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28 Dicembre 2019Gli ultimi versi del ventunesimo canto del Purgatorio di Dante offrono una riflessione profonda sui temi dell’arte poetica, della fama e della verità. Ecco un’analisi e un commento dettagliato:
Testo e parafrasi
Testo degli ultimi versi del Canto ventunesimo del Purgatorio di Dante
E ’l savio duca: “Omai veggio la rete Ora chi fosti, piacciati ch’io sappia, “Nel tempo che ’l buon Tito, con l’aiuto col nome che più dura e più onora Tanto fu dolce mio vocale spirto, Stazio la gente ancor di là mi noma: Al mio ardor fuor seme le faville, de l’Eneïda dico, la qual mamma E per esser vivuto di là quando Volser Virgilio a me queste parole ché riso e pianto son tanto seguaci Io pur sorrisi come l’uom ch’ammicca; e “Se tanto labore in bene assommi”, Or son io d’una parte e d’altra preso: dal mio maestro, e “Non aver paura”, Ond’io: “Forse che tu ti maravigli, Questi che guida in alto li occhi miei, Se cagion altra al mio rider credesti, Già s’inchinava ad abbracciar li piedi Ed ei surgendo: “Or puoi la quantitate trattando l’ombre come cosa salda”. |
Parafrasi Il saggio duca (Virgilio) dice: “Ora vedo chiaramente la rete che vi intrappola e come vi allontana, perché vi trema e di cosa vi rallegrare”.E ora, chi sei stato, per favore fammi sapere, e perché sei rimasto qui per tanti secoli, ti prego di spiegarmelo con le tue parole”. Lo spirito risponde: “Nel tempo in cui il buon Tito, con l’aiuto del grande imperatore, vendicò il tradimento di Giuda, ero molto celebre con un nome che era duraturo e onorato”. “Allora ero noto in vita,” prosegue lo spirito, La mia voce era così dolce Anche se Stazio ancora mi ricorda di là, Il mio ardore poetico, che brillava e mi riscaldava Dico dell’Eneide, che mi è stata madre e nutrice E, avendo vissuto quando Virgilio era in vita, Virgilio mi disse queste parole con un’espressione che, tacendo, diceva “taci”; Infatti, il riso e il pianto seguono tanto le passioni di ciascuno che meno seguono la volontà nei momenti più sinceri. Io sorrisi come fa chi ammicca; e disse: “Se hai accumulato tanto lavoro e fatica per il bene, Ora sono tormentato da due sentimenti opposti: dal mio maestro, che mi dice: Così, dissi: “Forse ti sorprende, Colui che guida i miei occhi in alto Se hai pensato che il mio sorriso avesse un’altra causa, consideralo falso, e credi invece Lo spirito si era già chinato per abbracciare i piedi del mio maestro, ma Virgilio gli disse: “Fratello, E lo spirito, rialzandosi, disse: “Ora puoi comprendere la quantità d’amore che mi riscalda per te, trattando le ombre come se fossero reali”. |