madre
offesa dentro a un ludibrio.
Il mio primo trafugamento di donna
avvenne in un angolo oscuro
sotto il calore impetuoso del sesso, 15
ma nacque una bimba gentile
con un sorriso dolcissimo
e tutto fu perdonato.
Ma io non perdonerò mai
e quel bimbo mi fu tolto dal grembo 20
e affidato a mani più “sante” ,
ma fui io a essere oltraggiata,
io che salii sopra i cieli
per aver concepito una genesi.