
Le tematiche del romanzo Il mondo nuovo di Aldous Huxley
28 Dicembre 2019
Il naso di Nicolaj Gogol
28 Dicembre 2019
La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier è un romanzo che unisce arte e narrazione storica in modo straordinariamente efficace.
Pubblicato nel 1999, il libro è ispirato all’omonimo dipinto del pittore olandese Johannes Vermeer e immagina la storia dietro la creazione di questo celebre ritratto, arricchendo la figura della modella con una biografia fittizia.
Trama:
La protagonista del romanzo è Griet, una giovane ragazza di 16 anni, figlia di una famiglia povera che, a causa di difficoltà economiche, viene mandata a lavorare come domestica nella casa del celebre pittore Johannes Vermeer. Griet è incaricata delle pulizie, ma ben presto il suo interesse e il suo talento naturale per l’arte attirano l’attenzione di Vermeer, che la coinvolge nella preparazione dei suoi colori e delle sue tele.
Nel corso del tempo, Griet diventa una figura centrale nella vita del pittore, suscitando la gelosia della moglie di Vermeer, Catharina, e delle altre domestiche. La tensione aumenta quando Vermeer decide di ritrarre Griet, facendola posare per quello che diventerà uno dei suoi dipinti più celebri, “La ragazza con l’orecchino di perla”. Il ritratto e l’orecchino, che Griet è costretta a indossare contro la volontà della moglie del pittore, simboleggiano il punto di svolta nel loro rapporto.
Tematiche principali:
- Il rapporto tra arte e vita: Il romanzo esplora il delicato equilibrio tra la vita privata e l’arte. Griet, pur essendo una semplice domestica, sviluppa una comprensione profonda del lavoro artistico di Vermeer. Questo la rende in qualche modo “complice” nella creazione dell’arte, ma allo stesso tempo la separa dal mondo della servitù a cui appartiene. L’arte, quindi, diventa sia un mezzo di elevazione personale che un fattore di alienazione.
- La condizione femminile: Un tema centrale del romanzo è la condizione delle donne nella società del Seicento. Griet è vincolata al suo ruolo di serva e alla sottomissione sociale ed economica che questo comporta. Tuttavia, attraverso il suo rapporto con Vermeer e con l’arte, riesce a trovare un modo per esprimere la sua intelligenza e sensibilità. Anche le altre figure femminili – come Catharina, la moglie gelosa, o Maria Thins, la suocera di Vermeer che controlla la casa – incarnano diversi aspetti della condizione femminile: limitate dalla loro posizione sociale, ma dotate di una propria forza e influenza.
- Il desiderio e la tensione erotica: Sebbene il romanzo non contenga una relazione amorosa esplicita tra Griet e Vermeer, la tensione tra i due è palpabile. Griet prova un misto di attrazione e reverenza per il pittore, mentre Vermeer è affascinato dalla sua bellezza semplice e dalla sua capacità di comprendere l’arte. Questo desiderio inespresso è incarnato nel momento in cui Griet indossa l’orecchino di perla, un simbolo di sensualità e bellezza che rappresenta una trasgressione sia per Griet, che rompe con le convenzioni sociali, sia per Vermeer, che si spinge oltre i confini della sua vita coniugale.
- Le divisioni sociali: Il romanzo esplora anche le rigide divisioni di classe del XVII secolo. Griet appartiene al mondo umile dei servi, mentre Vermeer e la sua famiglia fanno parte della borghesia artistica. Questo divario è sempre presente, anche nel momento di maggiore intimità tra Griet e Vermeer. Il fatto che Griet non possa mai veramente appartenere al mondo dell’arte, nonostante la sua intelligenza e comprensione, evidenzia le limitazioni imposte dalla sua classe sociale.
- L’arte come mezzo di potere: L’arte non è solo bellezza, ma anche potere. Nel romanzo, Vermeer esercita un grande controllo su coloro che lo circondano attraverso la sua arte. Catharina, nonostante sia la moglie del pittore, non ha accesso al suo mondo artistico, e questo la rende sempre più gelosa e insicura. Anche Van Ruijven, il mecenate di Vermeer, usa l’arte come strumento di potere e possesso, spingendo Vermeer a dipingere Griet per soddisfare i suoi desideri.
Interpretazioni:
- L’opera d’arte come riflesso del mondo interiore: Il dipinto finale di Griet con l’orecchino di perla diventa una metafora del rapporto ambiguo tra creatore e soggetto, tra artista e musa. Vermeer usa Griet per creare la sua arte, ma nel processo trasforma la sua identità, immortalando la sua essenza in una forma che né Griet né lui possono completamente comprendere o controllare.
- L’emancipazione attraverso l’arte: Griet, pur essendo una serva, riesce a emanciparsi mentalmente e spiritualmente attraverso la sua connessione con l’arte di Vermeer. Questo processo di crescita interiore, però, ha un costo: deve abbandonare la sua famiglia e affrontare la complessità del desiderio e del potere che Vermeer esercita su di lei. L’arte diventa dunque un mezzo di liberazione, ma anche di sacrificio.
- Il silenzio della musa: Griet, come il soggetto silente del dipinto, incarna il ruolo della musa silenziosa. Non ha voce, ma il suo volto esprime un mondo interiore ricco di emozioni e tensioni. La sua storia ci ricorda che dietro ogni opera d’arte c’è un essere umano con le sue lotte e complessità, spesso invisibili o silenziose per gli spettatori.
Conclusione:
“La ragazza con l’orecchino di perla” di Tracy Chevalier è un romanzo che parla di arte, potere, desiderio e condizione femminile, ambientato in un mondo in cui le divisioni di classe e di genere limitano le possibilità di emancipazione individuale. Attraverso la figura di Griet, Chevalier esplora la tensione tra il desiderio di libertà e la necessità di conformarsi alle aspettative sociali, creando un racconto toccante e visivamente suggestivo, che affascina e invita alla riflessione.