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28 Dicembre 2019La Cappella Brancacci è una delle cappelle più celebri di Firenze, situata all’interno della Chiesa di Santa Maria del Carmine.
È famosa soprattutto per il ciclo di affreschi rinascimentali che decorano le sue pareti, considerati tra i capolavori della pittura italiana del Quattrocento.
Contesto Storico:
- Committente: La cappella fu commissionata da Felice Brancacci, un ricco mercante fiorentino, intorno al 1424. I Brancacci erano una famiglia influente a Firenze, e Felice desiderava creare un luogo di culto che celebrasse il potere e la devozione della sua famiglia.
- Artisti Coinvolti: Il ciclo di affreschi della Cappella Brancacci fu inizialmente iniziato da Masolino da Panicale, che portò con sé il giovane Masaccio, uno dei più innovativi pittori del Rinascimento. Dopo la morte prematura di Masaccio nel 1428, l’opera fu completata negli anni ’80 del Quattrocento da Filippino Lippi.
Architettura e Ciclo di Affreschi:
- Stile Rinascimentale: La Cappella Brancacci è un esempio fondamentale dell’arte rinascimentale, grazie soprattutto agli affreschi che introducono innovazioni tecniche e stilistiche, come l’uso della prospettiva e il realismo delle figure.
- Temi degli Affreschi: Gli affreschi rappresentano scene della vita di San Pietro, il santo patrono di Felice Brancacci, e sono suddivisi tra le pareti della cappella.
- Il Peccato Originale: Masaccio dipinse “La Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre”, una delle scene più celebri, che rappresenta Adamo ed Eva espulsi dal giardino dell’Eden. L’opera è famosa per il realismo delle figure e l’espressione di dolore e vergogna sui volti dei protagonisti.
- Il Tributo: Un altro affresco significativo è “Il Tributo” (Masaccio), che raffigura l’episodio evangelico in cui Gesù istruisce Pietro a trovare una moneta nella bocca di un pesce per pagare la tassa del tempio. Questo affresco è particolarmente noto per l’uso innovativo della prospettiva e per la rappresentazione naturalistica delle figure e dei paesaggi.
- Resurrezione del figlio di Teofilo e San Pietro in cattedra: Dipinto in gran parte da Masolino, questo affresco mostra Pietro che risuscita il figlio di Teofilo e viene successivamente intronizzato. La scena, ricca di dettagli, sottolinea il potere miracoloso di Pietro e la sua autorità apostolica.
- San Pietro che risana gli infermi con la sua ombra: In questo affresco, Masaccio rappresenta Pietro che, passando, guarisce i malati con la sua ombra. L’attenzione alla luce e all’ombra, così come il realismo delle figure, rappresentano un punto di svolta nell’arte rinascimentale.
Importanza Artistica:
- Innovazione: Masaccio è considerato uno dei pionieri dell’arte rinascimentale per il suo uso della prospettiva lineare e per il modo in cui ha rappresentato le figure umane con un realismo mai visto prima. Le sue opere nella Cappella Brancacci hanno influenzato profondamente i successivi artisti, tra cui Michelangelo e Raffaello.
- Prospettiva e Luce: Gli affreschi della Cappella Brancacci sono noti per l’uso innovativo della prospettiva e della luce. Masaccio, in particolare, ha introdotto un senso di tridimensionalità e volume nelle sue figure, che sembrano occupare uno spazio reale e tangibile.
Restaurazione e Conservazione:
- Restauri: Gli affreschi della Cappella Brancacci hanno subito diversi restauri nel corso dei secoli, il più significativo dei quali è avvenuto tra il 1981 e il 1990. Durante questo restauro, sono stati rimossi gli strati di sporco e di ridipinture che si erano accumulati nel tempo, riportando alla luce i colori originali e rivelando dettagli nascosti.
Utilizzo Attuale:
Oggi, la Cappella Brancacci è aperta al pubblico ed è una delle principali attrazioni artistiche di Firenze. Gli affreschi continuano ad essere studiati e ammirati per la loro innovazione e bellezza, rappresentando una pietra miliare nella storia dell’arte occidentale.
La Cappella Brancacci non è solo un tesoro dell’arte rinascimentale, ma anche un luogo che testimonia l’evoluzione della pittura e l’influenza duratura di artisti come Masaccio, che hanno cambiato per sempre il corso della storia dell’arte.