dall’Inno Sacro “La pentecoste”
Noi T’imploriam! Ne’ languidi (1)
Pensier dell’infelice
Scendi piacevol alito, 115
Aura (2) consolatrice:
Scendi bufera ai tumidi (3)
Pensier del violento;
Vi spira uno sgomento
Che insegni la pietà . 120
Per Te sollevi il povero
Al ciel, ch’è suo, le ciglia,
Volga i lamenti in giubilo,
Pensando a cui somiglia:
Cui fu donato in copia, (4) 125
Doni con volto amico,
Con quel tacer pudico,
Che accetto il don ti fa.
Note
rassegnati, sfiduciati
soffio, vento ristoratore
gonfi, superbi, arroganti
abbondanza, grande quantità
Questo brano è tratto dall’Inno sacro Pentecoste” di Alessandro Manzoni e il tu cui si rivolge il poeta è lo Spirito Santo. Affronta le seguenti consegne
COMPRENSIONE COMPLESSIVA
Spiega che cosa significa che lo Spirito Santo spira uno sgomento che insegni la pietà “
Cosa vuol dire che il cielo è del povero, a chi somiglia” e perché
Spiega che cos’è il tacer pudico che accetto il don ti fa”
ANALISI DEL TESTO
Individua lo schema metrico (strofe, versi e rime)
Trova le figure retoriche presenti nel brano
Quali ritieni le parole-chiave di questo brano, e perché?
In definitiva, quale concezione della umanità emerge da questo testo?
RIFLESSIONI PERSONALI
Instaura un collegamento tra questa poesia e il Cinque maggio” di Alessandro Manzoni, soprattutto laddove il poeta parla di un Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola” (vv. 105-106)
Quali riferimenti ad altre opere di Alessandro Manzoni hai trovato in questi versi, per esempio riguardo alle dinamiche che intercorrono tra potenti (oppressori) e poveri (oppressi)?