Che cos’e’ l’inferno per Alessandro D’Avenia

“Ciò che inferno non è” di Alessandro D’Avenia è la storia romanzata di don Pino Puglisi, un prete siciliano che si oppose alla mafia e alla criminalità organizzata nella sua comunità.

Il romanzo racconta la vita e il coraggio di don Puglisi, che ha lavorato per proteggere i giovani dal reclutamento da parte della mafia e per promuovere la giustizia sociale e la solidarietà. La sua storia è un esempio di impegno civile e di difesa dei valori umani contro le forze dell’ingiustizia e dell’oppressione.

Il titolo è una citazione da un testo di Italo Calvino

Il titolo “Ciò che inferno non è” si riferisce al concetto di resistenza contro il male e l’ingiustizia. Don Pino Puglisi, con il suo impegno contro la mafia e la criminalità organizzata, rappresenta un faro di speranza e di lotta contro ciò che è considerato inferno, ovvero la corruzione, la violenza e l’oppressione che la mafia porta nella sua comunità. Quindi, il titolo suggerisce che, nonostante le difficoltà e le avversità, esiste un angolo di mondo, rappresentato dall’azione di figure come don Puglisi, che non è contaminato dall’inferno, ma anzi lo combatte attivamente.

Il titolo è una citazione da “Le città invisibili” di Italo Calvino.

“Ciò che inferno non è” è, ad esempio, il Centro Padre Nostro di Don Pino Puglisi. Nel senso che l’inferno c’è, eccome, ed è qui sulla terra, ma proprio vicino all’inferno si può trovare qualcosa che non sia inferno

Quindi, nonostante l’esistenza dell’inferno sulla terra (ES. LA MAFIA), ci sono luoghi e persone che rappresentano un’eccezione, un esempio positivo. In questo caso, il Centro Padre Nostro di Don Pino Puglisi è presentato come un luogo che non è inferno, pur trovandosi in un contesto difficile tenebroso.

Bianca come il latte, rossa come il sangue