
Canto IV del Purgatorio vv. 40-71
28 Dicembre 2019
Canto XXVI del Paradiso vv. 22-51
28 Dicembre 2019📜 Testo e Parafrasi dei versi 72-125 del Canto quarto del Purgatorio di Dante
Testo
… onde la strada vedrai come a costui convien che vada “Certo, maestro mio”, diss’io, “unquanco che ’l mezzo cerchio del moto superno, per la ragion che di’, quinci si parte Ma se a te piace, volontier saprei Ed elli a me: “Questa montagna è tale, Però, quand’ella ti parrà soave allor sarai al fin d’esto sentiero; E com’elli ebbe sua parola detta, Al suon di lei ciascun di noi si torse, Là ci traemmo; e ivi eran persone E un di lor, che mi sembiava lasso, “O dolce segnor mio”, diss’io, “adocchia Allor si volse a noi e puose mente, Conobbi allor chi era, e quella angoscia ch’a lui fu’ giunto, alzò la testa a pena, Li atti suoi pigri e le corte parole di te omai; ma dimmi: perché assiso |
Parafrasi Per questo motivo la strada (del sole) procede da una parte per alcuni, «Certo, maestro mio» – dissi allora – il cerchio medio del moto celeste, per la ragione che tu dici, Ma se ti piace, vorrei sapere Ed egli a me: «Questa montagna è fatta in modo tale Perciò, quando ti sembrerà così leggera allora sarai alla fine del cammino; E appena ebbe finito di parlare, A quel suono ci voltammo entrambi Ci avvicinammo là e trovammo delle persone Uno di loro, che mi sembrava stanco, «O mio dolce maestro» – dissi – L’uomo si voltò verso di noi e ci guardò, Allora lo riconobbi e la stanchezza Quando fui vicino, alzò la testa a fatica Il suo modo pigro e le poche parole ma dimmi, perché stai seduto qui così?
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🔎 Analisi del testo
Struttura e metrica
- Terzine dantesche in endecasillabi
- Alternanza tra dialogo filosofico, descrizione e incontro con un personaggio noto a Dante
Figure retoriche principali
- Mitologia: il riferimento a Fetonte, incapace di guidare il carro del Sole.
- Allegoria: la salita della montagna rappresenta la difficoltà della purificazione.
- Similitudine: la salita si alleggerisce come “nave che scende con vento favorevole”.
- Ironia e umorismo: nell’incontro con Belacqua, pigrizia fatta persona.
Tecniche narrative
- Passaggio dalla spiegazione cosmologica alla descrizione fisica e al dialogo teatrale.
- Uso del discorso diretto per dare vivacità al racconto.
- Personaggio reale trasposto con ironia nel Purgatorio.
🎭 Tematiche principali
🌍 La scienza e la visione medievale del cosmo
Dante ragiona sul movimento dell’Equatore e del sole, mostrando la sua padronanza della cosmologia del tempo.
⛰ La fatica del cammino spirituale
Il viaggio è difficile all’inizio, ma poi si fa più lieve: metafora della purificazione e della salvezza.
🛌 La pigrizia (accidia) e le sue conseguenze
Belacqua è la personificazione della pigrizia: la sua posizione e le sue parole rivelano l’abitudine all’inazione.
😄 L’ironia e l’umanità di Dante
Dante sorride e gioca con Belacqua, regalando un momento di leggerezza e umanità all’interno del percorso purgatoriale.
🖋 Commento
Questa parte del Canto IV è un bellissimo esempio della versatilità narrativa di Dante:
dalla speculazione scientifica sul moto celeste alla rappresentazione vivida e ironica di un personaggio, Belacqua, che incarna la pigrizia.
Il dialogo con Virgilio chiarisce che la salita rappresenta non solo la fatica fisica, ma anche quella morale e spirituale. La rivelazione che più si sale e più la fatica diminuisce è un potente simbolo teologico: la grazia divina aiuta chi persevera nel cammino del pentimento.
L’incontro con Belacqua aggiunge ironia e umanità: è un amico di Dante, noto per la sua indolenza. Qui la sua pigrizia diventa letteralmente visibile: rannicchiato, lento a muoversi, svogliato persino nel parlare. Eppure, il tono non è mai severo: Dante sorride, quasi con affetto, e scherza sulla sua accidia.
🔥 Sintesi emotiva
Questa scena è un momento di respiro nel viaggio di Dante, che riflette su quanto sia difficile muoversi verso il bene e sul rischio di rimanere fermi nella propria indolenza. Belacqua, seduto e svogliato, è un monito universale: se non ci si muove, si rimane bloccati all’ombra delle proprie debolezze.
📌 In sintesi:
Questa parte del canto alterna profonda riflessione e umanissimo sorriso. Dante ci mostra che il cammino verso la salvezza è difficile, ma chi persevera sarà premiato. L’incontro con Belacqua ci ricorda che la pigrizia è un vizio umano e ci invita a non rimanere seduti “per negligenza”, ma a proseguire il cammino.