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12 Giugno 2025📚 Traccia e svolgimento di un tema di attualità sull’Elogio dell’Inquietudine, e su Ispirazione e Ricerca come Motori del Lavoro e della Vita
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TRACCIA
ESAME DI STATO 2023 – PRIMA PROVA SCRITTA
Ministero dell’Istruzione e del Merito – Sessione Suppletiva
TIPOLOGIA C – RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE ESPOSITIVO-ARGOMENTATIVO SU TEMATICHE DI ATTUALITÀ
PROPOSTA C2
Testo di riferimento: Wisława Szymborska, Il poeta e il mondo, in Vista con granello di sabbia. Poesie 1957-1993, a cura di Pietro Marchesani, Adelphi, Milano, 1998, pp. 15-17.
Brano proposto
«[…] l’ispirazione non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere. C’è, c’è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui visitati dall’ispirazione. Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia. Ci sono medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti, ci sono giardinieri siffatti e ancora un centinaio di altre professioni. Il loro lavoro può costituire un’incessante avventura, se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove. Malgrado le difficoltà e le sconfitte, la loro curiosità non viene meno. Da ogni nuovo problema risolto scaturisce per loro un profluvio di nuovi interrogativi. L’ispirazione, qualunque cosa sia, nasce da un incessante «non so».
Di persone così non ce ne sono molte. La maggioranza degli abitanti di questa terra lavora per procurarsi da vivere, lavora perché deve. Non sono essi a scegliersi il lavoro per passione, sono le circostanze della vita che scelgono per loro. Un lavoro non amato, un lavoro che annoia, apprezzato solo perché comunque non a tutti accessibile, è una delle più grandi sventure umane. E nulla lascia presagire che i prossimi secoli apporteranno in questo campo un qualche felice cambiamento. […]
Per questo apprezzo tanto due piccole paroline: «non so». Piccole, ma alate. Parole che estendono la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuta Terra. Se Isaak Newton non si fosse detto «non so», le mele nel giardino sarebbero potute cadere davanti ai suoi occhi come grandine e lui, nel migliore dei casi, si sarebbe chinato a raccoglierle, mangiandole con gusto. Se la mia connazionale Maria Skłodowska Curie non si fosse detta «non so», sarebbe sicuramente diventata insegnante di chimica per un convitto di signorine di buona famiglia, e avrebbe trascorso la vita svolgendo questa attività , peraltro onesta. Ma si ripeteva «non so» e proprio queste parole la condussero, e per due volte, a Stoccolma, dove vengono insignite del premio Nobel le persone di animo inquieto ed eternamente alla ricerca.»
Consegna
Nel suo discorso a Stoccolma per la consegna del premio Nobel per la letteratura nel 1996, la poetessa polacca WisÅ‚awa Szymborska (1923-2012) elogia i lavori che richiedono ‘passione e fantasia’: condividi le sue riflessioni? Quale valore hanno per te l’ispirazione e la ricerca e quale ruolo pensi che possano avere per i tuoi futuri progetti lavorativi? Esponi il tuo punto di vista, organizzando il tuo elaborato in paragrafi opportunamente titolati e presentalo con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto.
SVOLGIMENTO
L’Elogio dell’Inquietudine: Ispirazione e Ricerca come Motori del Lavoro e della Vita
Il discorso di WisÅ‚awa Szymborska a Stoccolma, in occasione del Premio Nobel per la letteratura, è una gemma di saggezza e lucidità . La poetessa polacca elogia non solo i lavori che richiedono “passione e fantasia”, ma estende il concetto di ispirazione ben oltre il ristretto circolo degli artisti, abbracciando chiunque si dedichi al proprio compito con curiosità e un’instancabile sete di conoscenza. Condivido pienamente le sue riflessioni: l’ispirazione e la ricerca non sono un lusso, ma il carburante indispensabile per un lavoro significativo e per una vita pienamente realizzata. Nel mio percorso di studi e nella proiezione verso i miei futuri progetti lavorativi, questi due valori assumono un ruolo centrale e imprescindibile.
L’Ispirazione: Un Privilegio Non Esclusivo
Szymborska rompe con una concezione elitaria dell’ispirazione, affermando con forza che essa “non è un privilegio esclusivo dei poeti o degli artisti in genere”. Questa è una delle tesi più liberatorie e potenti del testo. L’ispirazione, infatti, appartiene a “tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro e lo svolgono con passione e fantasia”. Ci sono, come da lei citato, “medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti, ci sono giardinieri siffatti”. Questo significa che la scintilla creativa, la capacità di vedere nuove sfide e di trovare soluzioni originali, non è legata al mestiere in sé, ma all’approccio con cui lo si affronta. Un lavoro, qualunque esso sia, può trasformarsi in un'”incessante avventura” se alimentato dalla curiosità e dalla volontà di non fermarsi alla superficie. È un’idea che trovo profondamente vera e incoraggiante: la passione può elevare qualsiasi attività al di là della sua mera funzionalità , rendendola un percorso di scoperta e di crescita continua.
Il Dramma del Lavoro Non Amato e la Forza del “Non So”
Il contrasto tra chi lavora per passione e chi “lavora per procurarsi da vivere, lavora perché deve” è un punto dolente dell’analisi di Szymborska. Il “lavoro non amato, un lavoro che annoia”, è una delle “più grandi sventure umane”. Questa è una verità amara e purtroppo diffusa nella società contemporanea, dove spesso le scelte professionali sono dettate più dalla necessità o dalle aspettative esterne che da una vera vocazione (un tema che richiama le riflessioni di Natalia Ginzburg sulla vocazione, vedi articolo A2). La poetessa, tuttavia, non si limita a denunciarlo, ma offre una via d’uscita, implicita nella natura stessa dell’ispirazione: l’ispirazione “nasce da un incessante ‘non so'”.
Queste due piccole parole, “non so”, sono per Szymborska “alate”, capaci di “estendere la nostra vita in territori che si trovano in noi stessi e in territori in cui è sospesa la nostra minuta Terra”. Il “non so” è il motore della ricerca, la spinta alla conoscenza che va oltre ciò che è noto. Gli esempi di Isaak Newton e Maria SkÅ‚odowska Curie sono emblematici: la loro grandezza non deriva da una conoscenza pregressa, ma dalla capacità di dubitare, di porsi domande, di non accettare le risposte scontate. Newton non si limita a raccogliere le mele, ma si chiede il “perché”; Curie non si accontenta di essere un’onesta insegnante, ma si interroga sui misteri della chimica. Il “non so” è l’humus fertile della curiosità scientifica, della scoperta, dell’innovazione. È la consapevolezza dei limiti del proprio sapere che spinge a esplorare l’ignoto.
Ispirazione e Ricerca nei Miei Progetti Lavorativi Futuri
Per me, in quanto giovane che si affaccia al mondo del lavoro e delle scelte future, il valore dell’ispirazione e della ricerca è centrale. L’ispirazione, intesa come la passione profonda per un determinato campo o per un tipo di attività , è ciò che mi spinge a superare le difficoltà , a dedicare tempo ed energia allo studio e all’apprendimento. Non è solo la ricerca di un titolo o di uno stipendio, ma il desiderio intrinseco di fare qualcosa che risuoni con i miei interessi e le mie attitudini. L’idea di un lavoro che sia un'”incessante avventura” e che mi proponga “sfide sempre nuove” è la mia aspirazione principale. Non desidero un lavoro che mi annoi o che consideri solo un mezzo per la sussistenza.
La ricerca, poi, sarà il metodo attraverso cui darò forma a questa ispirazione. Il “non so” di Szymborska è il principio guida della mia curiosità . In qualsiasi futuro progetto lavorativo, sia esso in ambito scientifico, tecnologico, umanistico o creativo, la capacità di pormi domande, di approfondire, di non accettare risposte superficiali e di confrontarmi con la complessità sarà cruciale. Questo significa essere costantemente aggiornato, aperto al dialogo con altri saperi (come sostenuto da Di Domenico, vedi articolo B2), e disposto a rimettere in discussione le mie stesse certezze per progredire. La ricerca, per me, non è solo un’attività accademica, ma un approccio mentale, una metodologia per affrontare i problemi e per trovare soluzioni innovative.
Prevedo che, in qualsiasi settore mi troverò, la capacità di integrare creatività e rigore metodologico sarà premiante. Un’idea brillante senza la ricerca per svilupparla rimane un sogno; una ricerca rigorosa senza l’ispirazione per trovare nuove direzioni può essere sterile. La mia aspirazione è trovare un equilibrio tra questi due poli, affinché il mio lavoro non sia solo produttivo, ma anche intellettualmente stimolante e personalmente gratificante.
In conclusione, la poetessa WisÅ‚awa Szymborska, con la sua profonda saggezza, ci ha lasciato un messaggio universale. L’ispirazione non è un dono per pochi eletti, ma una disposizione d’animo che chiunque può coltivare nel proprio lavoro, a patto di affrontarlo con passione e curiosità . Il “non so” è il punto di partenza di ogni vera conoscenza, il motore della ricerca e dell’innovazione. In un mondo in continua e rapida trasformazione, abbracciare l’inquietudine della ricerca e la gioia dell’ispirazione è la chiave per una vita non solo di successo, ma di significato, un’avventura incessante che, per me, rappresenta la più alta espressione dell’amore per la vita stessa.