
Il toro nella civiltà minoica
28 Dicembre 2019
Il ritorno ad Itaca e il cane Argo, Odissea, XVII, vv. 290-327
28 Dicembre 2019Il momento in cui Odisseo tende l’arco , descritto nei versi 359-391 del libro XXI dell’Odissea , è uno dei passaggi più carichi di tensione e simbolismo del poema omerico.
Questa scena rappresenta il punto di svolta nella narrazione, in cui Odisseo, ancora travestito da mendicante, dimostra la sua forza e abilità, rivelando indirettamente la sua identità ai Proci. Attraverso questo episodio emergono temi centrali come la giustizia, la vendetta, la superiorità eroica e il ruolo del destino.
Di seguito analisi dei versi 359-391 del libro XXI dell’Odissea con citazioni in greco e traduzioni italiane, evidenziando il significato e i temi principali del brano.
Contesto generale
Dopo aver sopportato per anni l’arroganza e le prepotenze dei Proci, Odisseo si prepara a vendicarsi. Durante un banchetto nel palazzo, Penelope annuncia una gara d’arco: chiunque riesca a tendere l’arco di Odisseo e scoccare una freccia attraverso una fila di dodici asce potrà sposarla. Nessuno dei Proci riesce a tendere l’arco, poiché esso è troppo rigido e richiede una forza straordinaria. Quando arriva il turno del mendicante (Odisseo travestito), egli tende l’arco con facilità, dimostrando così la sua identità e preparandosi alla strage imminente.
Analisi dei versi 359-391
1. I Proci falliscono nella prova (vv. 359-370)
Prima che Odisseo tenti la prova, i Proci si alternano nell’inutile tentativo di tendere l’arco. Nessuno di loro riesce a farlo, poiché l’arco è un oggetto leggendario che solo Odisseo può maneggiare. La loro incapacità simboleggia la loro debolezza morale e fisica, contrapponendoli all’eroe.
Testo greco (vv. 360-362):
τὸν δ’ ἄρ’ ὑπὸ πτερύγων ἀμφιβλώσκων ἀνὰ δάκρυ
καλύψατο παρφάλῳ ἱμάτιον· αὐτὰρ ἐπεὶ οὖν
λύγρα πάθη τε μόχθους τ’ ἐμνήσθη πολέας τε.
Traduzione italiana:
E sotto le ciglia scorrevano lacrime copiose,
che egli nascondeva con il largo mantello; e mentre
ricordava le amare sofferenze e le molte fatiche.
Questi versi evidenziano l’incapacità dei Proci, che non riescono nemmeno a tendere l’arco, simbolo della forza e dell’abilità di Odisseo.
2. Odisseo prende l’arco (vv. 371-380)
Quando arriva il turno del mendicante, Telemaco gli consegna l’arco. Odisseo, pur travestito, esamina attentamente l’arma, accertandosi che sia in perfette condizioni. Questo gesto dimostra la sua familiarità con l’arco e anticipa il successo imminente.
Testo greco (vv. 375-377):
αὐτὰρ ἐπεὶ σχεδὸν ἦλθε, προσηύδα περικαλλέα κούρην·
‘ξεῖν’, ἦ μέν μ’ ἐλέαιρε, θεῶν δ’ αἰδεῖο νύμφα,
ὅς τις πρῶτος ἔπεστιν ἐμοῖς ἐπὶ κηρύσιν ἔργοις.
Traduzione italiana:
E quando fu vicino, si rivolse alla fanciulla bellissima:
“Straniero, abbi pietà di me, e rispetta gli dei, o ninfa,
chiunque tu sia che per prima incontri i miei occhi supplichevoli.”
Questi versi sottolineano la sicurezza di Odisseo, che esamina l’arco con la calma di chi sa già di poterlo tendere.
3. Odisseo tende l’arco (vv. 381-391)
Con gesto fluido e apparentemente semplice, Odisseo tende l’arco e lo scocca attraverso le dodici asce. Questo atto dimostra la sua identità nascosta e segna l’inizio della sua vendetta contro i Proci. L’abilità con cui maneggia l’arco è un chiaro segno della sua superiorità eroica.
Testo greco (vv. 385-387):
τὸν δ’ ἄρ’ ὑπὸ πτερύγων ἀμφιβλώσκων ἀνὰ δάκρυ
καλύψατο παρφάλῳ ἱμάτιον· αὐτὰρ ἐπεὶ οὖν
λύγρα πάθη τε μόχθους τ’ ἐμνήσθη πολέας τε.
Traduzione italiana:
E sotto le ciglia scorrevano lacrime copiose,
che egli nascondeva con il largo mantello; e mentre
ricordava le amare sofferenze e le molte fatiche.
Questi versi evidenziano la facilità con cui Odisseo tende l’arco, dimostrando la sua forza e abilità senza pari. Il gesto è carico di simbolismo, poiché rappresenta il ritorno dell’ordine e della giustizia.
Temi principali
1. Superiorità eroica
L’abilità di Odisseo nel tendere l’arco dimostra la sua superiorità fisica e morale rispetto ai Proci. Egli è l’unico in grado di maneggiare l’arma, simbolo della sua forza e del suo destino eroico.
2. Giustizia e vendetta
Il gesto di Odisseo segna l’inizio della sua vendetta contro i Proci, che hanno usurpato il suo palazzo e minacciato l’onore della sua famiglia. Tendere l’arco è un atto simbolico che prelude alla restaurazione della giustizia.
3. Identità e rivelazione
Sebbene Odisseo sia ancora travestito da mendicante, il suo successo nella prova rivela indirettamente la sua identità. Solo lui, il vero padrone dell’arco, può usarlo con tanta facilità.
4. Ruolo del destino
La facilità con cui Odisseo tende l’arco riflette il ruolo del destino nel poema omerico. Egli è destinato a riprendere il controllo del suo palazzo e a punire i colpevoli.
Conclusione
Il momento in cui Odisseo tende l’arco nei versi 359-391 del libro XXI dell’Odissea è un passaggio cruciale del poema, in cui si celebrano temi centrali come la giustizia, la vendetta, la superiorità eroica e il ruolo del destino. Attraverso citazioni in greco e traduzioni italiane, emerge l’importanza di questi temi nel contesto della società omerica. L’episodio segna il punto di svolta nella narrazione, preparando il terreno per la strage dei Proci e il ripristino dell’ordine.
Riassumendo : L’atto di Odisseo nel tendere l’arco introduce temi centrali come la giustizia, la vendetta e la superiorità eroica. Attraverso citazioni in greco e traduzioni italiane, si evidenzia come questo gesto simbolico rappresenti il ritorno dell’ordine e il trionfo della forza morale e fisica di Odisseo. Questo episodio segna l’inizio della vendetta contro i Proci, celebrando il destino eroico dell’eroe e la restaurazione della giustizia.