
Canto IV del Purgatorio vv. 40-71
28 Dicembre 2019
Canto XXVI del Paradiso vv. 22-51
28 Dicembre 2019Testo, Parafrasi, Analisi, Tematiche e Commento dei versi 1-63 del Canto XXII del Paradiso di Dante Alighieri
📜 Testo e Parafrasi dei versi 1-63 del ventiduesimo Canto del Paradiso di DanteÂ
Testo
Oppresso di stupore, a la mia guida e quella, come madre che soccorre mi disse: «Non sai tu che tu se’ in cielo? Come t’avrebbe trasmutato il canto, nel qual, se ’nteso avessi i prieghi suoi, La spada di qua sù non taglia in fretta Ma rivolgiti omai inverso altrui; Come a lei piacque, li occhi ritornai, Io stava come quei che ’n sé repreme e la maggiore e la più luculenta Poi dentro a lei udi’: «Se tu vedessi Ma perché tu, aspettando, non tarde Quel monte a cui Cassino è ne la costa e quel son io che sù vi portai prima e tanta grazia sopra me relusse, Questi altri fuochi tutti contemplanti Qui è Maccario, qui è Romoaldo, E io a lui: «L’affetto che dimostri così m’ha dilatata mia fidanza, Però ti priego, e tu, padre, m’accerta Ond’ elli: «Frate, il tuo alto disio |
Parafrasi Sorpreso e sopraffatto dallo stupore, E lei, come una madre che accorre mi disse: «Non sai che sei in cielo? Ora puoi capire come ti avrebbero cambiato Se avessi compreso bene le parole di quelle anime, La giustizia divina non colpisce né troppo presto Ma adesso guarda altrove, Come lei volle, tornai a guardare Io restavo lì, trattenendo la voglia di parlare, Ma la più luminosa e splendente tra quelle luci Poi sentii una voce dentro quella luce: Ma per non farti perdere tempo Quel monte sulla cui costa sorge il monastero di Cassino Io sono colui che per primo portò lassù E fui così favorito dalla grazia divina Tutti questi altri spiriti ardenti Qui è Maccario, qui è Romualdo E io gli dissi: «L’affetto che mi mostri hanno allargato la mia fiducia, Perciò ti prego, padre, dimmi Ed egli rispose: «Fratello, il tuo grande desiderio |
🔎 Analisi del Testo
🌟 Struttura e Metrica
- Terzine dantesche (endecasillabi a rima incatenata).
- Il tono è solenne, ma anche intimo e affettuoso.
🌟 Figure Retoriche Principali
- Similitudine madre-figlio (vv. 4-6): Beatrice è accostata a una madre che soccorre il figlio, sottolineando il legame tra guida e poeta.
- Metafora del sole e della rosa (vv. 55-57): la fiducia di Dante si apre come una rosa scaldata dal sole, emblema della grazia divina che permette la conoscenza.
- Personificazione e metafora della carità e dell’amore che “arde” tra gli spiriti contemplativi.
🎠Tematiche Principali
✨ Il conforto della guida
Beatrice è simbolo di rassicurazione e grazia: la sua voce e il suo sorriso riportano Dante alla consapevolezza della sacralità del Paradiso.
✨ L’importanza della giustizia divina
La vendetta divina non è mai frettolosa né tardiva, ma perfettamente giusta nei tempi e nei modi.
✨ Il valore della contemplazione
Il canto celebra la vita contemplativa, rappresentata da San Benedetto e dai suoi monaci.
✨ La comunione dei santi
L’amore che unisce gli spiriti contemplativi è puro e divino, simbolo della beatitudine eterna.
🖋 Commento
Questo passo è dominato da un’atmosfera di stupore e meraviglia, che Dante prova di fronte alla perfezione del cielo e alla luminosità degli spiriti beati.
Beatrice rappresenta la voce della ragione e della grazia: richiama Dante alla realtà del Paradiso, dove tutto è retto dal bene e dalla giustizia divina. Il rimprovero è dolce e materno, come a dire che non c’è spazio per la paura in un luogo dove tutto accade per amore.
L’incontro con San Benedetto è uno dei più significativi del canto: il santo è la voce della contemplazione e della rinascita spirituale. Benedetto racconta la sua missione di conversione e la nascita della vita monastica, sottolineando il distacco dalle false credenze e la dedizione totale a Dio.
Dante, attraverso la metafora della rosa che si apre al sole, ci trasmette la pienezza della fede e della fiducia che si fa sempre più grande nel viaggio verso Dio.
Il canto si chiude con la promessa che ogni desiderio – anche quello di vedere i beati nella loro forma umana – si realizzerà nell’Empireo, luogo della visione piena e perfetta.
✅ In sintesi:
Il passo è un inno alla giustizia divina, alla contemplazione e alla santità monastica. Dante celebra la forza della grazia che guida l’uomo alla verità e alla beatitudine, mostrandoci come ogni desiderio puro trovi la sua pienezza solo in Dio.