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Da apprendistato a formazione professionale?
Tecnica della scuola – 3 dicembre 2009
L’apprendistato può diventare formazione professionale? E quanto può accadere se dovesse essere approvato un emendamento del governo alla finanziaria che prevede l’estensione della possibilità di assolvere all’obbligo di istruzione con i percorsi di apprendistato. Un ritorno al passato?
Ancora una volta orientamenti diversi vedono istituti statali a rischio. Il rischio è quello di vedere aziende che nell’atto di svolgere apprendistato possano anche formare ed istruire gli allievi svuotando di sostanza, di fatto, gli istituti statali per la formazione professionale.
Da un lato, quindi, l’innalzamento dell’obbligo di istruzione, voluto dal precedente governo Prodi, e dall’altro l’intervento del governo Berlusconi che vuole rendere i percorsi di apprendistato percorsi di formazione professionale.
Tale innovazione stravolge la normativa originariamente prevista dal centro-sinistra – ha commentato Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in Commissione istruzione della camera -. Si tratta di un brutto ritorno al passato che mortifica gli sforzi per far acquisire a tutti i ragazzi entro i 16 anni quel patrimonio di saperi e competenze necessario per affrontare la vita adulta con consapevolezza e pari opportunità“.
Tra l’età dell’obbligo all’istruzione e quella per l’accesso nel mondo del lavoro, però, pare ci sia incongruenza. La proposta potrebbe rivelarsi inapplicabile.
Essa, infatti – ha chiarito lon. Ghizzoni – pare ignorare che l’obbligo di istruzione riguardi la fascia tra i 14 e i 16 anni e che il governo precedente, dal 1 settembre 2007, ha elevato a 16 anni l’età dei minori per l’accesso al lavoro e quindi anche alle attività di apprendistato (che è un contratto di lavoro, anche se a causa mista)“.
A meno dell’abrogazione di questa previsione – ha concluso la parlamentare del Pd – è quindi impossibile accedere all’apprendistato a 14 anni e assolvere l’obbligo di istruzione in quel percorso“.
Si attende, al momento, la decisione della commissione Bilancio.
03/12/2009
Abruzzo Scuola, un argine alla dispersione
Apprendistato
Via libera alla nuova legge
Un ponte tra formazione e imprese
Il Tempo – 2 dicembre 2009
Giorgio Alessandri
L’Aquila – Via libera del Consiglio regionale alla nuova disciplina sull’apprendistato. A maggioranza, infatti, l’aula ha varato la legge 72 che, come dichiarato dal presidente della quarta commissione consiliare Nicola Argirò, «consente alla Regione di colmare un gap e di dare piena attuazione alla legge Biagi. E’ uno strumento utile per evitare la dispersione scolastica e creare sintonia tra il mondo della scuola e quello delle imprese». Tre le tipologie di formazione previste nel testo della legge: l’apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere d’istruzione e formazione, l’apprendistato professionalizzante e l’apprendistato per l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione. «Si tratta di una legge importante sia dal punto di vista giuridico sia dal punto di vista pratico – ha spiegato l’assessore regionale con delega alla Formazione Paolo Gatti -. Sono stati normati tutti e tre i tipi di apprendistato che rappresentano un ausilio per l’aumento della conoscenza, delle competenze e una valida opportunità di sbocco nel mondo del lavoro per i giovani. Il provvedimento riguarda anche chi ha già un bagaglio di esperienze e di professionalità: in questo modo si incentiva il processo di innovazione nelle aziende e la nascita di eccellenze nel campo lavorativo». Incontrando i lavoratori della Valle Peligna, che chiedevano l’impegno della Regione per la sottoscrizione dell’accordo di programma, il presidente Chiodi chiesto ai sindaci del territorio di formulare «indicatori strategici condivisi per poter sostenere una capacità di spesa per lo sviluppo dell’area di crisi da finanziare attraverso i Fas, il cui stanziamento ammonta a venti milioni di euro, destinati esclusivamente alla Valle Peligna». Nel pomeriggio il Consiglio si è riunito in seduta straordinaria per discutere le problematiche inerenti l’ospedale di Castel di Sangro. «L’utenza del presidio di Castel di Sangro è di circa 30mila persone, tra residenti nei comuni limitrofi e cittadini provenienti dal Molise – ha dichiarato il capogruppo Idv Costantini -. Il 24 luglio scorso è stato sottoscritto un accordo integrativo tra Asl e Comune di Castel di Sangro per la riqualificazione della struttura, per un importo di due milioni di euro. Di tutto questo la Regione deve tenere conto». «Ci fa piacere che si sia trovato un accordo – ha spiegato il sindaco di Castel di Sangro, Umberto Murolo – con il quale maggioranza e opposizione hanno votato un documento per scongiurare la chiusura dell’ospedale».