[email protected] – per cambiare bisogna conoscere – di Enrico Maranza…
4 Marzo 2015Alessandro Manzoni – Natale del 1833 – testo, parafrasi, analisi
5 Marzo 2015
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PARAFRASI
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Madre de’ Santi, immagine
Della città superna, Del sangue incorruttibile Conservatrice eterna; Tu che, da tanti secoli, Soffri, combatti e preghi, Che le tue tende spieghi Dall’uno all’altro mar; Campo di quei che sperano; Dov’eri mai? qual angolo
Ti raccogliea nascente, Quando il tuo Re, dai perfidi Tratto a morir sul colle, Imporporò le zolle Del suo sublime altar? E allor che dalle tenebre La diva spoglia uscita, Mise il potente anelito Della seconda vita; E quando, in man recandosi Il prezzo del perdono, Da questa polve al trono Del Genitor salì; Compagna del suo gemito, Quando su te lo Spirito Come la luce rapida Adorator degl’idoli,
Sparso per ogni lido, Volgi lo sguardo a Solima, Odi quel santo grido: Stanca del vile ossequio, La terra a LUI ritorni: E voi che aprite i giorni Di più felice età, Spose, che desta il subito Perché, baciando i pargoli, Nova franchigia annunziano O Spirto! supplichevoli
A’ tuoi solenni altari; Soli per selve inospite; Vaghi in deserti mari; Dall’Ande algenti al Libano, D’Erina all’irta Haiti, Sparsi per tutti i liti, Uni per Te di cor, Noi T’imploriam! Placabile Discendi Amor; negli animi Che lento poi sull’umili Noi T’imploriam! Ne’ languidi
Pensier dell’infelice Scendi piacevol alito, Aura consolatrice: Scendi bufera ai tumidi Pensier del violento: Vi spira uno sgomento Che insegni la pietà . Per Te sollevi il povero Spira de’ nostri bamboli Tempra de’ baldi giovani |
Madre dei santi, immagine della città celeste, custode eterna del sangue incorruttibile; Tu che soffri, combatti e preghi da tanti secoli, che dispieghi le tende da un mare all’altro;
Terreno fertile di quelli che sperano; Chiesa del Dio vivente, dov’eri? Quale angolo della terra di ospitava mentre nascevi, quando Cristo, trascinato dai malvagi a morire sul monte, insanguinò la terra del suo altare sublime?
E quando la salma divina, uscita dal sepolcro, emise il potente respiro della vita resuscitata; e quando, portando sulle palme il prezzo del perdono, ascese da questa polvere al trono del Padre;
Compagna del suo dolore,
consapevole dei suoi misteri, tu, figlia immortale della sua vittoria, dov’eri? Vigile solo perché impaurita, sicura solo nell’oblio, stavi tra mura sicure, fino a quel giorno sacro,
quando discese su di te lo Spirito che fa tutto nuovo, e accese la fiaccola non consumabile nella tua mano destra; quando ti collocò su un monte come faro dei popoli, e fece sgorgare la fonte della parola dalle tue labbra.
Come la luce si diffonde velocemente su ogni cosa, e dovunque si posa ne esalta i colori; nello stesso modo risuonò la voce dello Spirito in ogni lingua: l’arabo, il parto e il siriano ascoltarono la sua parola.
Adoratore dei falsi dèi presente in ogni terra, volgi lo sguardo a Gerusalemme, ascolta quel santo grido: la terra, stanca della schiavitù, ritorni a Dio: e voi, spose, che date inizio a un’epoca più felice,
voi che siete svegliate dall’improvviso muoversi del bambino nascosto; voi già prossime al doloroso parto; non pregate la falsa dea propiziatrice del parto: ciò che cresce nel vostro grembo è riservato a Dio.
Perché la serva sospira ancora mentre bacia i bambini? E guarda invidiosa la madre che nutre i figli liberi? Non sa che il Signore eleva con sé al suo regno i miseri? Che pensò a tutti gli uomini nel suo dolore?
I cieli annunciano una nuova libertà, nuovi popoli; Nuove conquiste e una gloria conquistata in prove più belle; una nuova pace, resistente alle paure e alla tentazione, una pace che il mondo può deridere ma non rubare.
O Santo Spirito! Ti preghiamo supplichevoli ai tuoi solenni altari; siamo soli in boschi inospitali; persi in mari deserti; dalle gelide Ande al Libano, dall’Irlanda alla rocciosa Haiti, sparsi ovunque ma uniti nell’animo per te.
Noi ti imploriamo! Misericordioso Spirito, discendi ancora, benevolo a chi ti prega, benevolo a chi ti ignora; discendi e rigenera; rianima i cuori spenti nel dubbio; e il vincitore sia la divina grazia verso i vinti.
Discendi, o Amore; attutisci negli animi la rabbia superba: dona pensieri che il giorno della morte uno non debba rinnegare; la tua benefica virtù alimenti i tuoi doni; così come fa il sole che fa aprire il fiore dal germe pigro;
che poi, non colto, morirà lentamente sull’erba umile , e non solleverà i colori accesi della corolla schiusa se non si fonderà con quella tiepida luce diffusa nell’aria, datrice di vita e nutrice instancabile.
Noi ti imploriamo! Scendi, o alito piacevole, nei languidi pensieri dell’infeli-
ce, brezza consolante: scendi come bufera, sui pensieri superbi del violento: ispira in essi un’inquietudine che li educa alla pietà .
Attraverso di te il povero alzi gli occhi al cielo, trasformi il dolore in gioia pensando a Colui al quale assomiglia: colui a cui fu donato in abbondanza, doni con fratersità, con quel silenzio pudico, che rende il dono gradito.
Mostrati nell’indescrivibile riso dei nostri bambini; Spargi il rossore casto sul viso delle ragazze;
manda alle suore le pure gioie interiori; consacra il sacro amore delle spose.
Modera l’indole troppo sicura dei giovani baldanzosi; sorreggi il proposito degli uomini verso una meta magnifica; gratifica la vecchiaia di desideri lieti e santi; brilla nello sguardo vagante di chi muore sperando.
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– madre de’ santi = Chiesa
– città superna: richiamo, oltre che ai testi biblici, anche ad Agostino
– la Chiesa è il luogo in cui si rinnova
il sacrificio di Cristo
– combatti, spiegare le tende » usa un lessico militare riferito alla Chiesa militante » allude alla missione evangelizzatrice della Chiesa dispiegata sul mondo intero
– verso 8: è uguale nel 5 maggio
– Dio vivente: richiama san Paolo
– chiede Manzoni: Chiesa, dov’eri
quando Cristo moriva?
– croce = il primo altare
– questa strofa contiene la narrazione
in sintesi della resurrezione ed
ascensione in cielo di Cristo
– dov’era la Chiesa mentre capitava
tutto questo?
– la Chiesa è figlia della vittoria di
Cristo sulla morte
– la Chiesa si sentiva sicura solo nella
dimenticanza della sua missione,
cioè stando rinchiusa al sicuro
– quel sacro dì = pentecoste
– idea di Chiesa come faro
dell’umanità per l’umanità
– brano fitto di risonanze bibliche, in
particolare la parabola delle vergini
sagge nel Vangelo di Matteo,
oppure, sempre in Matteo «Voi
siete la luce del mondo […]»
– similitudine: come la luce si diffonde ovunque e non illumina appena, ma rende ogni cosa se stessa, così lo Spirito Santo si diffuse ovunque e in ogni lingua
– mostrando grande attenzione verso
la figura femminile, parla della
gravidanza
– bugiarda perché pagana pronuba
significa «che favorisce il parto»; è
un riferimento alla dea Giunone
Lucina » Manzoni le avverte che non
sarà lei a salvare il loro bambino
– Cristo porta un criterio nuovo nel
giudizio delle cose: eleva quelli che
sono più miseri di tutti
– è un uso frequente in Manzoni
quello di indicare l’intero mondo
attraverso i suoi elementi geografici
– a’ tuoi cultor propizio, propizio a chi
ti ignora: chiasmo
– Sono numerosissime le figure
retoriche di ripetizione, in particolare
quelle sottolineate
– Invocazione affinché lo Spirito
Santo susciti pensieri virtuosi che
consentano all’uomo di affrontare
serenamente il giudizio divino alla
morte
– benefica virtude: anastrofe
– umili erbe: sintagma tratto dai testi
sacri, dove l’erba è simbolo della
semplicità e della modestia, perché si
lascia pestare senza opporre
resistenza
– similitudine: la vita dell’uomo è
come un fiore; nel seme c’è già tutto
ma ha bisogno della luce del sole (lo
Spirito Santo) per germogliare, che
ci fa essere ciò che siamo
– altor(e): dal latino alo, “nutrire”
– piacevol alito/aura consolatrice:
sinonimi in chiasmo agg/sostantivo
– Donato, doni, don: figura
etimologica triplice
– La strofa è costruita in maniera simmetrica: c’è tutta la vita dell’uomo, dalla nascita alla morte, guidata dallo Spirito Santo
– ascose vergini: perifrasi per suore
– canizie: metonimia per vecchiaia
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