
Canto IV del Purgatorio vv. 40-71
28 Dicembre 2019
Canto XXVI del Paradiso vv. 22-51
28 Dicembre 2019Testo, 📜 Parafrasi, 🔎 Analisi, 🎠Tematiche e 🖋 Commento dei versi 1-21 del Canto XXVI del Paradiso di Dante Alighieri:
📜 Testo e Parafrasi dei versi 1-21 del ventiseiesimo Canto del Paradiso di DanteÂ
Testo
Mentr’ io dubbiava per lo viso spento, dicendo: «Intanto che tu ti risense Comincia dunque; e dì ove s’appunta perché la donna che per questa dia Io dissi: «Al suo piacere e tosto e tardo Lo ben che fa contenta questa corte, Quella medesma voce che paura |
Parafrasi Mentre io restavo dubbioso e frastornato per la vista annebbiata, Questa voce disse: “Finché non ti sia tornata la piena capacità Dunque, comincia a parlare e dimmi dove si dirige perché la donna che ti guida attraverso questa sfera celeste Risposi: “Che la guarigione per i miei occhi venga secondo il suo piacere, Il Bene che rende felice questa Corte Celeste Quella stessa voce che mi aveva liberato dalla paura  |
🔎 Analisi del Testo
🌟 Struttura e Metrica
- Terzine dantesche (endecasillabi a rima incatenata).
- Equilibrio tra dialogo e riflessione interiore.
🌟 Figure Retoriche
- Personificazione della fiamma: la luce che abbaglia Dante si fa voce e ragione.
- Similitudine tra Beatrice e Anania (v.12): Beatrice, come il discepolo di Cristo, è in grado di restituire la vista spirituale.
- Alfa e Omega (v.17): riferimento all’Apocalisse, simbolo della totalità divina.
- Metafora del “fuoco” (v.15): l’amore divino che consuma Dante è fuoco eterno e dolce insieme.
🎠Tematiche Principali
✨ La vista come strumento della conoscenza divina
L’abbagliamento di Dante rappresenta il limite umano di fronte alla verità divina: la vista si perde, ma la ragione e la fede intervengono.
✨ Il ruolo di Beatrice come guida e salvatrice
Beatrice assume il potere miracoloso di Anania, confermando la sua funzione mediatrice tra l’uomo e Dio.
✨ L’amore come principio e fine della conoscenza
Dante riconosce che tutto ciò che comprende, sia in modo dolce che doloroso, è letto attraverso l’Amore che regge il Paradiso.
🖋 Commento
L’inizio del Canto XXVI è uno dei momenti in cui Dante ci mostra con più forza il rapporto tra visione, conoscenza e fede. La luce divina, che ha abbagliato il poeta, non è solo splendore fisico ma anche bagliore intellettuale e spirituale.
La figura di Beatrice è centrale: non solo è guida, ma è intermediaria della grazia divina, dotata di un potere che la rende simile ad Anania. Dante la pone come colei che può restituire la vista e con essa la piena capacità di comprendere il divino.
Interessante è il riferimento all’“Alfa e Omega”: Dante riconosce che ogni sapere, ogni amore, ogni verità provengono da Dio e a Dio tornano, ribadendo così la centralità dell’amore divino come forza universale.
Infine, la voce che spinge Dante a ragionare rappresenta la necessità di non arrendersi all’oscurità della mente, ma di proseguire con la ragione laddove la vista fallisce, insegnamento profondamente umano e attuale.
✅ In sintesi:
Questi versi ci pongono di fronte al confine tra umano e divino: l’uomo non può sostenere la visione diretta della verità , ma grazie alla grazia divina e alla ragione può continuare il suo cammino di conoscenza. Beatrice è simbolo di questa mediazione tra la luce divina e l’anima umana.