
Esilio. Testo di Dante Alighieri (Paradiso XVII). Musica di Luigi Gaudio
28 Dicembre 2019
Betty la puzzola di Marquinho Kappa
28 Dicembre 2019Testo,📜 Parafrasi, 🔎 Analisi, 🎠Tematiche e 🖋 Commento dei versi 85-142 del Canto XVII del Paradiso di Dante Alighieri:
📜 Testo e Parafrasi dei versi 85-142 del diciassettesimo Canto del Paradiso di Dante Alighieri
Testo
Le sue magnificenze conosciute A lui t’aspetta e a’ suoi benefici; e portera’ne scritto ne la mente Poi giunse: «Figlio, queste son le chiose Non vo’ però ch’a’ tuoi vicini invidie, Poi che, tacendo, si mostrò spedita io cominciai, come colui che brama, «Ben veggio, padre mio, sì come sprona per che di provedenza è buon ch’io m’armi, Giù per lo mondo sanza fine amaro, e poscia per lo ciel, di lume in lume, e s’io al vero son timido amico, La luce in che rideva il mio tesoro indi rispuose: «Coscïenza fusca Ma nondimen, rimossa ogne menzogna, Ché se la voce tua sarà molesta Questo tuo grido farà come vento, Però ti son mostrate in queste rote, che l’animo di quel ch’ode, non posa né per altro argomento che non paia». |
Parafrasi Le sue grandi imprese (di Cangrande) A lui (Cangrande della Scala) diventando poveri i ricchi e ricchi i poveri, anche se non potrai raccontarle ora, Poi aggiunse: “Figlio, Non voglio però che ti lasci prendere dall’invidia Quando l’anima santa tacque, io cominciai – come chi, dubbioso, “Padre mio, vedo bene con un colpo tanto più doloroso Perciò è bene che io mi armi di prudenza, Nel mio viaggio giù per il mondo amaro, e su per il monte del Purgatorio – da cui lo sguardo della mia donna mi ha sollevato – e ora attraverso i cieli di luce in luce, ho appreso cose che, se racconto, suoneranno dure a molti. E se anche la verità mi spaventa, temo di perdere la fama tra quelli che verranno dopo e chiameranno antico il nostro tempo”. La luce del mio caro avo Cacciaguida allora brillò ancora più intensamente, come un raggio di sole riflesso in uno specchio d’oro, e poi rispose: “Una coscienza oscurata dal proprio o dall’altrui peccato sentirà amare le tue parole. Ma tu devi raccontare la tua visione senza alcuna menzogna, e lascia pure che chi è colpito si gratti dove ha la rogna. Se le tue parole saranno sgradite all’inizio, saranno però un cibo vitale quando verranno digerite. Il tuo grido sarà come il vento che colpisce più forte le cime più alte: e questo sarà prova d’onore per te. Perciò ti sono state mostrate in Paradiso, nel Purgatorio e nell’Inferno solo le anime famose, perché l’uomo non crede o non si ferma davanti agli esempi di chi è oscuro e sconosciuto, né si convince con argomenti che non sembrano evidenti”. |
🔎 Analisi del Testo
🌟 Struttura e Metrica
- Terzine dantesche (endecasillabi a rima incatenata).
- Alternanza di tono profetico e riflessivo.
🌟 Figure retoriche principali
- Metafora del vento (v. 133): la poesia e la verità colpiscono più in alto chi ha più potere o più responsabilità .
- Immagine dello specchio d’oro (v. 123): rappresenta la verità che si riflette pura e splendente.
- “Grattar dove è la rogna” (v. 129): potente espressione per dire che chi si sentirà colpito dal poema dovrà accettarne la verità scomoda.
🎠Tematiche Principali
✨ Il ruolo profetico e civile del poeta
Dante è investito della missione di dire la verità , anche se scomoda e dolorosa, perché la sua opera avrà valore eterno.
✨ Il conflitto tra verità e convenienza
Dire la verità è difficile e può provocare dolore, ma solo così si costruisce un bene duraturo.
✨ La gloria eterna contro la gloria effimera
Dante riflette sul rischio di perdere fama nel tempo, ma Cacciaguida lo rassicura: la verità è la vera eredità che sopravvive.
✨ La memoria degli uomini illustri
Le anime che Dante incontra sono celebri perché solo attraverso esempi noti il messaggio del poeta può restare forte e credibile.
🖋 Commento
Questi versi del Canto XVII segnano uno snodo fondamentale della Commedia: Cacciaguida affida a Dante la missione profetica di narrare la verità , anche se sgradita. Non si tratta solo di raccontare il viaggio ultraterreno, ma di denunciare i mali della società e della Chiesa.
Dante accetta il rischio dell’isolamento e della critica, consapevole che la sua opera sarà compresa e apprezzata pienamente solo nel futuro, quando i suoi contemporanei saranno giudicati dalla storia. La metafora del vento che scuote le cime rende chiaro come il suo poema colpirà i potenti e non lascerà indifferente nessuno.
L’espressione “lascia pur grattar dov’è la rogna” diventa un simbolo della forza morale del poeta: la verità fa male solo a chi ha qualcosa da nascondere.
In questo canto Dante definisce il senso del proprio viaggio e della sua poesia: non solo un’esperienza personale, ma una testimonianza civile e morale per i secoli futuri.
✅ In sintesi: Dante consacra la sua opera come strumento di verità e giustizia, destinato a superare il proprio tempo e a diventare un monumento morale per l’umanità . La grandezza del poeta sta nella sua capacità di affrontare l’amarezza del presente con lo sguardo rivolto all’eternità .