
Operazione Pasqualino dai Racconti romani di Alberto Moravia
28 Dicembre 2019
Nella nebbia di Giovanni Pascoli
28 Dicembre 2019🔍 Analisi dettagliata e testo 📜 della poesia “Alexandros” di Giovanni Pascoli 🌟
📖 Contesto Generale
“Alexandros” è una lirica tratta dai Poemi conviviali (1904), una raccolta che riflette la vena meditativa e simbolista di Giovanni Pascoli. ✨
Il poeta immagina un dialogo interiore o un monologo di Alessandro Magno, figura storica leggendaria, che riflette sul senso del suo viaggio, sul destino e sull’infinito. 🌍
Attraverso immagini suggestive e toni malinconici, Pascoli esplora temi universali come la ricerca del limite, il desiderio insaziabile e la consapevolezza della finitezza umana. 🌀
🌟 Analisi Tematica e Strutturale
1. 🕊️ Tema Principale: La Ricerca dell’Infinito
- Il tema centrale è la ricerca di un Fine o di una meta che sembra irraggiungibile. 🌌
Alessandro, giunto ai confini del mondo conosciuto, si trova di fronte all’immensità del cielo e dell’Oceano, simboli dell’infinito. 🌊✨
Questa ricerca è al contempo fisica (il viaggio attraverso terre e fiumi) e spirituale (la contemplazione del destino e del divino). 🧘♂️
2. 🎵 Atmosfera Sonora e Sensoriale
- L’atmosfera è ricca di suoni e rumori che evocano il movimento e la vastità del mondo:
- Lo squillo dell’araldo : richiama l’arrivo alla fine del viaggio. 🎺
- Il mormorio dei fiumi : simboleggia il fluire del tempo e della vita. 💧
- Il trotto delle mandre (mandrie) d’elefanti : evoca forze immense e incomprensibili. 🐘
- Questi suoni creano un effetto ipnotico, avvolgendo il lettore in un’atmosfera onirica e surreale. 🌀
3. 🖼️ Immagini Simboliche
- L’Oceano senza onde : simbolo dell’infinito e del nulla, rappresenta il limite ultimo dell’esistenza umana. 🌊🌌
- Il sogno : è descritto come “l’infinita ombra del Vero”, un luogo dove la realtà si dissolve nella fantasia. 💭
- Gli occhi di Alessandro :
- L’occhio nero rappresenta la disperazione e la vanità delle speranze. 👁️🖤
- L’occhio azzurro simboleggia il desiderio insaziabile e la ricerca continua. 👁️💙
- Le quercie (querce) bisbiglianti : evocano il mistero e la voce della natura, che parla attraverso segni e suoni. 🌳🍃
4. 🛌 Personaggi e Relazioni
- Alessandro Magno : protagonista della poesia, è un uomo diviso tra la sua grandezza e la sua fragilità. 🌟
Pur essendo un conquistatore leggendario, si scopre fragile di fronte all’infinito e al destino. 🧡 - Olympias : la madre di Alessandro, appare in un sogno, simbolo di un legame familiare che resiste anche nella distanza. 👩👦
📝 Stile e Linguaggio
1. 🎭 Tono e Ritmo
- Il tono è malinconico e riflessivo , con un ritmo lento e cadenzato che riflette il senso di attesa e di contemplazione. ⏳
- Le ripetizioni (“quanto più…”) creano un effetto incantatorio, avvolgendo il lettore in un’atmosfera surreale e magica. 🌌
2. 🌌 Simbolismo e Allegoria
- Ogni elemento ha un significato più profondo:
- Il viaggio : allegoria della vita e della ricerca del senso esistenziale. 🚶♂️🌍
- Il Fine : simbolo della morte o del limite ultimo dell’essere umano. ⚰️
- Il sogno : rappresenta l’aspirazione verso l’infinito e il superamento della realtà. 💭✨
- L’Oceano stesso è un simbolo di ambivalenza: da un lato è una meta raggiunta, dall’altro è un abisso inaccessibile. 🌊🌌
3. 📜 Linguaggio
- Il linguaggio è ricco di immagini poetiche e metafore delicate , tipiche dello stile pascoliano. 🌸
- Espressioni come “fulgida notte del cielo”, “murmure di mare” e “ombre del Vero” evocano immagini vivide e sensoriali. 🌌💧
- La struttura del poema alterna momenti descrittivi a riflessioni liriche, creando un equilibrio perfetto tra realismo e simbolismo. 🎨
💡 Messaggio e Riflessione Finale
La poesia di Pascoli invita il lettore a riflettere sulla fragilità della condizione umana e sulla grandezza della ricerca infinita . 🌟
Alessandro, pur essendo un eroe leggendario, si scopre fragile di fronte all’immensità del mondo e del destino. 🧡
Attraverso immagini simboliche e atmosfere oniriche, il poeta ci ricorda che ogni ricerca, per quanto grandiosa, è destinata a incontrare il limite della finitezza umana. ⚰️✨
Conclusione
“Alexandros” è un viaggio poetico attraverso i suoni, i colori e le emozioni della ricerca infinita. 🌟🌊
Pascoli riesce a trasformare un evento apparentemente epico (la conquista del mondo) in un momento di grazia e riflessione, invitandoci a guardare oltre l’orizzonte quotidiano. 🌌✨
Riassumendo : 📜 “Alexandros” è un poema che, attraverso la figura di Alessandro Magno e il suo viaggio, affronta temi universali come la vita, la morte e la ricerca del senso, lasciando un messaggio di speranza e resistenza. 🌍🌊💫
📜 Testo della poesia “Alexandros” dai Poemi conviviali di Giovanni Pascoli
I
— Giungemmo: è il Fine. O sacro Araldo, squilla!
Non altra terra se non là, nell’aria,
quella che in mezzo del brocchier vi brilla,
o Pezetèri: errante e solitaria
terra, inaccessa. Dall’ultima sponda
vedete là, mistofori di Caria,
l’ultimo fiume Oceano senz’onda.
O venuti dall’Haemo e dal Carmelo,
ecco, la terra sfuma e si profonda
dentro la notte fulgida del cielo.
II
Fiumane che passai! voi la foresta
immota nella chiara acqua portate,
portate il cupo mormorìo, che resta.
Montagne che varcai! dopo varcate,
sì grande spazio di su voi non pare,
che maggior prima non lo invidïate.
Azzurri, come il cielo, come il mare,
o monti! o fiumi! era miglior pensiero
ristare, non guardare oltre, sognare:
il sogno è l’infinita ombra del Vero.
III
Oh! più felice, quanto più cammino
m’era d’innanzi; quanto più cimenti,
quanto più dubbi, quanto più destino!
Ad Isso, quando divampava ai vènti
notturno il campo, con le mille schiere,
e i carri oscuri e gl’infiniti armenti.
A Pella! quando nelle lunghe sere
inseguivamo, o mio Capo di toro,
il sole; il sole che tra selve nere,
sempre più lungi, ardea come un tesoro.
IV
Figlio d’Amynta! io non sapea di meta
allor che mossi. Un nomo di tra le are
intonava Timotheo, l’auleta:
soffio possente d’un fatale andare,
oltre la morte; e m’è nel cuor, presente
come in conchiglia murmure di mare.
[ squillo acuto, o spirito possente,
che passi in alto e gridi, che ti segua!
ma questo è il Fine, è l’Oceano, il Niente…
e il canto passa ed oltre noi dilegua. –
V
E così, piange, poi che giunse anelo:
piange dall’occhio nero come morte;
piange dall’occhio azzurro come cielo.
Ché si fa sempre (tale è la sua sorte)
nell’occhio nero lo sperar, più vano;
nell’occhio azzurro il desiar, più forte.
Egli ode belve fremere lontano,
egli ode forze incognite, incessanti,
passargli a fronte nell’immenso piano,
come trotto di mandre d’elefanti.
VI
In tanto nell’Epiro aspra e montana
filano le sue vergini sorelle
pel dolce Assente la milesia lana.
A tarda notte, tra le industri ancelle,
torcono il fuso con le ceree dita;
e il vento passa e passano le stelle.
Olympiàs in un sogno smarrita
ascolta il lungo favellìo d’un fonte,
ascolta nella cava ombra infinita
le grandi quercie bisbigliar sul monte.