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28 Dicembre 2019Il ritratto di Catilina di Sallustio, è uno dei passaggi più celebri e raffinati della sua opera De Catilinae coniuratione (o La congiura di Catilina), scritto intorno al 43 a.C.
Sallustio, uno dei grandi storici dell’età repubblicana romana, dimostra un’abilità straordinaria nel creare ritratti psicologici dei personaggi, e Catilina è senza dubbio uno dei più complessi e affascinanti.
Il ritratto di Catilina
Nel De Catilinae coniuratione (capitolo 5), Sallustio descrive Catilina come un uomo estremamente carismatico ma moralmente corrotto. Ecco un estratto della prima parte del ritratto:
Lucius Catilina, nobili genere natus, fuit magna vi et animi et corporis, sed ingenio malo pravoque. Huic ab adulescentia bella intestina, caedes, rapinae, discordia civilis grata fuere, ibique iuventutem suam exercuit. Corpus patiens inediae, algoris, vigiliae supra quam cuiquam credibile est. Animus audax, subdolus, varius, cuius rei lubet simulator ac dissimulator; alieni appetens, sui profusus; ardens in cupiditatibus; satis eloquentiae, sapientiae parum. Vastus animus immoderata, incredibilia, nimis alta semper cupiebat.
In italiano:
Lucio Catilina, nato da famiglia nobile, era uomo di grande forza sia d’animo che di corpo, ma di natura malvagia e depravata. Fin dalla giovinezza, si dilettava in guerre civili, omicidi, rapine, discordie civili, ed è in tali attività che passò la sua gioventù. Aveva un corpo capace di resistere alla fame, al freddo e alle veglie oltre ogni credibilità. Era audace, subdolo, mutevole, capace di fingere qualsiasi cosa e dissimulare altrettanto bene; bramoso delle cose altrui, prodigo delle proprie; ardente nei desideri; abbastanza eloquente, ma con poca saggezza. La sua mente sconfinata desiderava sempre cose smisurate, incredibili, e troppo elevate.
L’arte del ritratto in Sallustio
Sallustio è noto per la sua capacità di sintetizzare, con pochi tratti, un ritratto complesso, che non si limita solo all’aspetto fisico o morale, ma si espande anche sul piano psicologico e politico. Catilina è un uomo dall’energia straordinaria, capace di grandi cose, ma tutte deviate verso il male e l’eccesso. Ogni elemento del ritratto suggerisce un paradosso:
- Nobilis genere natus: Catilina è di nobili origini, ma moralmente corrotto, come se Sallustio stesse denunciando una degenerazione della classe aristocratica.
- Magna vi et animi et corporis: La grande forza fisica e d’animo è messa al servizio di azioni nefaste, rovesciando il modello del “virtuoso” romano.
- Ingenio malo pravoque: L’intelligenza di Catilina è marcia e piegata al male. Non è la semplice brutalità che lo caratterizza, ma una perversione dell’astuzia e della capacità di adattarsi a ogni situazione.
- Animus audax, subdolus, varius: L’audacia e la capacità di ingannare sono presentate come qualità distorte, che permettono a Catilina di attrarre seguaci e ingannare chi lo circonda.
Questo ritratto va oltre la semplice descrizione di un individuo: è una riflessione sulle perversioni morali e politiche della Roma tardo-repubblicana. Sallustio critica la degenerazione della classe dirigente e le ambizioni personali che minano il bene comune.
Il ritratto di Catilina serve da monito, mostrando come la corruzione morale possa alimentare la rovina politica. La sua eloquenza è definita sufficiente (satis eloquentiae), ma non illuminata dalla saggezza (sapientiae parum), rendendolo pericoloso perché capace di convincere senza avere valori saldi.
Sallustio e l’arte del ritratto
Sallustio si distacca dalla tradizione storiografica annalistica di Tito Livio e altri storici romani, scegliendo una narrazione più vivida e moraleggiante. I suoi ritratti sono emblematici della sua visione pessimistica del declino della Repubblica. Con Catilina, riesce a costruire un archetipo del politico corrotto e pericoloso, capace di attrarre seguaci per rovesciare l’ordine esistente, ma destinato inevitabilmente alla rovina.
Se guardiamo alla tradizione storiografica successiva, vediamo come ritratti simili si trovano in Tacito, un altro grande maestro dell’arte del ritratto, che erediterà molto da Sallustio nel suo modo di rappresentare la psicologia dei personaggi storici.