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23 Luglio 2025Il ministro Giuseppe Valditara, commentando la protesta di alcuni studenti durante l’esame di Stato, ha ricordato che esistono metodi costruttivi per esprimere il proprio dissenso.
Nel caso specifico, la protesta riguardava la gestione scolastica, percepita come insensibile e distante dalle esigenze esistenziali degli studenti.
L’invito del ministro a usare “metodi costruttivi” suona un po’ come la vecchia canzone che cantava Gigliola Cinquetti: “E qui comando io”.
Ecco i fatti.
Ho presentato più petizioni al Presidente del Senato per segnalare errori e incongruenze nella legislazione e nell’attività ministeriale in materia di istruzione. Tutte sono state regolarmente assegnate alla Settima Commissione permanente:
- Petizione n. 799: ho evidenziato che il comma 7 della legge 107/2015 confonde fini e mezzi.
- Petizioni n. 854 e 887: ho denunciato il mancato rispetto dei vincoli di legge da parte dei governi degli ultimi decenni.
- Petizione n. 969: ho segnalato che la legge 22/2025 sulle competenze non cognitive si fonda sulla definizione europea, volta alla mobilità dei lavoratori; finalità che confligge con quella della scuola, che deve coltivare e valorizzare le qualità degli studenti.
L’art. 141, comma 3, del regolamento del Senato stabilisce: “Al presentatore della petizione viene in ogni caso data comunicazione della decisione adottata dal Senato”.
Nonostante siano trascorsi 17 mesi dalla mia prima petizione, non ho ricevuto alcuna risposta.
Se questo è il “metodo costruttivo” che le istituzioni offrono ai cittadini, forse gli studenti hanno compreso che il dissenso democratico è inefficace.