Roma in fiamme Annales XV, 38, prima parte
28 Dicembre 2019Contovello di Umberto Saba
28 Dicembre 2019
La novella di Calandrino innamorato (Decameron, IX, 5) è un esempio di come Giovanni Boccaccio utilizzi l’arte della beffa per esplorare temi come l’inganno, la credulità e le relazioni umane, spesso all’interno di contesti comici.
Calandrino innamorato, quinta novella della nona giornata
Questa storia, inserita nel tema della beffa e del raggiro, fa parte della nona giornata, che ha come filo conduttore le beffe di vario tipo.
L’abstract della novella:
testo introduttivo di Boccaccio alla novella. Qui sotto l’originale:
Calandrino s’innamora d’una giovane, al quale Bruno fa un brieve, col quale come egli la tocca, ella va con lui, e dalla moglie trovato, ha gravissima e noiosa quistione.
testo introduttivo di Boccaccio alla novella. Qui invece una versione in italiano moderno
Calandrino s’innamora d’una giovane, al quale Bruno fa un incantesimo, grazie al quale, come egli la tocca, ella va con lui; e dalla moglie trovato, ha gravissima e noiosa lite.
Riassunto
La novella narra le vicende di Calandrino, personaggio che Boccaccio aveva già introdotto in altre novelle del Decameron come figura sciocca e facilmente raggirabile dai suoi amici Bruno e Buffalmacco. In questa novella, Calandrino si innamora di Niccolosa, una donna sposata che vive vicino alla sua casa. Calandrino, incapace di corteggiare o avvicinare Niccolosa in modo diretto, si confida con Bruno e Buffalmacco, chiedendo loro consiglio su come conquistare la donna.
Bruno e Buffalmacco, divertiti dalla situazione, vedono l’occasione perfetta per fare un’altra beffa ai danni di Calandrino. Fingono di volerlo aiutare e gli raccontano che esiste un magico incantesimo che può far sì che Niccolosa si innamori di lui. Il trucco consiste nel procurarsi una pozione d’amore speciale, che avrebbe il potere di far cadere la donna ai suoi piedi.
I due complici però chiedono a Calandrino dei soldi per acquistare gli ingredienti dell’incantesimo, promettendogli che l’amore di Niccolosa sarà assicurato. Calandrino, ingenuamente, consegna il denaro ai suoi amici, che lo ingannano e gli danno in cambio una pozione falsa, che in realtà non ha alcun effetto.
Quando l’incantesimo fallisce e Niccolosa non mostra alcun segno di innamoramento nei suoi confronti, Calandrino si arrabbia e si lamenta con Bruno e Buffalmacco, i quali, con astuzia, incolpano proprio Calandrino per non aver seguito correttamente le istruzioni del rito. Beffato e deriso, Calandrino si rende conto troppo tardi di essere stato ingannato ancora una volta.
Analisi
Calandrino: L’ingenuità come tratto distintivo
Calandrino è un personaggio ricorrente nel Decameron, noto per la sua ingenua credulità e la sua tendenza a farsi raggirare facilmente. In questa novella, Boccaccio esplora un altro aspetto della sua personalità: la vulnerabilità del desiderio amoroso. Calandrino è una figura buffa e patetica, un uomo comune che diventa il bersaglio delle beffe a causa della sua incapacità di comprendere la realtà e di riconoscere le intenzioni maliziose dei suoi amici.
Innamorarsi di una donna sposata e poi rivolgersi a Bruno e Buffalmacco per un aiuto in amore evidenzia quanto Calandrino sia privo di qualsiasi senso critico o di comprensione dei rapporti umani. Crede ciecamente in un incantesimo magico per conquistare Niccolosa, dimostrando ancora una volta la sua ignoranza. La sua ingenuità lo rende una figura comica, ma allo stesso tempo simpatica, perché è un personaggio che non impara mai dai propri errori.
Bruno e Buffalmacco: I beffatori seriali
Bruno e Buffalmacco sono maestri della beffa, sempre pronti a sfruttare la stupidità di Calandrino per il proprio divertimento. In questa novella, orchestrano un piano che li permette di guadagnare denaro senza sforzo e allo stesso tempo ridere alle spalle del loro amico. I due rappresentano la figura dei beffatori che, con furbizia e scaltrezza, riescono sempre a ingannare i più semplici e ingenui.
È importante notare come Boccaccio non condanni apertamente i comportamenti di Bruno e Buffalmacco. Anzi, la novella è raccontata con un tono leggero e divertito, facendo trasparire una certa simpatia verso la loro capacità di sfruttare situazioni favorevoli. Per Boccaccio, la furbizia e l’intelligenza pratica hanno valore, e in molte delle sue novelle i personaggi più astuti sono quelli che ottengono ciò che desiderano.
Il tema dell’inganno
Il tema dell’inganno è centrale in questa novella, come in molte altre del Decameron. L’inganno di Bruno e Buffalmacco è un esempio di beffa ben architettata, in cui il desiderio e la debolezza di Calandrino vengono sfruttati per ottenere un guadagno e un divertimento. Questo tipo di inganno non ha una vera finalità malvagia; è piuttosto una forma di gioco sociale, in cui i più furbi si prendono gioco dei più sciocchi.
L’amore, in questa novella, è rappresentato come un sentimento vulnerabile, soggetto a manipolazioni e inganni. Il desiderio di Calandrino per Niccolosa è talmente irrealistico che diventa comico, e il tentativo di ottenere l’amore attraverso un incantesimo magico riflette la sua incapacità di comprendere il mondo reale e le dinamiche sociali.
Il contesto sociale e il rapporto tra classi
Un aspetto interessante della novella è la riflessione sui rapporti sociali e di classe. Calandrino, Bruno e Buffalmacco fanno parte di una classe sociale inferiore rispetto ai nobili o ai mercanti ricchi, ma all’interno di questo gruppo emergono comunque delle gerarchie. Bruno e Buffalmacco, con la loro furbizia, dominano Calandrino, dimostrando che l’astuzia può superare la posizione sociale e l’educazione.
La figura di Niccolosa, la donna desiderata da Calandrino, rimane sullo sfondo, quasi invisibile. Non ha un ruolo attivo nella storia, il che riflette il modo in cui le donne, anche in queste novelle, vengono spesso oggettificate o utilizzate come strumenti per i desideri degli uomini, siano essi desideri d’amore o di potere.
Commento
La novella di Calandrino innamorato è un esempio classico del gioco di potere che caratterizza molte delle novelle del Decameron. In un contesto in cui le gerarchie sociali e i rapporti di potere sono fluidi e facilmente ribaltabili, l’astuzia e la furbizia diventano strumenti per ottenere vantaggi, mentre la credulità e l’ingenuità vengono punite con l’umiliazione.
Boccaccio riesce a trattare un tema potenzialmente drammatico — l’amore non corrisposto e l’inganno — con un tono leggero e comico, rendendo la storia divertente piuttosto che tragica. La beffa diventa così una sorta di gioco sociale, una sfida tra individui di pari livello, in cui chi riesce a ingannare è visto con simpatia, mentre chi viene ingannato è ridicolizzato.
Il personaggio di Calandrino, per quanto sciocco e sempre vittima di inganni, non suscita antipatia. Al contrario, la sua ingenuità lo rende un personaggio universale, simbolo delle debolezze umane che tutti, in qualche modo, possono riconoscere. La sua incapacità di imparare dai propri errori è la chiave comica della novella, ma allo stesso tempo rappresenta una riflessione sulla natura umana e sulla difficoltà di cambiare.
In conclusione, Calandrino innamorato è una novella che, attraverso la leggerezza della beffa e del raggiro, mette in luce l’inevitabile vulnerabilità dell’essere umano di fronte ai propri desideri e debolezze, rendendo la furbizia e l’ingegno strumenti fondamentali per sopravvivere in un mondo in cui i più forti, non fisicamente ma mentalmente, hanno sempre la meglio.
Leggi qui sotto il testo della novella: