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ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE
Ministero dell’istruzione e del merito
PROVA DI ITALIANO Sessione straordinaria 2024 – Prima prova scritta
TIPOLOGIA C – Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità
PROPOSTA C2
SVOLGIMENTO
L’Amicizia nell’Era Liquida: La Solidità del Sentimento Proiettato nel Futuro
Il testo di Paola Calvetti, tratto dal suo “Nuovo dizionario affettivo della lingua italiana”, propone una riflessione commovente e profondamente attuale sul valore dell’amicizia, elevandola a “parola” per il futuro, superiore persino all’amore nella sua capacità di offrire solidità e consolazione. In una “società liquida e precaria”, l’autrice individua nell’amicizia un’ancora di certezza, tenerezza e universalità. Condivido pienamente questa prospettiva: l’amicizia, nella sua essenza disinteressata e resiliente, rappresenta per le giovani generazioni non solo un rifugio emotivo, ma un fondamentale strumento di crescita, comprensione e resistenza alle fragilità del mondo contemporaneo.
Amicizia vs. Amore: Una Scelta di Solidità
La scelta di Calvetti di preferire l’amicizia all’amore, pur riconoscendo il “fascino e mistero” di quest’ultimo, è un atto di lucida consapevolezza. L’amore passionale, per sua natura, può essere una fiamma intensa ma volatile, talvolta accompagnata da possessività, gelosia o da un’ossessiva ricerca di perfezione che può renderlo fragile (come le dinamiche complesse che talvolta affliggono le relazioni, vedi C1 Sessione ordinaria 2023, Dacia Maraini). L’amicizia, al contrario, è definita dall’autrice come “pietra, terra, approdo sicuro”. Non è “meno temeraria della passione” per debolezza, ma per una diversa qualità di forza: quella della costanza, del piccolo caldo, dell’abbraccio che non scivola via.
Questa solidità deriva dalla sua intrinseca libertà. L’amicizia non è un “saldo” o un “avanzo”; è una scelta reciproca e continua, non vincolata da legami formali o dalla pressione sociale. Questa disinteressata dedizione, priva di quelle attese totalizzanti che spesso gravano sull’amore romantico, permette all’amicizia di abbracciare le imperfezioni dell’altro in modo più sereno (una virtù celebrata anche da Rita Levi-Montalcini in Elogio dell’imperfezione, vedi C1 Sessione ordinaria 2024), rendendola un rapporto più resiliente di fronte alle inevitabili sfide della vita.
L’Universalità dell’Amicizia: Un Ponte Oltre le Barriere
Un altro aspetto fondamentale sottolineato da Calvetti è che l’amicizia “non ha sesso, è universale”. Questa caratteristica la rende un veicolo potente per superare le barriere di genere, età, provenienza sociale o culturale. A differenza di relazioni che possono essere condizionate da ruoli predefiniti o da aspettative sociali, l’amicizia si fonda su affinità elettive, su valori condivisi, sul rispetto reciproco e sulla fiducia. Nelle mie esperienze scolastiche ed extrascolastiche, ho avuto l’opportunità di costruire amicizie con persone provenienti da contesti molto diversi dal mio. Questi legami, basati sulla comprensione e sul supporto reciproco, mi hanno insegnato che le differenze superficiali si dissolvono di fronte alla comune umanità.
Questa universalità rende l’amicizia un’arma potentissima contro le divisioni e i pregiudizi che ancora oggi affliggono la nostra società. Se Gino Strada ci invita a “guardare il mondo con gli occhi degli altri” per superare la dicotomia “noi” e “loro” (vedi C1 Sessione ordinaria 2024), l’amicizia è proprio la pratica quotidiana di questo principio. Essa ci spinge a conoscere e comprendere l’altro nella sua specificità, a riconoscere la sua dignità al di là di ogni etichetta, e a costruire ponti dove la società spesso erige muri.
Certezza nella Precarietà: L’Ancora Emotiva
Calvetti afferma che l’amicizia è “la certezza, che sconfigge la precarietà”. Questa affermazione è particolarmente risonante nella “società liquida” (come descritta da Zygmunt Bauman), dove le relazioni tendono a essere effimere, le connessioni superficiali e la visibilità sui social media spesso nasconde un profondo “terrore dell’anonimato” e isolamento (Umberto Galimberti, vedi C2 Sessione suppletiva 2024). In un mondo in cui i riferimenti valoriali e sociali sono sempre più fluidi, e dove l’individuo è spesso lasciato solo a navigare tra incertezze (anche lavorative, come l’operaio di Calvino, vedi A2 Sessione suppletiva 2024, o la crisi economica generale, vedi B1 Sessione straordinaria 2024), le amicizie consolidate offrono un “approdo sicuro”.
Sono quei legami che resistono al tempo e alle distanze, che ci accolgono senza giudizio, che offrono un ascolto sincero (la “pausa accogliente” e il “silenzio strategico” di cui parla Polla-Mattiot in B3 Sessione ordinaria 2024). Le amicizie sono le persone a cui ci si può rivolgere nei momenti di difficoltà, senza timore di non essere capiti o di essere abbandonati. Questa “solvibilità emotiva” rende l’amicizia una risorsa preziosa per la salute mentale e per la resilienza individuale. Ho sperimentato personalmente come il supporto di amici veri, anche nei momenti di insicurezza o di fronte a delusioni, sia stato fondamentale per superare gli ostacoli e mantenere la fiducia in me stesso.
Attenuare il Dolore: La Forza Consacrata alla Consolazione
Infine, l’affermazione che l’amicizia “attenua il dolore più di ogni altro sentimento” cattura la sua essenza più profonda. Non si tratta di cancellare la sofferenza, ma di renderla sopportabile attraverso la condivisione e la vicinanza. L’amicizia offre una forma di “consolazione” che non è mero pietismo, ma la solidarietà autentica di chi comprende e partecipa all'”angoscia di ciascuno” (come recita il verso di Primo Levi, vedi A1 Sessione straordinaria 2023).
Nella letteratura, il tema dell’amicizia come fonte di conforto e crescita è ricorrente. Pensiamo all’amicizia virile tra Achille e Patroclo nell’Iliade, o ai forti legami presenti nelle opere di Tolkien. Anche in contesti più moderni, le narrazioni di legami solidi tra coetanei, che si sostengono a vicenda nelle sfide della crescita (come in molti romanzi di formazione), testimoniano la funzione insostituibile dell’amicizia nell’affrontare le complessità della vita.
Conclusioni: L’Amicizia come Parola del Nostro Futuro
In sintesi, il brano di Paola Calvetti non si limita a celebrare l’amicizia, ma ne riconosce il valore come risposta alle sfide della contemporaneità. La sua solidità in una società liquida, la sua universalità che supera le divisioni, la sua capacità di offrire certezza nella precarietà e di attenuare il dolore, la rendono un sentimento non solo prezioso, ma essenziale per il futuro.
Per le giovani generazioni, coltivarle significa investire in relazioni autentiche, in un’empatia che supera i pregiudizi, in un senso di comunità che contrasta l’isolamento digitale. L’amicizia è la “parola” che ci invita a costruire legami profondi, a dare valore alla costanza e al sostegno reciproco, a trovare nelle relazioni umane una fonte inesauribile di forza, gioia e significato. È, in ultima analisi, la pratica quotidiana di un’umanità che, in un mondo complesso, cerca nell’altro un “approdo sicuro” e la conferma di una comune, preziosa, esistenza.
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