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18 Giugno 2025Traccia e svolgimento di un tema argomentativo sul tema del rispetto degli altri, e sulla mancanza di esso nella nostra società
TRACCIA
Sessione ordinaria 2025 Prima prova scritta – Ministero dell’Istruzione e del Merito ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE PROVA DI ITALIANO
TIPOLOGIA B – ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO
PROPOSTA B2
Testo tratto da: Riccardo Maccioni, “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani. E serve per respirare , in Avvenire , martedì 17 dicembre 2024
[https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/rispetto-parola-treccani]
Una parola che esprime attenzione, gusto dell’incontro, stima. Che anche quando introduce un attacco verbale, non alza i toni del discorso, anzi sembra voler prendere le distanze da quanto sarà detto subito dopo. L’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani ha scelto “rispetto” come parola del 2024. Una decisione che sembra un auspicio, che porta con sé il desiderio di costruire, di usare il dizionario non per demolire chi abbiamo di fronte ma per provare a capirne le ricchezze, le potenzialità.
Perché se è vero che le parole possono essere pietre, è altrettanto giusto sottolineare come siano in grado di diventare il cemento necessario a edificare case solide e confortevoli, la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura.
«Il termine rispetto — continuazione del latino respectus — spiegano Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, condirettori del Vocabolario Treccani — va oggi rivalutato e usato in tutte le sue sfumature, proprio perché la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale.»
E la conferma arriva proprio dai termini che rimandano al significato opposto, tutti concetti orientati a distruggere le relazioni, a demolire gli altri: indifferenza (che spesso fa più male dell’odio), noncuranza, sufficienza fino ad arrivare all’insolenza, al disprezzo, allo spregio.
[…]Rispettare è tutt’altro; affonda le sue radici in respicere , che letteralmente significa guardare di nuovo , guardare indietro , cioè richiama il dovere di non cedere alla smania del giudizio immediato figlio dell’emotività, che non tiene conto delle storie delle persone, delle loro battaglie interiori. Occorre, invece, allenarsi alla bellezza del prendersi cura, del fare attenzione, del preoccuparsi per la vita altrui, così che la comunità possa crescere in armonia, facendo assaporare in chi ne fa parte il gusto dell’appartenenza alla medesima famiglia umana.
Comprensione e analisi
Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che includa le risposte a tutte le domande proposte.
- Riassumi il contenuto del testo nei suoi snodi tematici essenziali.
- Con quali argomenti l’autore sostiene l’importanza del “rispetto”?
- Il testo proposto si sofferma su parole e atteggiamenti che quotidianamente negano il rispetto: riportane gli esempi più significativi.
- Individua quali sono, a parere di Maccioni, gli atteggiamenti concreti per opporsi alla mancanza di rispetto.
Produzione
Sulla base delle tue conoscenze, delle tue esperienze e della tua sensibilità, confrontati criticamente con il contenuto del brano proposto ed elabora un testo nel quale sviluppi il tuo punto di vista sulla tematica trattata, motivando le tue riflessioni. Organizza il tuo elaborato in modo tale che gli snodi della tua esposizione siano organizzati in un testo coerente e coeso.
SVOLGIMENTO
“Rispetto”: Parola Chiave per la Convivenza Civile in un Mondo in Crisi di Relazioni
Il testo di Riccardo Maccioni, pubblicato su Avvenire, ci invita a riflettere sul significato profondo della parola “rispetto”, scelta da Treccani come parola dell’anno 2024. Questo non è un semplice riconoscimento linguistico, ma un auspicio, un richiamo pressante a un valore fondamentale per la convivenza civile e per la costruzione di relazioni sane e armoniose in una società spesso dilaniata da conflitti e incomprensioni.
Comprensione e Analisi
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Riassunto del contenuto del testo nei suoi snodi tematici essenziali. Il testo ruota attorno alla scelta della parola “rispetto” da parte dell’Istituto Treccani come “parola dell’anno 2024”, interpretandola non solo come un’osservazione linguistica ma come un auspicio e un desiderio di costruire e riconciliare. L’autore sottolinea come il rispetto sia sinonimo di attenzione, incontro e stima, e come le parole, se usate con rispetto, possano essere “cemento” per relazioni solide, anziché “pietre” per demolire. Attraverso le parole di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota (condirettori del Vocabolario Treccani), viene ribadito che la mancanza di rispetto è la radice della violenza in tutte le sue forme (contro donne, minoranze, istituzioni, natura e animali). L’autore evidenzia poi come l’etimologia latina di respicere (“guardare di nuovo”, “guardare indietro”) implichi il rifiuto del giudizio immediato e la necessità di considerare le storie altrui. Il testo si conclude con l’invito a “prendersi cura”, “fare attenzione” e “preoccuparsi per la vita altrui” per favorire la crescita della comunità e il senso di appartenenza alla “medesima famiglia umana”.
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Argomenti a sostegno dell’importanza del “rispetto”. L’autore sostiene l’importanza del “rispetto” attraverso diversi argomenti:
- Funzione Costruttiva delle Parole: Contrariamente alla possibilità che le parole siano “pietre” (cioè distruttive), il rispetto le rende “il cemento necessario a edificare case solide e confortevoli” e “la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura”. Le parole, usate con rispetto, permettono di capire l’altro anziché demolirlo.
- Radice della Violenza: Citando i condirettori del Vocabolario Treccani, si afferma esplicitamente che “la mancanza di rispetto è alla base della violenza esercitata quotidianamente nei confronti delle donne, delle minoranze, delle istituzioni, della natura e del mondo animale.” Il rispetto, quindi, è un antidoto fondamentale alla violenza in tutte le sue manifestazioni.
- Contrasto con l’Opposto: L’importanza del rispetto è rafforzata dal confronto con i termini che veicolano il suo significato opposto (indifferenza, noncuranza, sufficienza, insolenza, disprezzo, spregio), tutti orientati a “distruggere le relazioni” e “demolire gli altri”. Questo sottolinea per contrasto il valore positivo del rispetto.
- Significato Etimologico: L’etimologia di “rispetto” (respicere, “guardare di nuovo”, “guardare indietro”) implica la necessità di superare la superficialità del “giudizio immediato figlio dell’emotività” per considerare la profondità delle “storie delle persone, delle loro battaglie interiori”. Ciò suggerisce che il rispetto è una virtù che richiede riflessione e comprensione.
- Promozione dell’Armonia Sociale: Il rispetto è visto come un atteggiamento che permette alla “comunità [di] crescere in armonia, facendo assaporare in chi ne fa parte il gusto dell’appartenenza alla medesima famiglia umana.” È quindi un pilastro per la coesione sociale e il benessere collettivo.
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Esempi significativi di parole e atteggiamenti che negano il rispetto. Il testo elenca esplicitamente una serie di concetti che rimandano alla negazione del rispetto, tutti orientati a “distruggere le relazioni” e “demolire gli altri”:
- Indifferenza: Descritto come qualcosa che “spesso fa più male dell’odio”, suggerisce una forma passiva ma profondamente dannosa di non-riconoscimento dell’altro.
- Noncuranza: Simile all’indifferenza, implica una mancanza di attenzione e premura verso l’altro.
- Sufficienza: Un atteggiamento di superiorità che sminuisce l’altro.
- Insolenza: Un comportamento apertamente maleducato e irrispettoso.
- Disprezzo: Un sentimento di profonda svalutazione e denigrazione dell’altro.
- Spregio: Simile al disprezzo, indica un’azione o un atteggiamento che manifesta disistima e mancanza di considerazione.
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Atteggiamenti concreti per opporsi alla mancanza di rispetto. Maccioni, basandosi sull’etimologia e sul valore intrinseco del termine, individua i seguenti atteggiamenti concreti per contrastare la mancanza di rispetto:
- Non cedere alla smania del giudizio immediato: Resistere all’impulso di giudicare affrettatamente, specialmente quando il giudizio è dettato dall’emotività e non tiene conto del vissuto altrui.
- Allenarsi alla bellezza del prendersi cura: Sviluppare la capacità di dedicare attenzione e premura agli altri.
- Fare attenzione: Prestare ascolto e osservare con cura le esigenze e le specificità delle persone.
- Preoccuparsi per la vita altrui: Manifestare interesse autentico e preoccupazione per il benessere e le vicende degli altri membri della comunità. Questi atteggiamenti sono presentati come azioni che contribuiscono a una crescita armoniosa della comunità e rafforzano il senso di appartenenza.
Produzione
Il testo di Maccioni sul “rispetto” come parola dell’anno Treccani offre uno spunto di riflessione quanto mai attuale e urgente. In un’epoca dominata dalla velocità dell’informazione, dalla polarizzazione del dibattito e da una certa aggressività verbale, il richiamo al rispetto assume il valore di un appello alla rigenerazione della convivenza civile.
La mia personale sensibilità mi porta a condividere pienamente la visione dell’autore. La mancanza di rispetto, come evidenziato, non è un fenomeno marginale, ma la radice di molteplici forme di violenza, dalla micro-aggressione quotidiana sui social media fino alle più gravi manifestazioni di intolleranza. Ho avuto modo di riflettere su questi temi anche nelle mie attività didattiche, cercando sempre di promuovere tra gli studenti il valore del dialogo costruttivo e dell’ascolto attivo.
L’idea che “le parole possono essere pietre” ma anche “cemento” è potente e illuminante. Nella società contemporanea, assistiamo spesso a un uso delle parole come armi, con l’obiettivo di ferire, squalificare o annullare l’interlocutore. I social media, pur essendo strumenti di connessione e informazione, sono diventati anche arene di scontro, dove il confronto civile è spesso sopraffatto da hate speech e attacchi personali. La retorica politica stessa a volte sembra privilegiare la divisione e la demonizzazione dell’avversario anziché la ricerca di soluzioni condivise. Questa tendenza, se non arginata, erode le basi della fiducia reciproca e della solidarietà, elementi essenziali per una comunità sana.
La riscoperta del significato etimologico di “rispetto” – respicere, “guardare di nuovo”, “guardare indietro” – è fondamentale. Questo implica la capacità di sospendere il giudizio immediato, spesso dettato da pregiudizi o da un’emotività superficiale. Significa fare lo sforzo di andare oltre l’apparenza, di considerare la storia, le motivazioni e le fragilità dell’altro. È un invito a un’empatia attiva, a quel “prendersi cura” che è l’opposto dell’indifferenza e della noncuranza. Nell’educazione, questo si traduce nel promuovere la capacità di ascolto, di mettersi nei panni dell’altro, di comprendere prospettive diverse dalla propria, anche quando non le si condivide.
In questo contesto, la scuola gioca un ruolo cruciale nella promozione del rispetto come pilastro della convivenza civile. È in aula che i giovani imparano a confrontarsi, a gestire i conflitti, a riconoscere la diversità come ricchezza e non come minaccia. L’educazione civica e le discussioni guidate su temi etici sono strumenti indispensabili per coltivare quel “gusto dell’incontro” e quella “stima” che Maccioni auspica.
Per approfondire il tema della convivenza civile e dei valori che la sostengono, su atuttascuola.it si possono trovare risorse utili che, pur non usando il termine “rispetto” come chiave di ricerca diretta per un articolo specifico, toccano la sfera dei diritti, dei doveri e della cittadinanza:
- Educazione Civica e Cittadinanza – atuttascuola.it: Questa sezione raccoglie materiali e approfondimenti su temi fondamentali come i diritti e i doveri del cittadino, la Costituzione, la legalità, tutti aspetti che sottendono un profondo senso di rispetto reciproco.
- Costituzione Italiana – atuttascuola.it: Studiare la Costituzione significa comprendere i principi fondanti della nostra convivenza civile, basati sul riconoscimento della dignità umana e dei diritti di tutti, presupposti essenziali per il rispetto.
In conclusione, il “rispetto” non è un concetto astratto o un mero sinonimo di buona educazione. È un atteggiamento attivo, una scelta consapevole che richiede uno sforzo continuo per “guardare di nuovo” e per ricostruire il tessuto sociale lacerato. È il fondamento su cui edificare relazioni autentiche, comunità armoniose e, in ultima analisi, una società più giusta e pacifica. La scelta di Treccani non è solo una fotografia linguistica del 2024, ma un promemoria etico per il futuro.
Audio Lezioni sulla Pedagogia e organizzazione della scuola del prof. Gaudio