
Cosa puo’ insegnarci Lettera a una professoressa di don Lorenzo Milani
28 Dicembre 2019
Canto IV del Purgatorio vv. 72-125
28 Dicembre 2019📜 Testo e Parafrasi dei versi 1-63 del trentesimo Canto del Paradiso di Dante Alighieri
Testo
Forse semilia miglia di lontano quando ’l mezzo del cielo, a noi profondo, e come vien la chiarissima ancella Non altrimenti il trïunfo che lude a poco a poco al mio veder si stinse: Se quanto infino a qui di lei si dice La bellezza ch’io vidi si trasmoda Da questo passo vinto mi concedo ché, come sole in viso che più trema, Dal primo giorno ch’i’ vidi il suo viso ma or convien che mio seguir desista Cotal qual io la lascio a maggior bando con atto e voce di spedito duce luce intellettüal, piena d’amore; Qui vederai l’una e l’altra milizia Come sùbito lampo che discetti così mi circunfulse luce viva, «Sempre l’amor che queta questo cielo Non fur più tosto dentro a me venute e di novella vista mi raccesi e vidi lume in forma di rivera |
Parafrasi Forse a seimila miglia di distanza da noi, Quando il cielo sopra di noi si fa così profondo e man mano che la luminosa ancella (l’aurora) Allo stesso modo il trionfo luminoso che brillava poco a poco si spense davanti ai miei occhi: Se tutto ciò che è stato detto di lei fino a questo punto La bellezza che vidi supera A questo punto, mi arrendo sconfitto, Come il sole fa tremare la vista, Dal primo giorno in cui vidi il suo volto ma ora il mio verso non può più starle dietro Lascio Beatrice a un annuncio più solenne quando con gesto e voce di guida esperta luce intellettuale, piena d’amore; Qui vedrai entrambe le schiere del paradiso Improvvisamente, come un lampo che interrompe la vista così mi avvolse una luce viva E Beatrice disse: «Sempre l’amore che governa questo cielo Non appena queste parole brevi mi giunsero, e fui acceso da una nuova vista E vidi una luce in forma di fiume |
🔎 Analisi del Testo
🌟 Struttura e Metrica
- Terzine dantesche (endecasillabi a rima incatenata).
- Tono solenne e lirico, adatto alla descrizione del Paradiso Empireo.
🌟 Figure Retoriche
- Similitudine cosmica (vv. 1-6): il paragone con il tramonto crea un effetto di solenne chiusura.
- Personificazione dell’aurora: “la chiarissima ancella del sol”.
- Metafora della poesia: Dante dichiara il limite dell’arte poetica davanti alla bellezza di Beatrice (vv. 24-33).
- Similitudine del lampo (vv. 48-51): il manifestarsi della visione è paragonato all’abbagliante e improvviso bagliore di un fulmine.
- Metafora del fiume di luce (vv. 61-63): il fiume rappresenta la manifestazione visibile della grazia divina.
🎠Tematiche Principali
✨ La visione della bellezza divina
La bellezza di Beatrice trascende l’umano e solo Dio ne può godere appieno. La poesia stessa non basta più a descrivere il divino.
✨ La fine del viaggio poetico
Dante riconosce che non può più seguire Beatrice nel racconto poetico: la poesia ha raggiunto il suo limite.
✨ L’ingresso nell’Empireo
Il pellegrino e la sua guida varcano i confini della fisicità e accedono al regno della pura luce intellettuale e dell’amore divino.
✨ La Grazia e la conoscenza
Il “fiume di luce” simboleggia la conoscenza e la grazia che fluiscono dall’essenza di Dio e nutrono i beati.
🖋 Commento
Questo passaggio segna l’ingresso ufficiale nell’Empireo, il cielo della pura luce e dell’amore assoluto. Dante è ormai giunto al limite della rappresentazione umana e poetica: la bellezza di Beatrice è talmente trascendente che nemmeno il verso può più contenerla. Si assiste così alla resa del poeta, consapevole che solo un’illuminazione divina può ora guidare il suo canto.
La visione del fiume di luce tra due rive primaverili è uno dei simboli più alti del Paradiso: rappresenta la sapienza divina che scorre e alimenta tutto il creato, un’immagine che anticipa la visione finale di Dio.
La descrizione del saluto d’amore del cielo e della preparazione dell’anima alla visione beatifica sottolinea come la Grazia agisca sempre per predisporre l’uomo alla contemplazione divina.
In definitiva, questo è un canto di transizione e di vertigine spirituale: Dante lascia alle spalle il canto terreno e si prepara alla visione finale dell’eterno.
✅ In sintesi: Dante ci porta alle soglie della visione suprema: il viaggio poetico finisce, la Grazia prende il sopravvento, e l’uomo si apre alla contemplazione dell’eterno. Una delle pagine più alte e luminose della Divina Commedia.