
Canto XXII del Paradiso vv. 64-105
28 Dicembre 2019
Gli stati del Medio Oriente
28 Dicembre 2019📜 Testo, Parafrasi, 🔎 Analisi, 🎠Tematiche e 🖋 Commento della prima parte del Canto IX del Paradiso (vv. 1-114):
📜 Testo e Parafrasi dei versi 1-114 del Canto nono del Paradiso di Dante
Testo
Da poi che Carlo tuo, bella Clemenza, ma disse: «Taci e lascia muover li anni»; E già la vita di quel lume santo Ahi anime ingannate e fatture empie, Ed ecco un altro di quelli splendori Li occhi di Bëatrice, ch’eran fermi «Deh, metti al mio voler tosto compenso, Onde la luce che m’era ancor nova, «In quella parte de la terra prava si leva un colle, e non surge molt’ alto, D’una radice nacqui e io ed ella: ma lietamente a me medesma indulgo Di questa luculenta e cara gioia questo centesimo anno ancor s’incinqua: E ciò non pensa la turba presente ma tosto fia che Padova al palude e dove Sile e Cagnan s’accompagna, Piangerà Feltro ancora la difalta Troppo sarebbe larga la bigoncia che donerà questo prete cortese Sù sono specchi, voi dicete Troni, Qui si tacette; e fecemi sembiante L’altra letizia, che m’era già nota Per letiziar là sù fulgor s’acquista, «Dio vede tutto, e tuo veder s’inluia», Dunque la voce tua, che ’l ciel trastulla perché non satisface a’ miei disii? «La maggior valle in che l’acqua si spanda», tra ’ discordanti liti contra ’l sole Di quella valle fu’ io litorano Ad un occaso quasi e ad un orto Folco mi disse quella gente a cui ché più non arse la figlia di Belo, né quella Rodopëa che delusa Non però qui si pente, ma si ride, Qui si rimira ne l’arte ch’addorna Ma perché tutte le tue voglie piene Tu vuo’ saper chi è in questa lumera |
Parafrasi Dopo che il tuo Carlo, bella Clemenza, che sarebbero toccate alla sua discendenza, “Taci e lascia che il tempo faccia il suo corso”. Non posso quindi aggiungere altro La vita di quell’anima santa si rivolse Ah, anime ingannate e malvagie, Ecco poi un’altra anima splendente Gli occhi di Beatrice, sempre fissi su di me, mi rassicuravano e confermavano che potevo esprimere il mio desiderio. Allora dissi: “Beato spirito, ti prego, soddisfa il mio desiderio e dimostrami che posso riflettere su di te ciò che penso”. La luce che mi era nuova rispose, continuando il suo canto, spinta dalla volontà di fare il bene: Nella terra malvagia d’Italia tra Rialto dal quale un tempo scese una donna Sono nata dalla stessa radice di quella donna: Non mi rammarico del mio destino, Tra queste anime beate, per altri cinquant’anni. Eppure la gente tra il Tagliamento e l’Adige Presto però Padova muterà l’acqua e dove il Sile e il Cagnan si uniscono, Feltro piangerà la colpa Nemmeno una grande botte per colpa del “prete cortese” di Ferrara, Ma nel cielo ci sono i Troni, La voce tacque e l’anima sembrò voltarsi, Un’altra anima beata, In cielo la gioia si manifesta con luce più intensa, mentre sulla terra la tristezza Io dissi: “Dio vede tutto, e la tua visione “Perché allora non soddisfi la mia voglia? Allora la luce cominciò: “La più grande valle si estende tanto da rendere meridiana “Io sono nato sulle coste tra l’Ebro e la Magra, “Quasi allo stesso tramonto che un tempo fu bagnata “Il mio nome tra la gente è Folco Nessuna delle celebri donne del mito “Ma qui non si prova pentimento “Qui si contempla la bellezza “E poiché tu desideri conoscere |
🔎 Analisi del Testo
🌟 Struttura e Metrica
- Terzine dantesche (endecasillabi a rima incatenata).
- Alternanza tra discorsi diretti e descrizione del contesto celeste.
🌟 Figure Retoriche e Simboli
- Personificazione della stella di Venere come astro dell’amore.
- Simbolismo della luce: la beatitudine aumenta la luminosità delle anime.
- Prolessi storica: profezia di eventi futuri come la rovina di Padova e Feltro.
- Allusioni mitologiche: Didone, Rodopi, Alcide, figure celebri per le passioni d’amore.
🎠Tematiche Principali
✨ Il destino umano e la fama
- Cunizza accetta serenamente il proprio passato amoroso e sottolinea come la fama terrena abbia valore solo se è il riflesso di grandi virtù.
✨ Corruzione della Chiesa e della politica
- La profezia di Cunizza e Folco condanna la corruzione dei prelati e dei potenti.
✨ La visione celeste e l’arte divina
- In Paradiso tutto è visto e compreso nella luce di Dio: anche gli errori umani si trasformano in elementi della perfezione divina.
✨ Amore terreno e amore divino
- Folco riconosce di essere stato vittima delle passioni, ma ora contempla con gioia l’arte che regola l’amore.
🖋 Commento
Nel Canto IX del Paradiso, Dante ci porta nella terza sfera (Venere), la sfera dell’Amore, e presenta due figure significative: Cunizza da Romano e Folco di Marsiglia.
Cunizza, vissuta tra amori terreni e passionali, ora brilla beata per la misericordia divina, in un perfetto esempio di superamento del peccato attraverso la Grazia. La sua serenità nel raccontare il proprio passato è sorprendente: ciò che sulla terra è giudicato biasimevole, qui è compreso e trasceso.
Folco di Marsiglia, poeta e trovatore, riflette sul tema eterno della passione amorosa, contrapponendola all’ordine divino che regola l’amore stesso. Qui non c’è spazio per il pentimento terreno, ma solo per la contemplazione della bellezza della legge divina che governa gli affetti.
Sul piano politico, emerge la forte denuncia di Dante contro la corruzione dei signori e dei prelati del tempo, attraverso profezie e immagini sanguinose che dipingono un’Italia dilaniata.
Il canto si chiude con l’immagine della beatitudine celeste che non cancella la memoria della vita terrena, ma la sublima nella contemplazione del bene supremo.
✅ In sintesi: Il Canto IX del Paradiso intreccia il tema dell’amore, della fama e della giustizia divina. Dante ci offre un’ulteriore visione del viaggio verso la piena comprensione del disegno divino, dove tutto – anche gli errori umani – trova un senso e una collocazione nella perfetta armonia celeste.