
Dall’immagine tesa di Clemente Rebora
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15 Agosto 2019Riflessioni e approfondimento sulla poesia “Il pioppo” di Clemente Rebora
Testo della Poesia
Vibra nel vento con tutte le sue foglie
il pioppo severo;
spasima l’anima in tutte le sue doglie
nell’ansia del pensiero:
dal tronco in rami per fronde si esprime 5
tutte al ciel tese con raccolte cime:
fermo rimane il tronco del mistero,
e il tronco s’inabissa ov’è più vero.
da I canti dell’infermità
Contesto e collocazione
La poesia appartiene alla raccolta “I canti dell’infermità” (1957), opera tarda di Rebora che riflette sulla malattia mentale e sulla condizione esistenziale dell’uomo. Rebora, figura complessa del Novecento italiano, visse una profonda crisi spirituale che lo portò alla conversione religiosa e successivamente al sacerdozio.
Struttura metrica e formale
Il componimento si presenta come un sonetto di endecasillabi, con schema rimico ABAB CDCD EFE FEF. La struttura tradizionale del sonetto viene utilizzata per contenere un contenuto moderno e introspettivo, tipico della poetica reboriana.
Analisi del contenuto
Prima quartina: il parallelismo
La poesia si apre con un parallelismo perfetto tra l’elemento naturale (il pioppo) e quello umano (l’anima). Il “vibra” del pioppo corrisponde allo “spasima” dell’anima, creando un’identificazione immediata tra paesaggio esteriore e interiore. Il vento che agita le foglie diventa metafora delle “doglie” dell’anima tormentata dall'”ansia del pensiero”.
L’aggettivo “severo” riferito al pioppo introduce una connotazione di rigidità e solennità che si riflette nella condizione spirituale del soggetto.
Seconda quartina: l’espansione verticale
I versi 5-6 descrivono il movimento ascensionale dell’albero, che dal tronco si ramifica verso l’alto. L’immagine delle “raccolte cime” tutte “al ciel tese” suggerisce un anelito spirituale, una tensione verso l’assoluto che caratterizza la ricerca religiosa dell’autore.
Terzine: il paradosso del radicamento
Le terzine introducono il nucleo concettuale centrale: mentre i rami si protendono verso il cielo, il tronco rimane “fermo” e si “inabissa” verso il basso. Questo movimento opposto rivela la vera natura dell’esistenza: la radice profonda dell’essere si trova nel “mistero”, in una dimensione più autentica (“ov’è più vero”) che si raggiunge attraverso l’approfondimento interiore.
Temi e significati
Il simbolismo dell’albero
L’albero rappresenta la condizione umana nella sua duplice tensione: verso l’alto (la spiritualità, la trascendenza) e verso il basso (le radici profonde dell’essere, l’immanenza del mistero). Questa dualità riflette la concezione reboriana dell’esistenza come ricerca continua tra terra e cielo.
Il mistero come fondamento
Il “tronco del mistero” che “s’inabissa” suggerisce che la verità più profonda dell’esistenza non si trova nella superficie fenomenica, ma nel nucleo misterioso dell’essere. Il movimento verso il basso, paradossalmente, conduce verso ciò che “è più vero”.
La dialettica movimento-staticità
Il contrasto tra il “vibra” iniziale e il “fermo rimane” delle terzine evidenzia come la vera stabilità si trovi non nell’immobilità, ma nel radicamento profondo che permette il movimento superficiale.
Linguaggio e stile
Il linguaggio di Rebora si caratterizza per:
- Precisione lessicale: ogni termine è scelto con cura per la sua valenza semantica e simbolica
- Sintassi complessa: l’andamento sintattico riflette la complessità del pensiero filosofico-religioso
- Imagery naturale: la natura diventa veicolo di riflessione metafisica
- Tensione espressiva: il ritmo del verso riflette l’inquietudine spirituale dell’autore
Significato complessivo
“Il pioppo” rappresenta una meditazione sulla condizione esistenziale dell’uomo moderno, diviso tra l’ansia del pensiero e la ricerca di un fondamento stabile. La poesia suggerisce che la vera autenticità si raggiunge non attraverso la fuga verso l’alto, ma attraverso l’approfondimento delle radici profonde dell’essere, dove risiede il mistero dell’esistenza.
L’opera si inserisce perfettamente nel percorso spirituale di Rebora, testimoniando il passaggio da una fase di crisi a una ricerca di stabilità interiore fondata sulla dimensione religiosa e mistica dell’esperienza umana.