Luci a San Siro cover di Roberto Vecchioni
28 Dicembre 2019Figlia cover Roberto Vecchioni
28 Dicembre 2019“Asia” è una canzone, per la prima volta pubblicata nell’album “L’isola non trovata” del 1971, che ha una forte componente narrativa, è ambientata in Oriente, e tratta temi come il viaggio, l’avventura e la ricerca di sé stessi.
Nella canzone, è presente una critica implicita al colonialismo veneziano attraverso la descrizione della vita di un mercante che viaggia verso l’Oriente in cerca di ricchezze e avventure. Il testo evoca l’immagine di un’Asia lontana e misteriosa, che rappresenta l’oggetto del desiderio e della conquista dei mercanti veneziani.
Il protagonista del testo è un mercante che intraprende lunghe navigazioni per commerciare con terre lontane. Questo richiama alla mente il periodo storico in cui la Repubblica di Venezia esercitava un vasto dominio marittimo e commerciale nel Mediterraneo e nell’Oriente.
Inoltre, la canzone descrive anche la natura avventurosa e spesso sanguinaria delle imprese coloniali, attraverso versi che parlano di “pelli color di bronzo / macchiate di sangue” e di “caverne ove il sole / non è mai arrivato”. Queste immagini suggeriscono un’interpretazione critica del colonialismo come un’impresa violenta e distruttiva, che porta sofferenza e morte alle popolazioni indigene.
Testo della canzone:
Fra i fiori tropicali, fra grida di dolcezza, la lenta, lieve brezza scivolava
e piano poi portava, fischiando fra la rete, l’ odore delle sete e della spezia.
Leone di Venezia, Leone di San Marco, l’ arma cristiana è al varco dell’ Oriente:
ai porti di ponente il mare ti ha portato i carichi di avorio e di broccato.
Le vesti dei mercanti trasudano di ori, tesori immani portano le stive;
si affacciano alle rive le colorate vele, fragranti di garofano e di pepe.
Trasudano le schiene schiantate dal lavoro, son per la terra mirra, l’ oro e incenso.
Sembra che sia nel vento su fra la palma somma il grido del sudore e della gomma.
E l’ Asia par che dorma, ma sta sospesa in aria l’ immensa, millenaria sua cultura:
i bianchi e la natura non possono schiacciare i Buddha, i Chela, gli uomini ed il mare.
Leone di San Marco, leone del profeta, ad est di Creta corre il tuo vangelo;
si staglia contro il cielo il tuo simbolo strano: la spada e non il libro hai nella mano.
Terra di meraviglie, terra di grazie e mali, di mitici animali da bestiari;
s’ arriva dai santuari, fin sopra all’ alta plancia, il fumo della gangia e dell’incenso.
E quel profumo intenso è rotta di gabbiani, segno di vani simboli divini
e gli uccelli marini additano col volo la strada del Katai per Marco Polo