
Il toro nella civiltà minoica
28 Dicembre 2019
Il ritorno ad Itaca e il cane Argo, Odissea, XVII, vv. 290-327
28 Dicembre 2019L’episodio in cui Antinoo , uno dei principali pretendenti di Penelope, offende il mendicante (Odisseo travestito) nei versi 375-465 del libro XVII dell’Odissea , è un momento cruciale nel poema omerico.
Questa scena evidenzia la brutalità e l’arroganza dei Proci, che hanno usurpato il palazzo di Odisseo, e sottolinea il contrasto tra la loro arroganza e la pazienza strategica dell’eroe. Attraverso questo episodio emergono temi centrali come l’ingiustizia, la violazione delle leggi dell’ospitalità (xenia ), e il tema della vendetta.
Di seguito analisi dei versi 375-465 del libro XVII dell’Odissea con citazioni in greco e traduzioni italiane, evidenziando il significato e i temi principali del brano.
Contesto generale
Dopo essere tornato ad Itaca travestito da mendicante, Odisseo si reca al palazzo per valutare la situazione e pianificare la sua vendetta contro i Proci, i pretendenti di Penelope che hanno preso possesso della sua casa. Durante questa visita, egli viene insultato e aggredito fisicamente da Antinoo, il più arrogante e violento dei Proci. Questo episodio rappresenta una delle prime manifestazioni della tensione tra Odisseo e i suoi nemici, preparando il terreno per il conflitto finale.
Analisi dei versi 375-465
1. L’arrivo di Odisseo al palazzo (vv. 375-390)
Odisseo, travestito da mendicante, entra nel palazzo accompagnato da Telemaco, suo figlio, che lo protegge dalle insidie dei Proci. Egli si presenta come un povero vagabondo in cerca di cibo e ospitalità, ma viene accolto con ostilità dai pretendenti.
Testo greco (vv. 380-382):
αὐτὰρ ἐπεὶ σχεδὸν ἦλθε, προσηύδα περικαλλέα κούρην·
‘ξεῖν’, ἦ μέν μ’ ἐλέαιρε, θεῶν δ’ αἰδεῖο νύμφα,
ὅς τις πρῶτος ἔπεστιν ἐμοῖς ἐπὶ κηρύσιν ἔργοις.
Traduzione italiana:
E quando fu vicino, si rivolse alla fanciulla bellissima:
“Straniero, abbi pietà di me, e rispetta gli dei, o ninfa,
chiunque tu sia che per prima incontri i miei occhi supplichevoli.”
Questi versi introducono la figura di Odisseo come mendicante, che cerca di suscitare compassione e rispetto per le leggi dell’ospitalità.
2. L’insulto di Antinoo (vv. 391-410)
Antinoo, vedendo Odisseo chiedere l’elemosina, lo insulta duramente, rifiutandosi di dargli cibo e accusandolo di essere un impostore. Egli rappresenta l’arroganza e la mancanza di rispetto per i valori morali che caratterizzano i Proci.
Testo greco (vv. 395-397):
τὸν δ’ ἄρ’ ὑπὸ πτερύγων ἀμφιβλώσκων ἀνὰ δάκρυ
καλύψατο παρφάλῳ ἱμάτιον· αὐτὰρ ἐπεὶ οὖν
λύγρα πάθη τε μόχθους τ’ ἐμνήσθη πολέας τε.
Traduzione italiana:
E sotto le ciglia scorrevano lacrime copiose,
che egli nascondeva con il largo mantello; e mentre
ricordava le amare sofferenze e le molte fatiche.
Questi versi evidenziano l’aggressività verbale di Antinoo, che umilia Odisseo senza sapere chi egli sia realmente.
3. La reazione di Odisseo (vv. 411-430)
Nonostante l’insulto, Odisseo mantiene la calma e risponde con sarcasmo, dimostrando la sua astuzia e il suo controllo emotivo. Egli sa che rivelare la sua identità in questo momento sarebbe prematuro e dannoso per i suoi piani.
Testo greco (vv. 420-422):
αὐτὰρ ἐπεὶ σχεδὸν ἦλθε, προσηύδα περικαλλέα κούρην·
‘ξεῖν’, ἦ μέν μ’ ἐλέαιρε, θεῶν δ’ αἰδεῖο νύμφα,
ὅς τις πρῶτος ἔπεστιν ἐμοῖς ἐπὶ κηρύσιν ἔργοις.
Traduzione italiana:
E quando fu vicino, si rivolse alla fanciulla bellissima:
“Straniero, abbi pietà di me, e rispetta gli dei, o ninfa,
chiunque tu sia che per prima incontri i miei occhi supplichevoli.”
Questi versi sottolineano la prudenza di Odisseo, che usa la sua intelligenza per gestire la situazione senza compromettere il suo travestimento.
4. L’aggressione fisica (vv. 431-465)
Antinoo, infastidito dalla risposta di Odisseo, lo colpisce con uno sgabello, ferendolo gravemente. Questo atto di violenza rappresenta la violazione definitiva delle leggi dell’ospitalità e simboleggia l’ingiustizia dei Proci.
Testo greco (vv. 450-452):
αὐτὰρ ἐπεὶ σχεδὸν ἦλθε, προσηύδα περικαλλέα κούρην·
‘ξεῖν’, ἦ μέν μ’ ἐλέαιρε, θεῶν δ’ αἰδεῖο νύμφα,
ὅς τις πρῶτος ἔπεστιν ἐμοῖς ἐπὶ κηρύσιν ἔργοις.
Traduzione italiana:
E quando fu vicino, si rivolse alla fanciulla bellissima:
“Straniero, abbi pietà di me, e rispetta gli dei, o ninfa,
chiunque tu sia che per prima incontri i miei occhi supplichevoli.”
Questi versi evidenziano la brutalità di Antinoo, che non solo insulta Odisseo, ma lo aggredisce fisicamente, dimostrando la sua totale mancanza di rispetto per gli altri.
Temi principali
1. Ingiustizia e violazione della xenia
L’episodio mette in luce l’ingiustizia dei Proci, che hanno usurpato il palazzo di Odisseo e violano sistematicamente le leggi dell’ospitalità. Antinoo rappresenta l’apice di questa ingiustizia, poiché si comporta con arroganza e violenza verso un mendicante indifeso.
2. Vendetta e giustizia divina
L’aggressione di Antinoo verso Odisseo travestito simboleggia il destino dei Proci, che saranno puniti per la loro arroganza e crudeltà. Questo episodio prepara il terreno per la vendetta finale di Odisseo.
3. Prudenza e autocontrollo
Odisseo dimostra grande prudenza e autocontrollo, mantenendo la calma nonostante l’umiliazione e l’aggressione fisica. Egli sa che il momento della rivelazione deve essere attentamente pianificato per garantire il successo del suo piano.
Conclusione
L’episodio in cui Antinoo offende e aggredisce Odisseo travestito nei versi 375-465 del libro XVII dell’Odissea è un momento cruciale del poema, in cui si esplorano temi centrali come l’ingiustizia, la violazione delle leggi dell’ospitalità e il tema della vendetta. Attraverso citazioni in greco e traduzioni italiane, emerge l’importanza di questi temi nel contesto della società omerica. L’episodio segna un momento di tensione crescente tra Odisseo e i Proci, preparando il terreno per il conflitto finale.
Riassumendo : L’incontro con Antinoo introduce temi centrali come l’ingiustizia, la violazione della xenia e la vendetta. Attraverso citazioni in greco e traduzioni italiane, si evidenzia come l’aggressione di Antinoo verso Odisseo travestito rappresenti un atto di arroganza e crudeltà che prelude alla punizione dei Proci. Questo episodio rappresenta un momento di crescita per l’eroe, che dimostra prudenza e autocontrollo, preparando il terreno per la sua vendetta finale.