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28 Dicembre 2019Il Pranzo alla Pensione in Gita al Faro di Virginia Woolf: un mosaico di coscienze
La scena del pranzo alla pensione in Gita al Faro (To the Lighthouse, 1927) di Virginia Woolf è uno dei momenti più significativi e magistrali del romanzo. Non si tratta di una semplice descrizione di un pasto, ma di un vero e proprio laboratorio narrativo in cui la Woolf esplora la complessità delle relazioni umane, la natura frammentaria della percezione e il fluire ininterrotto della coscienza. Questa scena si trova nella prima parte del romanzo, “La Finestra”, e rappresenta il culmine della vita familiare e sociale dei Ramsay nella loro casa estiva sull’isola di Skye.
1. Contesto della Scena: Il Mondo dei Ramsay
Il pranzo si svolge nella casa estiva della famiglia Ramsay, un luogo che è un microcosmo di intellettuali, artisti, amici e figli. La signora Ramsay, figura centrale e catalizzatrice, è la padrona di casa che cerca di unire e armonizzare le diverse personalità presenti. Il signor Ramsay, intellettuale egocentrico e bisognoso di rassicurazioni, è un’altra figura dominante. Attorno a loro, ospiti come la pittrice Lily Briscoe, il filosofo Charles Tansley, e i numerosi figli dei Ramsay, contribuiscono a creare un ambiente ricco di tensioni sottili, affetti inespressi e pensieri inarticolati.
2. La Tecnica Narrativa: Il Flusso di Coscienza
La Woolf non descrive il pranzo in modo lineare o oggettivo. Invece, utilizza la tecnica del flusso di coscienza (o monologo interiore), immergendo il lettore direttamente nella mente dei personaggi. La narrazione si sposta fluidamente da una coscienza all’altra, catturando pensieri, sensazioni, ricordi e associazioni mentali che si susseguono senza una logica apparente.
- Molteplicità di Punti di Vista: Non c’è un narratore onnisciente che descrive la scena dall’esterno. Il pranzo è un mosaico di percezioni individuali. Vediamo il cibo, le conversazioni, i gesti, ma soprattutto i pensieri e le reazioni interiori di ciascun commensale.
- Dettagli Quotidiani come Catalizzatori: Un piatto di minestra, un gesto, una frase banale diventano il punto di partenza per profonde riflessioni, ricordi o giudizi interiori. La Woolf eleva il quotidiano a veicolo di significato.
- Tempo Soggettivo: Il tempo del pranzo non è il tempo cronologico. Minuti possono espandersi in pagine di pensieri, mentre ore possono essere condensate in poche frasi, a seconda dell’intensità emotiva o intellettuale del momento vissuto dai personaggi.
3. Analisi della Scena del Pranzo
La scena del pranzo è un microcosmo della vita e dei temi del romanzo:
- La Signora Ramsay come Centro Unificante: È lei che, con la sua presenza rassicurante e la sua capacità empatica, cerca di creare armonia e unità tra i commensali, nonostante le loro divergenze e i loro egoismi. La sua preoccupazione per il benessere degli altri, il suo desiderio di “riunire” le persone, è palpabile. Tuttavia, anche lei sperimenta momenti di profonda solitudine interiore, sentendosi “sola al centro di una sfera”.
- Incomunicabilità e Solitudine: Nonostante la vicinanza fisica, i personaggi sono spesso isolati nei propri pensieri. I dialoghi sono frammentari e spesso non corrispondono ai veri pensieri dei parlanti. Ciascuno è prigioniero della propria percezione soggettiva della realtà e degli altri. Ad esempio, Lily Briscoe osserva il signor Ramsay e Charles Tansley, formulando giudizi e cercando di afferrare la verità dietro le loro parole e i loro atteggiamenti.
- Tensioni e Conflitti Sottili: Il pranzo è attraversato da tensioni latenti. Il signor Ramsay, con la sua insistenza sul fatto che il tempo sarà brutto per la gita al faro, crea frustrazione nel figlio James. Le osservazioni sgarbate di Charles Tansley sulla pittura di Lily o sulla superiorità maschile irritano gli altri. Questi piccoli conflitti rivelano le dinamiche di potere e le insicurezze dei personaggi.
- La Natura Effimera della Vita e la Ricerca di Significato: La scena del pranzo, pur nella sua vivacità, è intrisa di un senso di effimero. È un momento di aggregazione destinato a finire, come la vita stessa. La signora Ramsay, in particolare, cerca di creare “isole di luce” e momenti di perfezione che possano resistere al tempo e al caos, ma è consapevole della loro fragilità.
- Il Cibo come Simbolo: Il cibo stesso, e l’atto di mangiare insieme, assume un valore simbolico. Non è solo nutrimento, ma un rito sociale, un tentativo di creare comunione e unione. La signora Ramsay si impegna a presentare un pasto perfetto, quasi un’opera d’arte, nel suo tentativo di dare forma e significato all’esistenza.
4. Significato e Rilevanza nel Romanzo
Il pranzo nella pensione è cruciale per Gita al Faro per diverse ragioni:
- Introduzione ai Personaggi: Permette alla Woolf di presentare in profondità i personaggi principali, rivelando le loro personalità, le loro relazioni e i loro mondi interiori attraverso i loro pensieri.
- Microcosmo del Romanzo: La scena condensa i temi principali dell’opera: il tempo che passa, la ricerca di significato, l’incomunicabilità, il ruolo della donna (attraverso la signora Ramsay e Lily Briscoe), e la natura della percezione.
- Contrasto con “Il Tempo Passa”: La vivacità e la pienezza di questa scena nella prima parte (“La Finestra”) contrastano drammaticamente con la desolazione e il vuoto della seconda parte (“Il Tempo Passa”), che descrive il deterioramento della casa e la morte dei personaggi, sottolineando la fragilità della vita.
- Preparazione per la Terza Parte: Le tensioni e i desideri inespressi durante il pranzo (come la gita al faro) trovano una risoluzione, seppur parziale e simbolica, nella terza parte del romanzo (“Il Faro”).
Conclusione
La scena del pranzo in Gita al Faro è un capolavoro di Virginia Woolf, un esempio lampante della sua innovazione narrativa e della sua profonda comprensione della psiche umana. Non è semplicemente un pasto, ma un’intensa esplorazione delle coscienze, delle relazioni e della ricerca di significato in un mondo frammentato. Attraverso questa scena, la Woolf ci invita a guardare oltre la superficie delle apparenze e a cogliere la ricchezza e la complessità della vita interiore.
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